Passa ai contenuti principali

Vini rosati: un fenomeno in crescita. E a Roma torna Bererosa per rafforzare l’immagine e la conoscenza dei pink wine made in Italy

25 milioni di ettolitri i consumi mondiali previsti per il 2018. Il 6 luglio a Roma, presso gli spazi di Palazzo Brancaccio, di scena la sesta edizione della manifestazione di Cucina&Vini. E il rosa nel calice impazza nel mondo social.

Il fascino di Palazzo Brancaccio con il suo bellissimo giardino, la magia dell’estate romana, oltre duecento etichette di rosati provenienti da tutta Italia, abbinate alla sfiziosa proposta street food che spazia dalle originali reinterpretazioni del tipico maritozzo romano ai fritti ascolani. Tutto questo è Bererosa 2017, sesta edizione della manifestazione organizzata da Cucina & Vini per celebrare i migliori vini rosati italiani, fermi e spumanti.

Bererosa anche quest’anno torna nella storica dimora ottocenteca nel cuore di Roma per una serata glamour a tinte ‘pink’ che nell’edizione 2016 ha registrato il boom di 3500 presenze. L’appuntamento, aperto a tutti (costo biglietto 15 euro), è per giovedì 6 luglio dalle ore 17.00 alle 23.00 (dalle 15.30 per la stampa) con degustazioni in compagnia dei produttori per scoprire il meglio delle loro etichette en rose.

“Rafforzare l’immagine e la conoscenza dei rosati italiani - spiega Francesco D’Agostino, direttore di Cucina & Vini - è l’obiettivo di Bererosa, che in ogni edizione pone al centro il forte appeal di questa tipologia e la conseguente necessità di lavorare sulla loro promozione per coglierne in pieno le potenzialità che dentro i nostri confini sono ancora poco sfruttate e che invece all’estero trovano maggiori sbocchi. Malgrado sia un vino spesso definito intrigante e dalla grande semplicità, che lo rende ‘comprensibile’ pure ai non intenditori, ancora oggi il rosato fatica per esempio ad essere presente in maniera capillare nelle enoteche e nelle carte dei ristoranti nazionali. Eppure, avanza il livello di gradimento tra i Millennials e tra i social addicted che si informano su Internet, condividono, twittano e esprimono opinioni a colpi di like e hashtag all’insegna del rosa”.

Sui social è "Pink Wine" 

Secondo una ricognizione interna, se l’immaginario collettivo metterebbe anche su Internet e sui social la grandeur francese al primo posto, con la parola iconica ‘rosè’, a sorpresa è invece la locuzione ‘pink wine’ quella più popolare e più utilizzata per indicare i vini rosati: sono 177 milioni i risultati prodotti su Google - con Stati Uniti, Australia, Regno Unito sul podio dei Paesi dove si registra negli ultimi sette giorni il più alto numero di ricerche al mondo, digitando appunto ‘pink wine’ (fonte Google Trends) - mentre l’omonimo hashtag risponde a oltre 29mila post pubblici su Instagram e a circa 25mila su Twitter. A grande distanza, con più di 5,1 milioni di risultati sul motore di ricerca, segue vin rosé che solo sulla piattaforma di condivisione d’immagini segna oltre 7.500 post pubblici con il rispettivo hashtag #vinrose. Fanalino di coda nel linguaggio virtuale, il nostro tricolore con ‘vino rosato’ che, seppur presente su Instagram e Twitter, si ferma a 460.000 risultati prodotti su Google.

Statistiche e previsioni

Bottiglie made in Italy che negli ultimi anni hanno evidenziato un vero e proprio miglioramento sul fronte qualitativo e della valorizzazione, a cui fa eco un aumento dei consumi mondiali stimati sui 25 milioni di ettolitri nel 2018 (previsioni Euromonitor International). A fare la parte del leone, principalmente l’Europa (23,6 mln hl prodotti nel 2015, +3% sul 2014) con Francia, Germania, Regno Unito, Italia e Spagna che ne consumano oltre il 70% assieme agli Stati Uniti. Il nostro Paese, in particolare, copre il 4% dei consumi globali, soprattutto attraverso le vendite nella Gdo, dove i rosati registrano un +1,3% in volume e un +3% in valore con 51,2 mln di euro ad aprile 2017 (dati Iri). Numeri che per la sola tipologia spumante salgono addirittura a +10,3% in volume e a +7,4% in valore (11,5 milioni di euro) e che comunque testimoniano la crescente attenzione da parte dei consumatori verso questi vini. Prodotti non più relegati solo al gusto femminile e all’estate, ma adatti a qualsiasi stagione e molto flessibili nell’abbinamento, sempre più apprezzati dalle fasce adulte così come dai giovani, che lo preferiscono però al calice durante l’aperitivo.

Ma se il mondo del vino si scopre comunque sempre più social e web 2.0, non è da meno il suo legame con il cibo, che a Bererosa trova ampio spazio nell’area street food: quattro postazioni dove poter scegliere ed acquistare il cibo da abbinare alle oltre 200 etichette in degustazione, con proposte declinate sul pesce (crudo e cotto), sul maritozzo romano ‘rivisitato’, sui fritti ascolani, su salumi e formaggi. In degustazione inoltre gli oli extravergine protagonisti della XXIV edizione dell’Ercole Olivario, il prestigioso concorso dedicato alle eccellenze olivicole del Bel Paese.

Ecco i protagonisti dell’area street food a Bererosa 2017

• Meglio Fresco Pescheria: Arturo & Mary, coppia nella vita e nel lavoro, saranno presenti con le loro selezioni di crudi, tra cui le ostriche, e una vasta scelta di creazione cotte;

• Il Maritozzo Rosso: nuovo ed originale format che reinventa il maritozzo, tipico lievitato romano. Da sempre conosciuti nel classico abbinamento con la panna, i maritozzi de Il Maritozzo Rosso, brand ideato da Edoardo Fraioli, sono invece arricchiti da farciture originali sia salate che dolci;

• La Bottega dell’Oliva Ascolana: sempre presente con cartocci di fritti ascolani, tra cui le olive fatte a mano nel loro laboratorio di Ascoli. Ma ci saranno anche i cremini e i piconi, dei ravioli di pasta croccante che racchiudono una morbida farcitura al formaggio.

• Le Strade della Qualità: il giovane Mirko Giannella, dopo anni di esperienza maturata nel mondo della distribuzione, ha creato Le Strade della Qualità, società specializzata in distribuzione e selezione di prodotti di alta gastronomica. Sarà presente con una selezione di salumi e formaggi.

Continua il sodalizio con Diam Bouchage, azienda di punta nella produzione di tappi in sughero, valido partner tecnico anche quest’anno.

L’elenco delle aziende a Bererosa 2017 (in aggiornamento)

• ALTO ADIGE: Muri Gries

• TRENTINO: Istituto Trento Doc (Abate Nero, Altemasi, Balter, Cantina Toblino, Cantine Ferrari, Cantine Monfort, Cesarini Sforza Spumanti, Endrizzi, Letrari, Maso Martis, Maso Nero, Moser, Revì, Rotari, Viticoltori in Avio), Redondel

• PIEMONTE: Batasiolo; La Biòca; La Scolca; Terre Miroglio

• LOMBARDIA: Guido Berlucchi; Calatroni; Castello di Gussago; Cola Battista; Ferghettina; Fratelli Berlucchi; Guerci; Le Marchesine; Manuelina; Uberti; Costa Ripa

• VENETO: Andreola; Astoria; Bortolomiol; Cavalchina; Le Manzane; Masottina; Pozzobon; Ruggeri; Tenuta Baron; Zenato

• LIGURIA: Lunae Bosoni

• EMILIA ROMAGNA: Colombarola

• TOSCANA: Il Borro; Poggio Bonelli; Tenuta Casteani

• MARCHE: Luigi Giusti; Montecappone

• ABRUZZO: Cataldi Madonna; Farnese Vini; I Fauri; Marramiero; Zaccagnini

• UMBRIA: Castello delle Regine; Feudi Spada; Le Cimate; Briziarelli

• LAZIO: La Luna del Casale; Marco Carpineti; Muscari Tomajolo; Vigne del Patrimonio

• CAMPANIA: Crateca; Marisa Cuomo; San Salvatore

• PUGLIA: Biocantine Giannattasio; Cantine PaoloLeo; Cantine San Marzano; Conte Spagnoletti Zeuli; D’Alfonso del Sordo; D’Araprì; Duca Carlo Guarini; Garofano; Giai Vini; Le Vigne di Sammarco; Mazzone; Marulli; Rivera; Spelonga; Tenuta Zicari; Torrevento; Varvaglione; Vetrére

• CALABRIA: Librandi

Bererosa 2017
Giovedì 6 luglio
Dalle 17 alle 23 a Palazzo Brancaccio
Viale del Monte Oppio, 7 - Roma
Biglietto: € 15 (calice da degustazione e sacca porta bicchiere inclusi)
Ingresso ridotto € 10 per sommelier regolarmente tesserati (Ais, Ars, Fis, Fisar, Onav ) previa esibizione tessera d’iscrizione in biglietteria.

Commenti

Post popolari in questo blog

Festival delle Scienze di Roma 2023 - Immaginari

Dal 18 al 23 aprile 2023 il Festival delle Scienze di Roma torna all’Auditorium Parco della Musica “Ennio Morricone” con la sua XVIII edizione. Incontri, conferenze, laboratori. Dal 18 - 23 aprile 2023. IMMAGINARI è il tema di questa edizione dedicata all’immaginazione, uno degli strumenti più potenti che ci permette di concepire opere d'arte, nuove tecnologie e ci consente di trovare soluzioni a problemi quotidiani. La scienza non sarebbe la stessa se non avessimo come alleata l’immaginazione per avviare ricerche e formulare ipotesi, interpretare dati e perseguire risultati migliori. Ed è dalle interazioni delle immaginazioni individuali che emergono gli immaginari condivisi che influenzano il modo in cui organizziamo le società. Oggi più che mai abbiamo bisogno di coltivare questi immaginari, per ripensare il presente e, soprattutto, plasmare possibili futuri. Da mercoledì 19 a sabato 22 aprile quattro incontri anche presso le Biblioteche di Roma, QUI IL PROGRAMMA . Prodotto dall

Lotta agli insetti alieni, Lycorma delicatula: un nuovo flagello della viticoltura mondiale. Uno studio indaga su comportamento e dispersione nell'ambiente

Uno nuovo studio statunitense per contrastare l'avanzata di un nascente insetto alieno candidato a diventare il nuovo flagello della viticoltura mondiale. Si tratta della Lycorma delicatula, un insetto dall'aspetto simile alla coccinella ma che a differenza di questa provoca danni consistenti ai vigneti. La Lanterna macchiata, così come viene chiamata dagli agricoltori, si è diffusa per la prima volta in Corea anche se originaria della Cina e ha già raggiunto, infestandoli, i vigneti della Pennsylvania. La lotta agli insetti alieni non permette soste, la ricerca si sta muovendo velocemente nel contrastare un nuovo flagello destinato a mettere sotto scacco la viticoltura mondiale. Si tratta della Lycorma delicatula, un insetto dall'aspetto simile alla coccinella, gli agricoltori la chiamano Lanterna macchiata, in inglese Spotted Lanternfly. Si è diffusa per la prima volta in Corea anche se è originaria della Cina. Nel 2014 ha raggiunto i vigneti della contea di Berks, in Pen

Musica e psicologia, cambia la percezione di consonanza e dissonanza: uno studio smentisce l'universalità del concetto di armonia di Pitagora

I risultati di una ricerca dell'Università di Cambridge, smentiscono l'universalità del concetto di armonia di Pitagora. Nascono apprezzamenti istintivi verso nuovi tipi di armonia. Lo studio pubblicato su Nature Communications. Un team di ricerca dell’Università di Cambridge, Princeton e del Max Planck Institute for Empirical Aesthetics, ha scoperto che nei normali contesti di ascolto, in realtà non preferiamo che gli accordi siano perfettamente all'interno dei rapporti matematici professati da Pitagora.  Il tono e l’accordatura degli strumenti musicali hanno il potere di manipolare la nostra percezione dell'armonia. I risultati dello studio ribaltano gli assunti di secoli di teoria musicale occidentale e incoraggiano una maggiore sperimentazione con strumenti provenienti da culture diverse. Secondo il filosofo greco Pitagora, la "consonanza" - una combinazione di note dal suono piacevole - è prodotta da relazioni speciali tra numeri semplici come 3 e 4. Rece