The good vision(s): dalla produzione allo stile di vita. Al MACRO una giornata per leggere il presente e il futuro dell’agroalimentare italiano
Food, Wine & Co. torna il 10 dicembre al MACRO con un’edizione dedicata alle traiettorie future dell’agroalimentare italiano. Una giornata di dibattiti, dati e visioni che riunisce accademia, imprese e istituzioni per analizzare un settore in piena trasformazione, tra qualità, sostenibilità e nuove dinamiche di consumo.
La XIV edizione di Food, Wine & Co. approda il 10 dicembre al MACRO - Museo d’Arte Contemporanea di Roma, proponendo una giornata di confronto dedicata all’eccellenza italiana nella filiera del food & wine e alle sue proiezioni future. Ideato e organizzato dai Master in Economia e Management della Comunicazione e dei Media e in Marketing e Management dello Sport dell’Università di Roma Tor Vergata, l’appuntamento di quest’anno nasce in collaborazione con la Fondazione Gambero Rosso e con il contributo di Regione Lazio e ARSIAL.
Il titolo scelto per il 2025, The good vision(s). Dalla produzione allo stile di vita, mette al centro un tema cruciale: la capacità del settore di interpretare le trasformazioni culturali, tecnologiche e sociali, individuando nuove direzioni che attraversano produzione, identità, responsabilità e modelli di consumo.
La cornice di dati che accompagnerà la giornata restituisce l’immagine di un comparto in forte dinamismo. Nel 2025 la filiera agroalimentare italiana supera i 707 miliardi di euro, mentre l’export tocca i 70 miliardi. Crescono gli occupati nella ristorazione e nel settore agricolo, così come crescono – con percentuali preoccupanti – le imitazioni all’estero del Made in Italy: negli Stati Uniti, secondo Ambrosetti, il fenomeno registra un incremento del 15 per cento, mentre in Giappone e Brasile il 70 per cento dei prodotti “italian sounding” non ha alcuna origine italiana.
A inaugurare i lavori sarà la prof.ssa Simonetta Pattuglia, ideatrice dell’evento e direttrice dei due Master organizzatori, che richiamerà l’attenzione su un nuovo modo di articolare il marketing nel settore agroalimentare: trasparenza, autenticità, brand activism, tutela del territorio e tracciabilità come elementi fondativi di una strategia contemporanea. Un approccio che si declina anche nella valorizzazione del racconto dei processi, dell’enoturismo, della didattica e di una segmentazione capace di intercettare consumatori premium e consumatori attenti al rapporto Qualità Prezzo Impatto.
Accanto a lei, l’intervento di Paolo Cuccia, vicepresidente esecutivo della Fondazione Gambero Rosso, che sottolineerà come la competitività del sistema italiano passi dalla capacità di rendere misurabile la qualità attraverso sostenibilità, formazione, innovazione e lettura integrata delle filiere. Un percorso che chiama le imprese a trasformare le visioni in pratiche verificabili, rafforzando il ruolo culturale e sociale del cibo.
La giornata si articolerà in quattro sessioni tematiche. La prima, dedicata a stili di vita e nuovi trend di consumo, esplorerà la convergenza tra abitudini alimentari, evoluzioni del mercato e sviluppo di nuovi comparti. Seguirà una sessione sulle relazioni tra territori e produzioni, con un focus sul valore identitario delle origini geografiche e sui modelli di sostenibilità. La terza sessione affronterà il rapporto tra nutrizione, benessere e sport, mentre la quarta sarà dedicata ai processi d’impresa, all’internazionalizzazione e all’innovazione tecnologica.
Nel pomeriggio, una tavola rotonda con buyer e rappresentanti della GDO offrirà spazio al confronto tra attori istituzionali, produttori e distribuzione, prima della cerimonia di premiazione delle aziende Top Italian Food by Gambero Rosso e di un momento di networking con degustazioni presso Materia Terrazzo Macro.
Con un programma strutturato e trasversale, la XIV edizione di Food, Wine & Co. intende leggere le trasformazioni del settore in una prospettiva ampia, capace di tenere insieme produzione, cultura d’impresa, consumo e responsabilità collettiva: un contributo alla definizione della visione futura dell’agroalimentare italiano.
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