Si è svolto con grande partecipazione di aziende, operatori e ricercatori del settore agrifood l'evento “Smart farming & food: Dialogo tra ricerca e impresa sull'uso intelligente di suolo, acqua, prodotti agricoli e cibo". Presentati risultati scientifici e tecnologie innovative dedicate al settore agroalimentare.
L'impatto che stanno avendo le nuove tecnologie sulla produzione agricola e sul consumo alimentare e l'importanza del raccordo tra mondo dell'industria e quello della ricerca sono i temi al centro dell'evento che si è svolto, ieri, a San Michele intitolato “Smart farming & food: Dialogo tra ricerca e impresa sull'uso intelligente di suolo, acqua, prodotti agricoli e cibo", organizzato dalla Fondazione Edmund Mach e HIT-Hub Innovazione Trentino.
Oltre 130 i partecipanti provenienti da tutta Italia che hanno gremito la sala conferenze del Palazzo Ricerca e Conoscenza, nel campus di San Michele. Barilla, Olivetti, Granarolo, Trentingrana-Concast, Cantine Ferrari, Menz&Gasser, Agrisoing, Apot, sono stati i protagonisti delle due tavole rotonde del mattino, mentre nel pomeriggio hanno dialogato con i ricercatori della Fondazione Edmund Mach e del sistema trentino della ricerca, per un confronto ad ampio raggio sulle innovazioni più recenti in agricoltura, ma anche nella trasformazione, nella distribuzione e nel consumo alimentare.
Sono intervenuti in apertura, l'assessora alla ricerca Sara Ferrari, il presidente FEM, Andrea Segrè, Nicola Svaizer, vicepresidente vicario dell'Associazione Artigiani Trentino e Marcello Lunelli, in rappresentanza di Confindustria Trento. “Qualcuno ha detto che l’innovazione fa girare il mondo. Senza scomodare il moto terrestre, di sicuro la spinta al cambiamento per le aziende è una risorsa fondamentale, soprattutto nei momenti di crisi. Questo vale anche per l’agricoltura”. Parole del presidente FEM, Andrea Segrè, che ha aperto l'incontro di oggi. L’attuale rivoluzione tecnologica – ha proseguito- è spinta da una nuova generazione di agricoltori “connessi” ma anche da consumatori più attenti e consapevoli a che cosa mangiano e a quale impatto il cibo ha sull'ambiente: “la Fondazione Mach ha colto in pieno queste sfide, nella convinzione che la ricerca, portatrice di nuova conoscenza, e l’industria, debbano dialogare in modo continuo e strutturato, pur nella differenza di linguaggi e tempi. L’evento di oggi vuole facilitare questo interscambio”.
“Il tema dell'agrifood non è solo uno dei settori in maggior espansione- ha spiegato in apertura l'assessora provinciale alla ricerca, Sara Ferrari- , ma anche un ambito che da sempre connota il nostro territorio e che - anche grazie a decenni di ricerca - ha garantito sviluppo e occupazione alla nostra comunità. Non posso quindi che ribadire il massimo appoggio dell'amministrazione Provinciale ad occasioni come questa, ed esprimere un ringraziamento sincero ai ricercatori e alle aziende che sono intervenute. Sappiamo bene che non è semplice tenere in costante relazione il meglio della ricerca in Trentino e il mondo delle imprese locali, nazionali e internazionali. Ma sappiamo anche bene quali risultati può dare e quanto sia strategico farlo per il futuro del Trentino”.
Il direttore generale, Sergio Menapace, ha illustrato le attività di ricerca della Fondazione Edmund Mach in ambito agroalimentare: dall'agricoltura di precisione alla tracciabilità alimentare, dalle tecniche innovative di lotta biologica allo studio del valore nutrizionale dei prodotti agroalimentari trentini.
Le due tavole rotonde della mattina, moderate dal ricercatore FEM, Agostino Cavazza, hanno visto protagoniste otto aziende. I grandi temi affrontati hanno riguardato il ruolo della digitalizzazione, della intelligenza artificiale, della tracciabilità, dei big data nella produzione e nel controllo qualità, ma anche l'attenzione al benessere, alla salute e alla sostenibilità sociale, economica e ambientale, ed infine, l'innovazione, il fabbisogno di nuove tecnologie e di ricerca dal punto di vista delle aziende. Nel pomeriggio i gruppi di ricerca della Fondazione Mach, assieme a quelli di altri enti del Sistema Trentino della Ricerca (Fondazione Bruno Kessler e Università di Trento) hanno incontrato le aziende e presentato loro risultati scientifici e tecnologie innovative dedicate al settore agroalimentare.
La presidente di HIT, Anna Gervasoni, impossibilitata a partecipare, ha portato in una nota il suo saluto . “Il workshop di oggi – spiega- è la coerente prosecuzione del dialogo ricerca-startup-investitori in ambito agri-food che abbiamo aperto in febbraio a Milano, quando abbiamo declinato il tema in un’ottica di tecnologia del cibo e finanza, al fine di pervenire ad una sempre migliore sostenibilità nella produzione e nel consumo. L’incontro di oggi, riprende e completa questo filo logico dando la possibilità ad ampie aree tematiche della ricerca tecnologica del Trentino di interagire col mercato nazionale e locale. Filo logico che rappresenta allo stesso tempo la connotazione prima delle attività di HIT, che adempie alla sua missione di promotore attivo di connessioni e sinergie tra tecnologie innovative del sistema della ricerca del territorio con le imprese del settore, i mercati e la finanza".
L'impatto che stanno avendo le nuove tecnologie sulla produzione agricola e sul consumo alimentare e l'importanza del raccordo tra mondo dell'industria e quello della ricerca sono i temi al centro dell'evento che si è svolto, ieri, a San Michele intitolato “Smart farming & food: Dialogo tra ricerca e impresa sull'uso intelligente di suolo, acqua, prodotti agricoli e cibo", organizzato dalla Fondazione Edmund Mach e HIT-Hub Innovazione Trentino.
Oltre 130 i partecipanti provenienti da tutta Italia che hanno gremito la sala conferenze del Palazzo Ricerca e Conoscenza, nel campus di San Michele. Barilla, Olivetti, Granarolo, Trentingrana-Concast, Cantine Ferrari, Menz&Gasser, Agrisoing, Apot, sono stati i protagonisti delle due tavole rotonde del mattino, mentre nel pomeriggio hanno dialogato con i ricercatori della Fondazione Edmund Mach e del sistema trentino della ricerca, per un confronto ad ampio raggio sulle innovazioni più recenti in agricoltura, ma anche nella trasformazione, nella distribuzione e nel consumo alimentare.
Sono intervenuti in apertura, l'assessora alla ricerca Sara Ferrari, il presidente FEM, Andrea Segrè, Nicola Svaizer, vicepresidente vicario dell'Associazione Artigiani Trentino e Marcello Lunelli, in rappresentanza di Confindustria Trento. “Qualcuno ha detto che l’innovazione fa girare il mondo. Senza scomodare il moto terrestre, di sicuro la spinta al cambiamento per le aziende è una risorsa fondamentale, soprattutto nei momenti di crisi. Questo vale anche per l’agricoltura”. Parole del presidente FEM, Andrea Segrè, che ha aperto l'incontro di oggi. L’attuale rivoluzione tecnologica – ha proseguito- è spinta da una nuova generazione di agricoltori “connessi” ma anche da consumatori più attenti e consapevoli a che cosa mangiano e a quale impatto il cibo ha sull'ambiente: “la Fondazione Mach ha colto in pieno queste sfide, nella convinzione che la ricerca, portatrice di nuova conoscenza, e l’industria, debbano dialogare in modo continuo e strutturato, pur nella differenza di linguaggi e tempi. L’evento di oggi vuole facilitare questo interscambio”.
“Il tema dell'agrifood non è solo uno dei settori in maggior espansione- ha spiegato in apertura l'assessora provinciale alla ricerca, Sara Ferrari- , ma anche un ambito che da sempre connota il nostro territorio e che - anche grazie a decenni di ricerca - ha garantito sviluppo e occupazione alla nostra comunità. Non posso quindi che ribadire il massimo appoggio dell'amministrazione Provinciale ad occasioni come questa, ed esprimere un ringraziamento sincero ai ricercatori e alle aziende che sono intervenute. Sappiamo bene che non è semplice tenere in costante relazione il meglio della ricerca in Trentino e il mondo delle imprese locali, nazionali e internazionali. Ma sappiamo anche bene quali risultati può dare e quanto sia strategico farlo per il futuro del Trentino”.
Il direttore generale, Sergio Menapace, ha illustrato le attività di ricerca della Fondazione Edmund Mach in ambito agroalimentare: dall'agricoltura di precisione alla tracciabilità alimentare, dalle tecniche innovative di lotta biologica allo studio del valore nutrizionale dei prodotti agroalimentari trentini.
Le due tavole rotonde della mattina, moderate dal ricercatore FEM, Agostino Cavazza, hanno visto protagoniste otto aziende. I grandi temi affrontati hanno riguardato il ruolo della digitalizzazione, della intelligenza artificiale, della tracciabilità, dei big data nella produzione e nel controllo qualità, ma anche l'attenzione al benessere, alla salute e alla sostenibilità sociale, economica e ambientale, ed infine, l'innovazione, il fabbisogno di nuove tecnologie e di ricerca dal punto di vista delle aziende. Nel pomeriggio i gruppi di ricerca della Fondazione Mach, assieme a quelli di altri enti del Sistema Trentino della Ricerca (Fondazione Bruno Kessler e Università di Trento) hanno incontrato le aziende e presentato loro risultati scientifici e tecnologie innovative dedicate al settore agroalimentare.
La presidente di HIT, Anna Gervasoni, impossibilitata a partecipare, ha portato in una nota il suo saluto . “Il workshop di oggi – spiega- è la coerente prosecuzione del dialogo ricerca-startup-investitori in ambito agri-food che abbiamo aperto in febbraio a Milano, quando abbiamo declinato il tema in un’ottica di tecnologia del cibo e finanza, al fine di pervenire ad una sempre migliore sostenibilità nella produzione e nel consumo. L’incontro di oggi, riprende e completa questo filo logico dando la possibilità ad ampie aree tematiche della ricerca tecnologica del Trentino di interagire col mercato nazionale e locale. Filo logico che rappresenta allo stesso tempo la connotazione prima delle attività di HIT, che adempie alla sua missione di promotore attivo di connessioni e sinergie tra tecnologie innovative del sistema della ricerca del territorio con le imprese del settore, i mercati e la finanza".
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