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IL VINO E IL SUO STATUTO: SCOPO

 Gli scopi sociali negli statuti delle tre maggiori associazioni italiane di settore
Sicuramente gli operatori del settore li conoscono bene, ma a volte vale la pena rileggerli per ricordarne il messaggio



O.N.A.V. (ORGANIZZAZIONE NAZIONALE ASSAGGIATORI DI VINO)

Art. 2 - Scopo Sociale
  • di mantenere viva ed efficiente nei Soci la tradizionale funzione di assaggiare e di valutare i vini, valorizzando il loro specifico e insostituibile impiego anche con l'opera di sensibilizzazione presso enti, istituzioni e privati perché facciano ricorso abituale alle loro competenze;
  • di istituire per i Soci corsi specialistici a tutti i livelli al fine di dare loro una preparazione generale che sia il più possibile unitaria, di contribuire ad una sempre maggiore e migliore loro affidabilità in sede di valutazione, di offrire un continuo aggiornamento sotto il profilo metodologico;
  • di essere punto di riferimento tecnico–scientifico per coloro che esercitano l’assaggio dei vini;
  • di promuovere iniziative volte a fare conoscere l'importanza (rende più attento il produttore e più consapevole il consumatore) e il piacere (favorisce l'approccio corretto con il prodotto) dell'arte dell'assaggio;
  • di gestire l'Albo Nazionale dei Soci, allo scopo di tutelare il titolo di "Assaggiatore di Vino" e le sue prerogative;
  • di promuovere la conoscenza e l’assaggio del vino Italiano di qualità attraverso l’istituzione di sezioni Onav all’estero o di Associazioni affiliate.

Asti, 28 ottobre 1951

A.I.S. (ASSOCIAZIONE ITALIANA SOMMELIER)

Art. 3 - Scopo Sociale
  • L’Associazione non ha fini di lucro e ha lo scopo primario di qualificare la figura e la professione di Sommelier, nonché di valorizzare la cultura del vino, dei prodotti alimentari tradizionali e tipici, della gastronomia.
  • Essa svolge ogni attività di carattere culturale, didattico ed editoriale, per promuovere la conoscenza e il consumo responsabile dei vini e di altre bevande alcoliche e dei prodotti alimentari tradizionali e tipici, della gastronomia, curando direttamente e nelle opportune sedi la preparazione professionale dei Sommelier e del personale docente, in conformità al Regolamento della didattica appositamente predisposto dall’Associazione stessa.
  • Promuove, anche in sede legislativa, l’introduzione della propria didattica nelle scuole di settore, nonché la valorizzazione e il riconoscimento della figura professionale del Sommelier.
  • L’Associazione sostiene inoltre, direttamente e/o in collaborazione con altre Associazioni, Enti Pubblici e Privati, ogni iniziativa ritenuta utile e/o necessaria al raggiungimento dello scopo sociale.

Milano, 7 luglio 1965


F.I.S.A.R. (FEDERAZIONE ITALIANA SOMMELIER ALBERGATORI RISTORATORI)

Art. 3 - Scopo Sociale
  • L'Associazione non ha fini di lucro ed il suo scopo principale è quello di diffondere e valorizzare la cultura enologica attraverso la promozione di attività di qualificazione professionale della figura del Sommelier nell'àmbito della gastronomia tradizionale e del turismo enogastronomico.
Per il raggiungimento dello scopo associativo essa svolge tutte le attività culturali, didattiche ed editoriali atte a divulgare la conoscenza del vino sia in Italia che all'estero mediante:
  • la promozione e l'organizzazione di corsi per la formazione professionale dei Sommelier e del personale docente;
  • la promozione di circoli ricreativi e culturali in materia enologica e gastronomica;
  • la collaborazione con i produttori, gli operatori e la stampa specializzata del settore;
  • la promozione di indagini, ricerche e studi in materia enogastronomica; l'organizzazione e la partecipazione a convegni, manifestazioni ed iniziative, sia nazionali che internazionali, che abbiano come oggetto la diffusione e la valorizzazione dei prodotti enogastronomici;
  • la promozione di tutte le iniziative ritenute utili al raggiungimento dello scopo associativo, sia in forma diretta che in collaborazione con altri soggetti pubblici e/o privati. 
  • L'Associazione è indipendente dai partiti politici e dagli organismi sindacali non privandosi peraltro del la facoltà di formulare proposte a qualsiasi livello per la maggiore tutela professionale dei propri associati.

Pisa, 9 maggio 2001


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