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Casavecchia Wine Festival

Arriva la prima edizione del Casavecchia Wine Festival. Sabato 26 e domenica 27 luglio sarà di scena il "Casavecchia di Pontelatone", una delle eccellenze enogastronomiche del territorio della valle del Medio Volturno, in provincia di Caserta
Slow Food Volturno, curatore della kermesse, è in pieno fermento per la prima edizione del “Casavecchia Wine Festival”, l'evento nato per promuovere questo straordinario vitigno, grande protagonista della rinascita vitivinicola campana


L'appuntamento, organizzato congiuntamente al Comune di Pontelatone e patrocinato dall’Ente Provinciale Turismo di Caserta, dall’Associazione nazionale Città del Vino e da Agrisviluppo - Azienda speciale della Camera di Commercio di Caserta, si svolgerà nel centro storico di Pontelatone sabato 26 e domenica 27 luglio e sarà un’occasione importante per tutta la provincia di Caserta di promozione culturale e turistica del territorio.

La conferenza stampa di presentazione dell’evento è programmata per mercoledì 2 luglio, alle ore 12, all’interno del Palazzo reale di Caserta, dove ha sede l’Ente Provinciale Turismo. Interverranno il commissario dell’EPT Lucia Ranucci, il presidente della Camera di Commercio di Caserta Tommaso De Simone, il presidente di Agrisviluppo Giovanni Lisi, il sindaco di Pontelatone Antonio Carusone e il fiduciario di Slow food Volturno Mimmo Mastroianni. Modera l'incontro la giornalista Antonella D’Avanzo.

La storia di questo vitigno, ultimo protagonista solo in ordine di scoperta della rinascita vitivinicola campana, è avvolta nel mistero. Pare, come raccontano vecchi contadini dell’area Pontelatone-Formicola-Castel Di Sasso e frazioni adiacenti, che il vitigno Casavecchia derivi da un ceppo solitario di grosse dimensioni trovato per caso, verso la fine dell’Ottocento, in un rudere di un’antica casa romana nelle campagne di Pontelatone, scampato alla terribile filossera di quegli anni.

Fu riprodotto con l’antica tecnica della talea o maglione e le piante a piede franco ottenute furono diffuse tra amici e parenti che, a loro volta, le tramandarono a figli e nipoti che ancora oggi le coltivano. Il vino “Casavecchia” potrebbe identificarsi, secondo qualcuno, con il famoso vino “trebulano” apprezzato dagli antichi romani e da Plinio, che lo considerava uno dei più buoni vini italici, prodotto a Trebula (l’attuale Treglia) situata nell’areale Pontelatone, Formicola, Liberi, Castel di Sasso.

Il Casavecchia è attualmente registrata come quarta DOC della provincia di Caserta, (dopo Asprinio, Falerno e Galluccio). I grappoli di quest’uva sono molto grandi e spargoli: ciò le consente di essere naturalmente al riparo da muffe e malattie, si vendemmia da metà ottobre e dà un vino molto strutturato. Dagli studi effettuati dal Prof. Moio, gli elementi distintivi sono una bassa acidità ed una elevata presenza di tannini morbidi ed antociani. Alla degustazione i sentori sono quelli tipici del sottobosco, funghi essiccati, pepe verde, carrube essiccate, liquerizia. Un vino che si presta al lungo invecchiamento.

La zona di origine delle uve idonee a produrre il vino Casavecchia DOC comprende l’intero territorio amministrativo del comune di Liberi e Formicola e parte dei comuni di Pontelatone, Caiazzo, Castel di Sasso, Castel Campagnano, Piana di Monte Verna e Ruviano, tutti in provincia di Caserta. Tutto questo territorio sarà il protagonista della manifestazione, che tuttavia sarà aperta anche a dei gemellaggi con produttori di altre zone d’Italia, per uno scambio di conoscenze e di sapienze mirato a valorizzare uno dei più grandi motori economici e culturali del nostro Paese: il vino.

Oltre alla scoperta, degustazione e commercializzazione del vino Casavecchia Doc, il festival sarà un’occasione per presentare al pubblico altri prodotti enogastronomici dei Monti Trebulani e delle Colline Caiatine, scelti nel rispetto dei tre requisiti che sono alla base della filosofia dell’associazione fondata da Carlo Petrini: buoni da mangiare, per le loro qualità organolettiche e per i valori identitari e affettivi che si portano dietro; puliti perché prodotti in modo ecosostenibile e rispettosi dell’ambiente; giusti perché conformi all’equità sociale durante la produzione e la commercializzazione. 

La diffusione di una cultura nuova del cibo è un elemento dal quale non si può prescindere per il miglioramento della vita delle persone e della società in generale, per sensibilizzare i consumatori a scelte consapevoli e gli agricoltori alla tutela del territorio e alle produzioni di qualità, soprattutto in un’area come la provincia di Caserta tristemente nota in tutto il resto d’Europa per gli sversamenti di rifiuti tossici e per lo scandalo della “terra dei fuochi”, ma allo stesso tempo ricchissima di aree incontaminate e prodotti sani, che sono frutto di sapienza contadina, di un clima unico al mondo e di una terra molto fertile.

Se la promozione del Casavecchia e dei prodotti locali sarà il fulcro della manifestazione, ci saranno altre iniziative di contorno che attireranno visitatori e turisti:

- l’esibizione di artisti di strada nelle piazze di Pontelatone e concerti serali gratuiti all’aperto;

- l’organizzazione di escursioni lungo il territorio del Casavecchia, con visite alle cantine e ai centri storici dei Monti Trebulani e delle Colline Caiatine, in una riscoperta non solo dei prodotti locali ma anche dei gioielli storici e culturali di quest’area della provincia di Caserta;

- l’organizzazione di workshops e seminari gratuiti su temi e discipline che compongono il festival, in particolar modo sul corretto abbinamento tra cibo e vino;

- laboratori del gusto sui vini e sui prodotti tipici dei Monti Trebulani;

- presentazione dell’Osteria di Terra Madre, che proporrà piatti con prodotti delle comunità del cibo di Slow food;

- convegni sul tema dello sviluppo rurale integrato: in particolare, il convegno di inaugurazione dell’evento, previsto per sabato 26, si intitolerà “Turismo eno-gastronomico e strade del vino in Campania”. Domenica 27, invece, si svolgerà un convegno che avrà come tema “La valorizzazione del Casavecchia tra tradizione e innovazione”, durante il quale sarà presentato anche il progetto “Strade del vino Casavecchia”.

«Il vino è mutevole, in trasformazione nel tempo e nello spazio, ma in questa terra la cultura del bere può diventare qualcosa di più. Creare del buon vino, degustarlo con piacevolezza diventa anche elemento di conoscenza e di educazione; diventa quasi un’arte» spiega il fiduciario di Slow Food Volturno Mimmo Mastroianni. «Questa manifestazione - aggiunge il sindaco di Pontelatone Antonio Carusone - mescola l’amore per il vino alla cultura, convogliando flussi di musica, letteratura ed arte nel territorio dei Monti Trebulani e delle Colline Caiatine, lungo un percorso fatto di storia, tradizioni, arte ed enogastronomia. Un modo di pensare il vino come veicolo di cultura e civiltà, emozione e musica. Un modo di vivere il vino come testimonianza del territorio in cui nasce».

PER MAGGIORI INFORMAZIONI:
Giuseppe Santagata g.santagata2@virgilio.it 338-7543231
Francesco Scaramuzzo francescoscaramuzzo@hotmail.it 349-7253207

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