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Chianti Classico. Boom di vendite nel mese di maggio

Un record che posiziona il Chianti Classico tra le eccellenze enologiche mondiali e premia le strategie di sviluppo adottate dal Consorzio negli ultimi anni. 

Labor omnia vincit, una pura e semplice verità, specialmente quando, come in questo caso, sono i risultati a confermarlo, e che vanno a coronare quel processo di innovazione intrapreso dal Consorzio Vino Chianti Classico, che ha portato ad una fisionomia di prodotto più articolata e di maggior contenuto qualitativo. Per i vini del Gallo Nero, le vendite del mese di maggio 2017 si sono chiuse di fatto con un dato storico, il più alto di sempre, evidenziando una crescita del 58% su base mensile rispetto all’analogo mese dell’anno precedente.

Un dato che conferma il buon momento del Chianti Classico, una denominazione che negli ultimi 7 anni - quelli successivi alla grande crisi del biennio 2008-2009 - ha registrato un andamento sempre positivo delle vendite e una crescita complessiva di oltre il 50% , raggiungendo il livello più alto degli ultimi 20 anni, con  più di 39 milioni di bottiglie collocate solo nell’ultimo anno in oltre 100 mercati di tutto il mondo.

 “In campo enologico i risultati delle strategie vincenti si misurano sempre sul lungo periodo e nel nostro caso vengono da lontano e a partire da una scelta di fondo, ambiziosa e difficile quanto premiante: quella di puntare sulla crescita qualitativa dei prodotti a discapito della quantità. Un obiettivo reso possibile dall’impegno e dalla passione dei produttori. Non è un caso che per il Chianti Classico il Disciplinare di Produzione preveda la resa ad ettaro più bassa tra tutti i vini rossi italiani, solo 75 quintali per ettaro, livello che, per inciso, nelle ultime 10 vendemmie non è mai stato raggiunto. Inoltre dobbiamo anche riconoscere che negli ultimi 2-3 anni una spinta decisiva l’ha fornita la nascita della Gran Selezione posta al vertice della piramide qualitativa e che ha contribuito non poco a riaccendere i riflettori degli operatori internazionali sulla nostra denominazione” ha dichiarato Sergio Zingarelli, Presidente del Consorzio Vino Chianti Classico.

Un successo premiato dai mercati storici, a partire dal Nord America (Usa e Canada) che nel complesso assorbe oggi circa il 40% delle vendite totali contro il 22% dell’Italia, anche se negli ultimi anni il nostro Paese ha mostrato consistenti segni di ripresa.

E proprio per celebrare queste relazioni storiche è stato designato Steven Robinson, un sommelier di Ottawa, come primo “Ambasciatore ” del Chianti Classico in Canada e nel mondo; prima tappa di una importante iniziativa finalizzata a creare una rete internazionale di rappresentanti che sostengano non solo i valori enologici della denominazione, ma anche lo stile e vita e la cultura di un territorio che ha l’ambizione di candidarsi a “Patrimonio dell’Umanità” presso l’UNESCO.

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