Fenyx: l'archivio digitale di antichi testi musicali risorge dalle ceneri di TML. Continuerà a dare accesso libero ad un corpus datato tra il IV secolo e il Rinascimento
Il Thesaurus Musicarum Latinarum, storico archivio digitale dell’Università dell’Indiana, torna accessibile grazie a Fenyx, un progetto indipendente che ha ripristinato integralmente oltre novecento testi teorici musicali in latino, dal IV secolo al Rinascimento. L’iniziativa garantisce strumenti di ricerca avanzati e il download completo dei materiali, offrendo alla comunità scientifica la possibilità di proseguire studi e didattica senza interruzioni, mentre solleva interrogativi sulla sostenibilità delle biblioteche digitali accademiche.
La rinascita digitale del Thesaurus Musicarum Latinarum (TML) costituisce un evento di grande rilevanza per la musicologia e le discipline affini. Per decenni questo archivio, promosso dal Center for the History of Music Theory and Literature della Jacobs School of Music dell’Università dell’Indiana, garantisce l’accesso libero a oltre novecento testi teorici musicali in latino, datati dal IV secolo al Rinascimento, organizzati in una banca dati interrogabile per autore, titolo, secolo e altre categorie.
Negli ultimi anni TML è rimasto inaccessibile, senza che fossero note le cause della sospensione né le motivazioni del mancato ripristino. A seguito di una petizione promossa dalla comunità accademica, un gruppo di studiosi collegato all’iniziativa è riuscito a recuperare integralmente i dati, dando vita al progetto Fenyx.
Fenyx rappresenta oggi una piattaforma alternativa, più performante, che conserva integralmente i contenuti di TML con un’interfaccia essenziale e funzionale. Il sito offre strumenti avanzati di navigazione e ricerca e include una sezione per il download dell’intero corpus, assicurando la conservazione dei materiali anche in caso di futuri disservizi.
Pur in assenza di comunicazioni ufficiali da parte dell’Università dell’Indiana, il caso si inserisce in un contesto in cui numerose istituzioni accademiche stanno riconsiderando priorità, risorse e manutenzione delle proprie collezioni digitali. Problemi analoghi sono stati riscontrati in altre biblioteche universitarie, ma non vi sono evidenze che colleghino direttamente questi fenomeni alla sospensione dell'archivio digitale dell’Università dell’Indiana.
La rinascita di TML attraverso Fenyx consente alla comunità scientifica di proseguire le attività di ricerca senza interruzioni e va letta come una forma concreta di tutela epistemica contro l’obsolescenza digitale e la fragilità delle infrastrutture accademiche online. Allo stesso tempo, l’episodio sollecita una riflessione più ampia. Dimostra come lacune gestionali e vuoti di responsabilità non siano prerogativa di contesti periferici o meno strutturati, ma possano emergere anche all’interno di sistemi accademici considerati solidi e avanzati.
Viene spontaneo domandarsi allora, quale sarebbe stata la reazione se una sospensione analoga fosse avvenuta in Italia, paese spesso chiamato in causa per le difficoltà nella gestione del proprio patrimonio culturale, ma tutt’altro che isolato rispetto a problematiche di questo tipo. Quello che voglio dire è che al centro permane sempre il fattore umano: sono le scelte, le priorità e l’impegno delle persone, più che le infrastrutture in sé, a determinare la continuità e la trasmissione del sapere. In questa prospettiva Fenyx non è soltanto una soluzione tecnica, ma un richiamo esplicito alla responsabilità condivisa di università, biblioteche digitali e comunità scientifiche nella tutela dei patrimoni culturali fondamentali.
Questo articolo è stato pubblicato anche su: www.musicantiquajournal.eu
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