Passa ai contenuti principali

Mostre: I voli dell’Ariosto. L’Orlando furioso e le arti

Di scena a Villa d'Este la mostra: I voli dell’Ariosto. L’Orlando furioso e le arti
Tivoli, Villa d’Este - 15 giugno - 30 ottobre 2016. Mostra a cura di Marina Cogotti, Vincenzo Farinella e Monica Preti.

In occasione del cinquecentesimo anniversario della prima edizione dell’Orlando furioso di Ludovico Ariosto (1516), una mostra organizzata dal Polo Museale del Lazio, diretto da Edith Gabrielli e allestita a Tivoli, nello splendido scenario di Villa d’Este, diretta da Marina Cogotti, intende celebrare l’impatto esercitato dal poema fino ad oggi sulle arti figurative.

Villa d’Este, con il suo celebre giardino e i suoi ambienti affrescati, costituisce uno scenario ideale per una mostra di questo tipo: il cardinale Ippolito II d’Este, che fece costruire e decorare tra gli anni sessanta e settanta del Cinquecento questa villa di delizie, nipote del cardinale Ippolito I a cui era stato dedicato il Furioso, non solo è citato più volte nel poema, ma aveva avuto modo di frequentare l’Ariosto negli anni della giovinezza trascorsi presso la corte ferrarese.

Già i contemporanei hanno giudicato Ludovico Ariosto un “poeta che colorisce”, capace di “dipingere” le armi e gli amori con la penna e con l’inchiostro: pochi decenni dopo la sua morte lo si poteva già celebrare paragonandolo a Tiziano. È anche a causa della natura intrinsecamente figurativa dei versi ariosteschi che l’Orlando furioso ha goduto, nei secoli, di una vasta fortuna visiva: una vicenda che non si è ancora esaurita e che la mostra, curata da Marina Cogotti, Vincenzo Farinella e Monica Preti intende ricostruire, analizzando in dettaglio una serie di episodi significativi, partendo dagli inizi del Cinquecento e giungendo fino al Novecento.

Le opere convocate a Villa d’Este, attingendo alle più varie tipologie e tecniche artistiche (dipinti, sculture, arazzi, ceramiche, disegni, incisioni, medaglie, libri illustrati...), intendono costruire un’esposizione rigorosa, nel suo costante rapporto con i temi del poema ariostesco, ma al tempo stesso capace di suggestionare emotivamente il visitatore.

Il percorso si aprirà, al piano nobile della villa, negli appartamenti del cardinale. Si potranno seguire, in un itinerario cronologico, alcune vicende della fortuna visiva del poema: dopo una premessa dedicata al volto e al mito del poeta (dove i ritratti cinquecenteschi dell’Ariosto dialogheranno con le rievocazioni ottocentesche di alcuni episodi, reali o fantastici, della sua vita), una sezione sarà dedicata alla storia figurativa del Furioso nel Cinquecento.

Ad integrazione della mostra, Villa d’Este proporrà durante il periodo di esposizione una serie di manifestazioni ed eventi collegati: percorsi nel territorio, concerti, proiezioni cinematografiche, spettacoli teatrali, conferenze, letture ariostesche.

Scheda informativa
I voli dell’Ariosto. L’Orlando furioso e le arti
Sede: Villa d’Este
Piazza Trento , 5 – 00019 Tivoli (RM)
Periodo: 15 giugno – 30 ottobre 2016
Inaugurazione: 14 giugno 2016, ore 18.00
Anteprima stampa: 14 giugno 2016
Promozione e Polo Museale del Lazio
realizzazione Direttore: dott.ssa Edith Gabrielli
Direttore di Villa d’Este: arch. Marina Cogotti
Curatori: Marina Cogotti, Vincenzo Farinella, Monica Preti
Orari: Dal martedì alla domenica ore 8.30
fino ad un’ora prima della chiusura del monumento
Aperture serali nelle giornate di venerdì e sabato
Biglietto Biglietto unico € 11,00: mostra + ingresso villa
Ridotto: € 7,00
Catalogo Officina Libraria
Informazioni Tel. 0774/312070
www.villadestetivoli.info pm-laz.villadeste@beniculturali.it
Come raggiungere la Villa In automobile: Autostrada A24 uscita Tivoli In treno: Linea Roma – Pescara, stazione Tivoli
In pullman: Linea Cotral Roma – Tivoli

Commenti

Post popolari in questo blog

"La prima notte di quiete" di Valerio Zurlini e la Madonna del parto

Uno dei capolavori più ammirati di Piero della Francesca attraverso gli occhi di un maestro della "settima arte" "Vergine madre, figlia del tuo figlio, umile ed alta più che creatura, termine fisso d'eterno consiglio, tu sei colei che l'umana natura nobilitasti, sì che il suo fattore, non disdegnò di farsi sua fattura" Nella piccola chiesa di Santa Maria a Momentana, isolata in mezzo al verde delle pendici collinari di Monterchi, Piero della Francesca dipinse in soli sette giorni uno dei suoi più noti e ammirati capolavori che oggi richiama nella Val Tiberina visitatori da tutto il mondo. La datazione esatta dell`opera è incerta, oscillando, a seconda delle teorie, dal 1450 a oltre il 1475. Non sono chiare le motivazioni della committenza né della scelta del soggetto, tema piuttosto frequente nell’iconografia spagnola, ma del tutto insolito in quella italiana. L’affresco rappresenta infatti la Vergine incinta, raffigurata in piedi al centro ...

Musica Sacra, successo e sviluppo della Messa Parodia Rinascimentale

Nel Rinascimento la Messa Parodia è stata una delle tecniche di composizione più utilizzate. Nota anche come messa imitativa, la messa parodia utilizza come canto fermo, o introduce nella sua musica in maniera più elaborata, un mottetto conosciuto, assumendone anche il nome. Una breve analisi di messa parodia di due dei più famosi compositori rinascimentali: Palestrina e De Victoria in programma nel concerto del Coro Johannes Ockeghem, nell'ambito della Rassegna  Concerti alla Pace. Una delle tecniche di composizione più utilizzate nel XVI secolo è stata la cosiddetta Messa Parodia. Tale scelta compositiva significava, in generale, avvalersi di materiale musicale preesistente per ricostruire un nuovo componimento.  Tutto ciò - oggi - sarebbe definito "plagio", ma all'epoca tale prospettiva estetica e giudizio etico non albergava tra i musicisti, in modo tale che tanta musica diventava materia da rivisitare come, ad esempio, la trascrizione di modelli vocali per strum...

Vino e sicurezza, rischio asfissia nel processo di fermentazione dell'uva. Morte in Calabria 4 persone a causa di esalazioni tossiche da vasca con mosto. Il punto sulla prevenzione

Quattro persone sono morte in Calabria a causa delle esalazioni emanate da una vasca dove era contenuto mosto d'uva. Una quinta persona è rimasta ferita gravemente ed è stata trasferita in ospedale.  E' appena arrivata in redazione la notizia di un grave incidente avvenuto in Calabria e precisamente nel  comune di Paola (Cosenza) in contrada Carusi. Un fatto grave che fa riflettere sul perché ancora dopo tanta comunicazione relativa alla sicurezza sul lavoro e nello specifico sulle attività lavorative che riguardano l'enologia tutto questo questo possa ancora accadere e che fa tornare indietro nel tempo quando l'attività contadina non aveva gli stessi mezzi di prevenzione che abbiamo oggi grazie alla ricerca in continua evoluzione. Bisogna allora ribadire quali sono i rischi di esposizione a gas e vapori nelle cantine vinicole e su come prevenirli. Il documento sulla sicurezza nelle cantine vinicole riporta indicazioni precise sui rischi correlati all’esposizione a vari...