Vinoforum atto secondo bis: quando i piatti della tradizione
verace romanesca incontrano Bacco in Toscana
Beh chi se l’aspettava, neanche Bacco forse, d’altronde la prova per il vino da abbinare è davvero ardua quando ai fornelli c’è Antonio Bonamini alias Oscar Chef dell’omonimo ristorante
Prova comunque ampiamente superata per il Bacco Toscano, con due bottiglie di grande territorio abbinate ai piatti della tradizione romana abilmente alleggeriti ed esaltati da un cuoco di grande mestiere. Anche l’occhio vuole la sua parte, ed infatti non lo mollo con lo sguardo ad Oscar Chef, come un illusionista lui ti incanta, ma illusione non è, quello che vedo è pura e semplice verità che diventa paradosso perché si rivela come un esperienza sorprendentemente unica nel suo genere, mi limito a citare tra i vari piatti offerti le due paste, la sua personale versione dell’amatriciana ed una puttanesca da urlo, solo che io rimango in silenzio con l’occhio fisso alla padella nelle sue abili mani. www.oscarchef.com/
Bacco mi chiama, si versa nel calice per il primo
abbinamento, Morellino di Scansano Docg 2011 di Montecivoli su Pasta alla
Puttanesca.
Il vino è un uvaggio di Sangiovese al 95% ed il restante 5%
di Alicante che ne esalta il colore e il gusto. Rosso rubino intenso e vivace
anche tra le luci soffuse della bella location. Al naso emerge il suo gradevole
fruttato e ricordi di viola mammola, molto fine ed etereo. In bocca si apprezza
per il suo essere equilibrato dove il grado alcolico si armonizza all’acidità,
tannino morbido in cui le note speziate e di tabacco ci accompagnano in un
lungo e persistente finale. Sosta 6 mesi in barriques di rovere francese di Alliere di secondo passaggio e per un 10% nuove.
Questo vino è un rimando ai profumi del
sole, della terra, del vento e del mare tipici della maremma da cui nasce, mi ricorda
quei quadri dei maestri macchiaioli, uno in particolare, “La Libecciata di
Fattori”.
Giovanni Fattori, La Libecciata, 1880-85
Sono in attesa dell’annata 2012 che assaggiata in anteprima si preavvisa di alto livello…chissà ai posteri l’ardua sentenza. www.montecivoli.it/index.php
Il viaggio continua e come un pastore con il suo gregge al
pascolo percorro la strada che dalla Maremma mi porta verso il Casentino dove
incontro l’Azienda Agricola Concadoro della Famiglia Cerasi, siamo nel cuore
del Chianti Classico che ritrovo tutto nel bicchiere e lo abbinerò lasciandomi languidamente rapire dalla Pasta all’Amatriciana.
90% Sangiovese ed il restante 10% Merlot. Il Chianti Classico Caravaggio di Concadoro si
presenta con un bel colore rubino con riflessi violacei. Al naso è intenso e
persistente, ampio con fragranti sentori di ciliegia, prugna e viola. Al gusto
è possente e di grande struttura con
tannini fitti, armonico e persistente, emergono note di frutta rossa, rovere e
spezie. Sosta 18 mesi parte in botte di rovere da 25 hl e parte in barriques di
secondo passaggio.
Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, Conversione di San Paolo, 1600-01
La bella etichetta riproduce una mirabile opera del
Caravaggio da cui prende il nome. Il dipinto, la "Conversione di San Paolo”, è
conservato nella Cappella Cerasi della Basilica di Santa Maria del Popolo a Roma. Monsignor Tiberio Cerasi nel 1600 incaricò Caravaggio di
eseguire il dipinto e altro non è che l’antenato della Famiglia Cerasi che ha anche
di recente restaurato questo capolavoro
del pittore italiano. www.aziendaconcadoro.it/
Tolgo il disturbo, saluto l’amico Bacco, il grande Chef, e
la bella compagnia.
To be continued…
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