Passa ai contenuti principali

LE VIGNE DI SAN PIETRO A VINOFORUM



Le Vigne di San Pietro, Il successo è un gioco di squadra
Collaborare per rilanciare la territorialità, ovvero l’identità del prodotto vino, dove la personalità del produttore si evidenzia per il suo rapporto con l’enologo ed i suoi collaboratori, il vino deve comunicare sì il territorio, ma è l’abilità del produttore che ce lo deve far comprendere. E un ottimo risultato è dato dalla componente umana che deve essere  eterogenea e multiculturale, una buona sintesi tra natura e persone.


E’ un po’ di tempo che mi soffermo sempre più spesso al concetto di vino rosato. Parlo di concetto perché questa tipologia di vino ha bisogno di essere “intellettualizzata”, e per farne cultura va raccontata, espressa in maniera da uscire dal vecchio preconcetto “ne' carne, ne' pesce” o “tra color che son sospesi”.

Il rosato oggi si deve imporre per una sua specifica identità  territoriale e per le sue caratteristiche peculiari che ne fanno un vino di grande versatilità. Oggi, attraverso l’attenta cura in vigna unita alle moderne metodologie di vinificazione si producono rosati eccellenti, esaltando altresì le potenzialità del vitigno e offrendone al consumatore nuove declinazioni.

Il colore, poi, per questa tipologia di vino, gioca un ruolo fondamentale come variante e di sicuro, al contrario di quanto molti sono spesso portati a pensare, la produzione di rosé è in assoluto la più difficile per ogni vignaiolo che si rispetti.

Richiede molto mestiere e molta precisione e parte di questa difficoltà deriva proprio dalla capacità di padroneggiare il colore, che il produttore deve individuare perché poi lo rappresenti.

Una variante che viene influenzata dal terroir, dalla qualità dell’uva, dalla conduzione agronomica e dal livello di maturità delle uve al momento della raccolta. Per questo è necessario lavorare sul terroir per continuare a contribuire alla crescita della produzione, che non può prescindere dalla difesa e dalla valorizzazione del prodotto.

Le Vigne di San Pietro si trova a Sommacampagna, tra Verona e il Lago di Garda, una azienda dal forte legame con questo territorio. Fondata da Sergio Nerozzi nel 1980, è attualmente condotta dal figlio Carlo.

I loro vini sono l’espressione di un gruppo di persone, ognuna delle quali con le proprie competenze, personalità e sensibilità cerca di contribuire a dar loro eleganza, leggerezza e longevità.

A Vinoforum, che in questi giorni si sta svolgendo a Roma, ho avuto la fortuna di assaggiare questo loro rosato che il sommelier dell’AIS Davide Di Bella con professionalità e gentilezza mi ha saputo raccontare.

Corderosa 2012 (Verona IGT)


Questo vino nasce da un amore, un omaggio che Carlo Nerozzi ha voluto fare a sua moglie Regina, brasiliana di Bahia. Il nome è la traduzione in portoghese/brasiliano del colore “rosa” ovvero Colore/Cor Della/De Rosa/Rosa. Ma Cor è anche abbreviazione di Corvina e di Coraçao/Cuore un gioco di parole che vuole ben esprimere un concetto di colore, di sentimento ed essenza.

Il vino CorDeRosa è prodotto esclusivamente da uve Corvina. E’ un vino cristallino, dal bellissimo color rosa. All'olfatto sorprende subito per le sue fragranti note di bocciolo di rosa, di lampone e di ciliegia. Al gusto è di grande freschezza in giusto equilibrio tra il fruttato e la lieve nota tannica, sapidità e mineralità ci accompagnano in un lungo e piacevolissimo finale tra ricordi di salvia e mandorla amara.





Grande struttura ed eleganza per questa tipologia di prodotto che è la dimostrazione delle potenzialità che un rosato può arrivare ad esprimere. Abbinamento consigliato per questo vino dalla forte personalità sono in genere tutti i pesci di lago o anche salmone grigliati, bene anche su formaggi leggermente affinati.
www.levignedisanpietro.it


Commenti

Post popolari in questo blog

Festival delle Scienze di Roma 2023 - Immaginari

Dal 18 al 23 aprile 2023 il Festival delle Scienze di Roma torna all’Auditorium Parco della Musica “Ennio Morricone” con la sua XVIII edizione. Incontri, conferenze, laboratori. Dal 18 - 23 aprile 2023. IMMAGINARI è il tema di questa edizione dedicata all’immaginazione, uno degli strumenti più potenti che ci permette di concepire opere d'arte, nuove tecnologie e ci consente di trovare soluzioni a problemi quotidiani. La scienza non sarebbe la stessa se non avessimo come alleata l’immaginazione per avviare ricerche e formulare ipotesi, interpretare dati e perseguire risultati migliori. Ed è dalle interazioni delle immaginazioni individuali che emergono gli immaginari condivisi che influenzano il modo in cui organizziamo le società. Oggi più che mai abbiamo bisogno di coltivare questi immaginari, per ripensare il presente e, soprattutto, plasmare possibili futuri. Da mercoledì 19 a sabato 22 aprile quattro incontri anche presso le Biblioteche di Roma, QUI IL PROGRAMMA . Prodotto dall

Lotta agli insetti alieni, Lycorma delicatula: un nuovo flagello della viticoltura mondiale. Uno studio indaga su comportamento e dispersione nell'ambiente

Uno nuovo studio statunitense per contrastare l'avanzata di un nascente insetto alieno candidato a diventare il nuovo flagello della viticoltura mondiale. Si tratta della Lycorma delicatula, un insetto dall'aspetto simile alla coccinella ma che a differenza di questa provoca danni consistenti ai vigneti. La Lanterna macchiata, così come viene chiamata dagli agricoltori, si è diffusa per la prima volta in Corea anche se originaria della Cina e ha già raggiunto, infestandoli, i vigneti della Pennsylvania. La lotta agli insetti alieni non permette soste, la ricerca si sta muovendo velocemente nel contrastare un nuovo flagello destinato a mettere sotto scacco la viticoltura mondiale. Si tratta della Lycorma delicatula, un insetto dall'aspetto simile alla coccinella, gli agricoltori la chiamano Lanterna macchiata, in inglese Spotted Lanternfly. Si è diffusa per la prima volta in Corea anche se è originaria della Cina. Nel 2014 ha raggiunto i vigneti della contea di Berks, in Pen

Musica e psicologia, cambia la percezione di consonanza e dissonanza: uno studio smentisce l'universalità del concetto di armonia di Pitagora

I risultati di una ricerca dell'Università di Cambridge, smentiscono l'universalità del concetto di armonia di Pitagora. Nascono apprezzamenti istintivi verso nuovi tipi di armonia. Lo studio pubblicato su Nature Communications. Un team di ricerca dell’Università di Cambridge, Princeton e del Max Planck Institute for Empirical Aesthetics, ha scoperto che nei normali contesti di ascolto, in realtà non preferiamo che gli accordi siano perfettamente all'interno dei rapporti matematici professati da Pitagora.  Il tono e l’accordatura degli strumenti musicali hanno il potere di manipolare la nostra percezione dell'armonia. I risultati dello studio ribaltano gli assunti di secoli di teoria musicale occidentale e incoraggiano una maggiore sperimentazione con strumenti provenienti da culture diverse. Secondo il filosofo greco Pitagora, la "consonanza" - una combinazione di note dal suono piacevole - è prodotta da relazioni speciali tra numeri semplici come 3 e 4. Rece