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Promozione Made in Italy. Progetto “One Belt One Road", Veronafiere protagonista per lo sviluppo delle relazioni commerciali

Veronafiere stringe accordi  sulla Via della Seta e si conferma Hub fieristico internazionale per la Cina e l'Asia. Danese: “One Belt One Road" apre nuovi orizzonti politici e commerciali tra Cina, Eurasia e Italia”. Mantovani: “La chiave dei porti e della logistica strategica per settori in cui siamo leader”. A Veronafiere il prossimo 15 e 16 giugno due importanti delegazioni istituzionali e commerciali provenienti dalla Cina.

Passa anche dal sistema fieristico lo sviluppo dei rapporti commerciali con la Cina e il continente asiatico. E Veronafiere gioca il ruolo di protagonista per l’Italia su quella che sarà la "nuova Via della Seta" dell’ambiziosissimo progetto infrastrutturale cinese noto come “One Belt one Road”, letteralmente “Una cintura [di infrastrutture], una via”), pensato per creare una rete di vie di trasporto che attraversa tutta l'Eurasia per consentire il trasferimento veloce di persone, merci e risorse ed in grado di produrre benessere e sviluppo in tutto il pianeta.

E proprio in questi giorni è partita la missione a Pechino e Shanghai dove il presidente Maurizio Danese e il direttore generale Giovanni Mantovani, hanno incontrato l’Ambasciatore d’Italia, Ettore Sequi, il Console generale a Shanghai, Stefano Beltrame, e il direttore dell’ICE in Cina, Amedeo Scarpa, che supportano con grande attenzione le iniziative promosse dalla Fiera di Verona.

Oltre agli appuntamenti istituzionali che hanno visto un incontro anche con il presidente della Camera di Commercio Italiana in Cina, Davide Cucino, il presidente e il direttore generale stanno stringendo nuovi accordi e rinnovando quelli già collaudati con i partner cinesi, grazie alla presenza della Fiera di Verona in Cina dal 1998 e ad una sede di rappresentanza a Shanghai.

Una attività ventennale riconosciuta dal Governo italiano anche attraverso il coinvolgimento di Veronafiere quale partner di ICE nel piano per la promozione straordinaria del made in Italy in Cina che prevede 20 milioni di euro di investimenti, e nella creazione di una piattaforma multicanale denominata Italian Wine Channel.

Un’attenzione nata dalla presenza di Vinitaly da lunghi anni in Cina, dagli accordi raggiunti con player importanti quali Alibaba, 1919, Cofco e Pacco Group Ltd così come dalla collaborazione pluriennale con lo Shanghai Wine&Dine Festival, l’International Wine & Spirits Show di Chengdu e l’Hong Kong International Wine and Spirits Fair.

Si tratta di una lista di partnership strategiche a cui sta per aggiungersi l’intesa con la Fiera di Chengdu (Sichuan), proprio sulla Via della Seta. La delegazione di Verona in missione in Cina ha firmato un protocollo per approfondire i termini di una nuova cooperazione tra Veronafiere-Fieragricola e la Sichuan International Exhibition Co. Ltd, promotrice della Sichuan Agricultural Expo.

L’accordo – i cui termini saranno definiti nel dettaglio e firmati a breve – prevede per le prossime edizioni 2017 e 2018 delle rispettive manifestazioni fieristiche, l’organizzazione della presenza di collettive di aziende cinesi e italiane produttrici di macchinari, tecnologie e servizi di supporto per i comparti agricolo, zootecnico, vitivinicolo ed ortofrutticolo. La partnership si estende anche alla promozione di incontri b2b e di formazione reciproca per la conoscenza dei rispettivi mercati di provenienza.

E proprio dallo Sichuan provengono due delegazioni, istituzionale e commerciale, guidate dallo CCIPT (China Council for the Promotion of International Trade, l’organismo cinese incaricato per l’organizzazione operativa di b2b e partecipazioni fieristiche) che il 15 e 16 giugno faranno tappa alla Fiera di Verona.

“La Cina attraverso il grande progetto ‘One Belt One Road’ ha impresso una svolta epocale nei rapporti economici globali. Attraverso l’Aiib, la Banca asiatica degli investimenti, nella quale l’Italia è il dodicesimo paese aderente con un quota che supera il 2,5%, ha programmato un piano di interventi di oltre 100 miliardi di dollari: una freccia fondamentale per lo sviluppo delle relazioni commerciali sulla Via della Seta – commenta il presidente di Veronafiere, Maurizio Danese –. La connettività tra la Cina e la zona euroasiatica, l’Africa e in futuro il Sud America, è anche per l’Italia un’occasione imperdibile: i 65 paesi dell’Asia centrale coinvolti nell’OBOR assorbono da soli il 27% delle esportazioni italiane nel mondo ed hanno elevati margini di crescita. Per questo siamo molto attivi in Cina e stiamo progettando un piano di radicamento molto ambizioso nel breve-medio termine, come previsto anche dal nostro piano di industriale».

“Salutiamo con favore l’annuncio del governo cinese, che proprio in questi giorni, ha inserito Chengdu, dove siamo già presenti da anni con le iniziative di Vinitaly, tra le 15 nuove ‘First Tier Cities’, cioè i distretti considerati i principali motori di crescita per l’economia nazionale e gli investimenti stranieri – sottolinea il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani –. Anche l’opzione che il premier Gentiloni è riuscito ad ottenere sul coinvolgimento dei porti italiani, in particolare Venezia, è per noi strategica perché consente ai paesi del Nord ed Est Europa di trovare nel Nord dell’Adriatico una opzione valida e competitiva per la commercializzazione dei prodotti. Il trasporto navale è determinante per molti prodotti dei settori agroalimentare e construction di cui Veronafiere detiene alcune tra le rassegne leader internazionali, quali ad esempio Vinitaly, Marmomac e Fieragricola. Rassegne che sono diventate un punto di riferimento consolidato sia per le aziende sia per gli operatori provenienti dalla Cina, con significativi e costanti incrementi delle presenze edizione su edizione”.

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