A Pitigliano è di scena la quinta edizione di Vulcania la più importante manifestazione per
la valorizzazione dei vini da suoli di origine vulcanica.
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Quest'anno l'iniziativa si svolgerà nella suggestiva cornice di Pitigliano, arroccata su uno sperone di tufo nello splendido territorio della Maremma toscana. |
Dal 15 ail 17 giugno, sarà possibile conoscere meglio questa
realtà tutta peculiare del nostro Paese, con incontri, degustazioni aperte al
pubblico e un banco di assaggio rivolto agli operatori delle principali doc
vulcaniche italiane.
Vulcania è l’associazione delle doc vulcaniche nata sulla
scia dell’omonimo forum internazionale dei vini bianchi da suolo vulcanico,
ideato dal Consorzio del Soave quattro anni fa.
Il vulcano infatti rappresenta una chiave di lettura
trasversale ed innovativa nella comunicazione del vino, in grado di essere
compresa da tutti e non solo dagli addetti ai lavori.
Forti di questo valore il Consorzio del Soave, insieme ai
Consorzi di Etna e Campi Flegrei, di Gambellara, del Bianco di Pitigliano, del
Lessini Durello e dei Colli Euganei, ha dato vita ad una vera e propria
associazione, finalizzata alla promozione internazionale dei vini Bianchi da
suolo vulcanico.
La finalità è quella di promuovere a livello internazionale
i vini bianchi da suolo vulcanico. È stato importante, e lo sarà ancora di più
nel diffondere questa iniziativa, constatare la presenza di esperti,
giornalisti, studiosi tra cui Attilio Scienza, docente di viticoltura
all'Università di Milano, Arturo Stocchetti, presidente del Consorzio Tutela
Vini Soave, Antonio Paolini, giornalista enogastronomico, oltre a tutti i
presidenti dei Consorzi coinvolti.
Il suolo vulcanico è uno dei più particolari per la
produzione di vino, essendo caratterizzato dalla presenza di minerali non
ancora consumati da metabolismi biologici, maggiormente concentrati e in grado
di conferire alla vite tante sostanze importanti per lo sviluppo dell’acino.
Altro punto a favore del suolo vulcanico è la grande eterogeneità di minerali -
nessuno prevale sull’altro - che vanno dal fosforo, potassio, zolfo, calcio,
sodio, magnesio sino ai microelementi quali ferro, manganese, rame, zinco,
molibdeno nonchè ceneri molto fini ad elevata permeabilità ed è proprio dalle
sabbie da eruzione, ben diverse da quelle presenti sul letto di un fiume, che si
creano le condizioni per ottenere bianchi complessi e sapidi, difficilmente
ottenibili in altre zone grazie appunto alla ricchezza di fosforo, magnesio e potassio
che donano soprattutto mineralità e acidità.
Inoltre in molte delle aree di questo tipo (Campi Flegrei,
Pantelleria, Salina, Vulcano e alcune isole Canarie) le viti sono ancora a
piede franco, non intaccate dalla fillossera. Questo tipo di viti non innestate
hanno in sé un valore aggiunto perché la pianta è più longeva e robusta, e
resiste a siccità, calcare e salinità. Caratteristiche queste, che fanno dei
vini nati da suoli vulcanici prodotti unici, di gran
pregio e con un'identità forte che è importante portare alla luce.
"In queste
condizioni di alimentazione, l'uva riesce a produrre sostanze aromatiche,
elementi distintivi della qualità, molto diverse da quelle che potrebbe formare
in suoli calcarei o di natura alluvionale. L'Italia ha una caratteristica che
non ha nessun paese vitivinicolo del mondo: l'avere tanti suoli vulcanici dove
sono coltivate tante varietà e dove naturalmente si possono produrre tanti
vini, che possono diventare una grande esempio di qualità per il nostro
territorio" (Attilio Scienza).
Per info e contatti:
Vulcania 2013 Pitigliano su Facebook
vulcaniapitigliano@gmail.com
Tel. 338-7932222
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vulcaniapitigliano@gmail.com
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