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Musica barocca in dialogo: Alessandro Scarlatti e il suo tempo. A Bologna il Convegno internazionale tra prassi e ricerca

Il Conservatorio “G. B. Martini” di Bologna dedica all'Orfeo italiano, una giornata di studi che riunisce musicologi e interpreti da tutta Europa per esplorare la sua eredità musicale, teatrale e teorica. Tra carteggi, prassi esecutive e influenze transnazionali, il convegno “Alessandro Scarlatti e il suo tempo” offre un ritratto sfaccettato di una figura centrale del barocco italiano, restituendone la vitalità creativa e il ruolo nodale nei circuiti artistici tra Roma, Napoli e le corti d’oltralpe.


Nel terzo centenario della morte di Alessandro Scarlatti (1660–1725), figura nodale del tardo Seicento musicale europeo, il Conservatorio “G. B. Martini” di Bologna promuove una giornata di studi a lui dedicata, incastonata all’interno di un più ampio progetto Erasmus Blended Intensive Program intitolato Alessandro Scarlatti Tercentenary. L’iniziativa, in programma il 30 giugno 2025 presso la Biblioteca del Conservatorio, è frutto della collaborazione con prestigiose istituzioni musicali europee e gode del patrocinio delle principali associazioni musicologiche italiane e internazionali, tra cui la Società Italiana di Musicologia e l’IAML Italia.

Il convegno si articola in una densa serie di interventi che mirano a esplorare, da diverse prospettive, l’universo creativo e biografico del compositore napoletano, autore prolifico tanto nel teatro quanto nella musica sacra e strumentale. Ad aprire i lavori sarà Luca della Libera (Conservatorio di Frosinone), che presenterà una relazione sul carteggio tra Scarlatti e il cardinale Annibale Albani. Questo epistolario, pubblicato dallo stesso della Libera nel 2019 per Olschki, rappresenta un documento prezioso per comprendere le strategie, le reti di potere e le dinamiche patronali che condizionarono la carriera del compositore, in particolare nei rapporti con l’ambiente romano e papale.

Nicola Badolato, docente all’Università di Bologna e studioso di drammaturgia musicale barocca, affronterà il tema dei librettisti scarlattiani. Badolato ha recentemente curato per la Fondazione Giorgio Cini un progetto di ricerca sul melodramma veneziano e ha dedicato numerosi saggi alle dinamiche collaborative tra compositori e poeti nel teatro musicale del Sei-Settecento . Il suo intervento promette di gettare nuova luce sull’arte della parola in musica e sull’evoluzione del recitar cantando nel repertorio scarlattiano.

Dalla drammaturgia alle vicende della circolazione operistica, Luciano Scarpaci (Conservatorio di Bologna) si concentrerà sulle rappresentazioni siciliane delle opere di Scarlatti, un capitolo ancora poco indagato ma rilevante per comprendere la diffusione dell’opera italiana nei territori del Regno di Sicilia. Il suo contributo si inserisce in un filone di studi che guarda alla ricezione “periferica” dei grandi autori nella geografia dell’Italia barocca.

Giulia Giovani (Università di Siena), nota per i suoi lavori sulla stampa musicale e sul mercato editoriale settecentesco, tratterà invece un tema decisamente originale: Scarlatti all’asta. Le sue ricerche, condotte anche in collaborazione con l’Archivio della Romanza e il gruppo PRIN “Sources of musical theatre in Italy”, rivelano come manoscritti e partiture scarlattiane siano entrati a far parte delle dinamiche collezionistiche e antiquarie fin dal XVIII secolo.

Lo sguardo si amplia poi oltre i confini italiani con l’intervento di João Janeiro (ESART-IPCB / CESEM-UNL), che illustrerà i riflessi della musica di Scarlatti nell’opera del portoghese Francisco António de Almeida, compositore e organista della corte di João V. Già allievo a Roma, Almeida mostra evidenti influenze scarlattiane nei suoi oratori e drammi sacri, come documentato da studi recenti sulla circolazione di stili tra Napoli e Lisbona.

Nel pomeriggio si entra nel cuore delle questioni esecutive e organologiche. Bettina Hoffmann e Maria Luisa Baldassari, entrambe del Conservatorio di Bologna, presenteranno un contributo dedicato al basso continuo, intitolato Violongelli, leuti, contrabbassi & cimbali: Alessandro Scarlatti, strumentatore del basso continuo. Hoffmann, specialista di viola da gamba e musica antica, è autrice del fondamentale La viola da gamba (LIM, 2010), mentre Baldassari ha al suo attivo numerose edizioni critiche di musica per tastiera.

Massimiliano Guido (Università di Pavia – Cremona) affronterà il tema degli strumenti di Scarlatti, con particolare attenzione agli organi e clavicembali del tempo, in dialogo con le pratiche esecutive storicamente informate. Guido è uno dei maggiori esperti europei di digital humanities applicate alla musica antica e coordina il progetto Ricercar VR, una ricostruzione in realtà virtuale dell’ambiente musicale barocco.

A chiudere la giornata saranno due interventi strettamente connessi alla prassi esecutiva: Giorgio Sanguinetti (Università di Roma “Tor Vergata”), autore del monumentale The Art of Partimento (Oxford University Press, 2012), parlerà dei partimenti di Scarlatti, mentre Elia Pivetta (Università di Pavia – Cremona) si soffermerà sulla realizzazione del basso continuo nelle cantate italiane di primo Settecento, con spunti per l’improvvisazione, un campo sempre più centrale negli studi sullo stile italiano.

Moderatori della giornata saranno Luciano Scarpaci, Maria Luisa Baldassari e Rosa Cafiero, quest’ultima docente alla Cattolica di Milano e nota per i suoi studi sulla ricezione di Scarlatti a Napoli nel XVIII secolo.

Il convegno si inserisce in una settimana di attività artistiche e formative che includono masterclass, laboratori e concerti, culminanti nell’esecuzione dell’oratorio La Santissima Annunziata (6 luglio) sotto la direzione di Federico Maria Sardelli, uno dei massimi interpreti della musica barocca italiana e fondatore del Modo Antiquo. Alessandro Scarlatti e il suo tempo è un omaggio vivo e collettivo a un autore che fu centrale nel forgiare il linguaggio musicale europeo tra Roma, Napoli, Venezia e le corti d’Europa.

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