VENDEMMIA 2015 LE PRIME PREVISIONI DELL’ASSOCIAZIONE ENOLOGI ENOTECNICI ITALIANI
Primi dati ufficiali, regione per regione, elaborati dall’Associazione Enologi Enotecnici Italiani. Essi sono validi fino a ottobre, quando l’Assoenologi presenterà quelli definitivi
Vendemmia 2015: Qualità. Ottima con molte punte di eccellente in tutto il territorio vitivinicolo nazionale
LA
VENDEMMIA 2015
IN SINTESI
Quantità superiore al 2014 del 10%. Le prime stime di Assoenologi (29
agosto 2015) dicono che quest'anno si produrranno
tra i 46 e i 47 milioni di ettolitri di vino e mosto, a fronte della media quinquennale (2010/2014)
di 44,1 milioni di ettolitri e di quella decennale (2005/2014) di 45,5 milioni
di ettolitri. L'elaborazione di Assoenologi fa infatti ipotizzare che la
produzione di uva possa oscillare fra i 63 e i 65 milioni di quintali che,
applicando il coefficiente medio di trasformazione del 73%, danno tra i 46 e i 47
milioni di ettolitri di vino, un quantitativo superiore del 10% a quello dello
scorso anno (42,1 milioni di ettolitri di vino - dato Istat) e del 5% se riferito
alla media quinquennale (2010/2014).
Fatta eccezione della Toscana (-5%),
della Lombardia e della Sardegna (produzione uguale al 2014), tutte le altre
regioni registrano un incremento produttivo oscillante da +5% (Emilia Romagna)
a +25% (Puglia).
La produzione,
quindi, ritorna nelle medie pluriennali, dopo i forti decrementi del 2014
(42,1), del 2012 (41,1) e del 2011 (42,7). Le regioni che nel 2014 avevano
fatto registrare i maggiori cali rispetto alla precedente annata sono state:
Sicilia (-37%), Campania (-28%), Trentino Alto Adige (-24%) e Lazio/Umbria
(-20%).
Il Veneto rimane la regione più
produttiva. Il Veneto, con ben
9,1 milioni di ettolitri, si conferma la regione italiana più produttiva.
Veneto, Emilia Romagna, Puglia e Sicilia insieme nel 2015 produrranno oltre 28
milioni di ettolitri, ossia più del 60% di tutto il vino italiano.
Qualità ottima/eccellente in
tutt'Italia. Dai rilievi
fatti da Assoenologi, le buone riserve idriche accumulate hanno determinato un’interessante
ripresa vegetativa, sfociata in una primavera che ha favorito le fasi fenologiche
per lasciare poi il posto ad un'estate calda, mitigata nella seconda metà di
agosto da provvidenziali piogge, condizioni che hanno sancito un percorso
decisamente positivo della maturazione dei grappoli con l'accumulo di sostanze
aromatiche e polifenoliche. Il millesimo 2015 è stimato da Assoenologi qualitativamente
ottimo con molte punte di eccellente, in particolar modo per i vini ottenuti da
uve a bacca rossa che saranno vendemmiate a fine settembre. Il 2015 potrebbe
essere incorniciato come un millesimo da ricordare; tale auspicio potrà essere però
confermato solo a raccolta ultimata, visto che ad oggi (29 agosto) è stato vendemmiato
meno del 10% del prodotto. Sarà l'andamento climatico e meteorico del mese di
settembre, e di parte di quello di ottobre, per alcune varietà tardive, a decidere
il livello qualitativo della produzione. Infatti,
se le prossime settimane decorreranno nel modo più opportuno, ossia con
giornate ricche di sole e giuste precipitazioni, le possibilità di ottenere
vini bianchi profumati, con un giusto equilibrio di acidità, alcolicità, finezza
e freschezza, e vini rossi armonici, ricchi di struttura, dai profumi complessi
e da lungo invecchiamento, ci sono tutte.
Le previsioni di mercato. Le contrattazioni sono ancora
minime. Tutti stanno alla finestra e vogliono capire come effettivamente si
evolverà la produzione vitivinicola 2015. Allo stato attuale delle cose (29
agosto) l'interesse è focalizzato sulle prenotazioni di vini richiesti dal
mercato, mentre risultano ancora piuttosto deboli quelle di vini comuni e senza
denominazione di origine.
Luglio, il più caldo degli ultimi due secoli. Flegetonte, l'anticiclone africano,
si è fatto sentire tenendo l'Italia sotto pressione in giugno e luglio. Al Centro
Nord si sono registrate temperature decisamente al di sopra della media e con
un tasso di umidità altissimo. Il Sud d'Italia e la Sicilia hanno mantenuto
temperature nella norma fino al 9 luglio. Il vento poi ha cambiato direzione
spostando le alte temperature al Sud e mitigandole al Nord. Fatta eccezione per
alcune zone, l'escursione termica tra giorno e notte ha privilegiato i vigneti mantenendosi
su valori accettabili. A fine luglio Caronte ha continuato a pompare caldo
dall'Africa, tanto da portare le temperature a valori molto vicini, e in alcuni
casi superiori, ai 40°C
in diverse zone della Penisola. Da qui le valutazioni del CNR, che ha
classificato il mese di luglio 2015 come il più caldo dal 1800, con circa 3,5°C superiori alla media.
Qualcuno dice che
non bisogna lamentarsi del caldo torrido di quest'estate perché potremmo
rimpiangerlo. Un team internazionale di scienziati, guidato da Valentina
Zharakova, afferma che fra quindici anni la terra entrerà in una mini area
glaciale, pertanto si prevedono per 10 anni temperature basse ed inverni
rigidissimi, tanto che l'attività solare nel 2030 potrebbe ridursi anche del
50% con indubbie ripercussioni sulle colture e quindi anche sulla vite, nonostante
la sua grande capacità di adattamento.
Oggi (29 agosto)
è stato raccolto solo il 10% dell'uva da vino. Ad oggi – secondo il centro studi di Assoenologi -
sono state raccolte solo le uve precoci e principalmente quelle per la
produzione delle basi spumante, che rappresentano meno del 10% dell'intero
carico viticolo italiano. In effetti in Sardegna, Puglia e Sicilia l'inizio
della vendemmia di queste uve (Chardonnay, Pinot, Sauvignon) è iniziata il 3
agosto. In Lombardia (Oltrepò Pavese e Franciacorta) tra il 10 ed il 15 dello
stesso mese. I conferimenti in Italia entreranno nel pieno a metà settembre e
si concluderanno intorno ai primi di novembre con gli ultimi grappoli di Nebbiolo
in Valtellina, di Cabernet in Alto Adige, di Aglianico del Taurasi in Campania
e dei vitigni autoctoni sulle pendici dell'Etna.
2015: ciclo vegetativo ideale. Grazie ad un inverno ricco di
precipitazioni, sia piovose che nevose, le viti hanno avuto modo di
"risvegliarsi" in una primavera mite, con una buona riserva idrica. Il
germogliamento è risultato anticipato rispetto alla scorsa annata, così come la
fioritura iniziata dopo la metà di maggio, a cui è seguita, in molte regioni
italiane, un'ottima allegagione. Gli elementi che hanno caratterizzato
quest'annata sono stati il gran caldo dell'estate, con temperature decisamente
superiori a 3/5°C rispetto alla norma e la scarsità di precipitazioni per un periodo
piuttosto prolungato. Quindi il ciclo vegetativo, in generale, si è avvalso
all'inizio di temperature miti di giorno e fresche di notte, aumentate e
diventate, nella stragrande generalità dei casi, a volte brucianti dalla
seconda metà di giugno e nel mese di luglio. L'irrigazione di soccorso si è
rivelata fondamentale per affrontare lo stress idrico causato dall'andamento
stagionale. Grazie a questa situazione i vigneti non sono stati attaccati dalle
principali fitopatologie della vite, pertanto allo stato attuale si presentano
sani. Dopo Ferragosto la situazione si è nuovamente modificata con provvidenziali
precipitazioni e il conseguente abbassamento delle temperature, che hanno ristabilito
le condizioni ideali per il prosieguo del ciclo vegetativo della vite,
riportando la turgidità negli acini a condizioni ottimali.
Considerazioni sul valore delle
nostre esportazioni di vino.
Produrre bene non basta, occorre
anche saper vendere bene. E su questo fronte, mentre i consumi interni
continuano a calare, tanto che Assoenologi ritiene che chiuderemo il 2015 a 36 litri a persona, il
vino italiano nel mondo piace e rimane il più venduto. Nel 2014 l’Italia ha
piazzato all'estero 20,5 milioni di ettolitri (circa il 50% dell'intera
produzione), contro i 14,4 milioni di ettolitri dei cugini d’Oltralpe.
Se però siamo i primi in quantità non
lo siamo in valore, nonostante il deciso incremento raggiunto dalle nostre
bottiglie negli ultimi anni, i cui introiti unitari sono passati da 1,75
euro/litro del 2009 a
2,49 euro/litro del 2014, quindi con un incremento del 42%. Un deciso balzo in
avanti che, sia pure a piccoli passi, riduce la distanza del valore delle
nostre esportazioni rispetto a quelle dei vini francesi. I dati 2014 danno
infatti per l’Italia 5,1 miliardi di euro, contro i 7,7 miliardi di euro della
Francia.
"Attenzione però - spiega
Giuseppe Martelli direttore generale di Assoenologi - il 31% del valore per la Francia è imputabile agli
champagne che, rispetto ai nostri spumanti (840 milioni di euro), hanno
un’incidenza massiccia nel comparto economico dell'export francese. Se togliamo
dai 7,7 miliardi di euro i 2,4 miliardi dovuti allo champagne ed enucleiamo gli
840 milioni di euro dei nostri spumanti risultano valori pari a 5,3 miliardi di
euro per i vini esportati francesi e 4,3 miliardi per quelli italiani".
Quindi facendo qualche considerazione
sugli incrementi di vendite degli ultimi anni che l’Italia ha avuto nel mondo e
soprattutto sull’aumento del prezzo unitario al litro che, come detto prima,
dal 2009 ad oggi ha fatto registrare una lievitazione del 42%, si può
ipotizzare che il valore del vino italiano esportato nel mondo (spumanti
esclusi) nei prossimi anni potrà, se l’Italia saprà giocare bene le sue carte,
avvicinarsi notevolmente agli attuali introiti dei vini francesi.
Non va infatti dimenticato che le nostre
vendite complessive all’estero, nonostante la crisi, a fine 2014 hanno fatto
registrare un incremento di 1,4% in valore e di 1,1% nei volumi. I dati
elaborati da Assoenologi per i primi tre mesi del 2015 danno una lievitazione
del 3,85% in valore, con una leggera contrazione (-2,1%) della quantità, con
previsioni di crescita di almeno tre punti in valore al traguardo dei primi
nove mesi del 2015.
Gennaio e febbraio 2015 hanno fatto
registrare aumenti di export molto simili all’anno precedente. Il vero
risveglio si è manifestato a marzo con un repentino balzo dei flussi
commerciali. In tale mese il tasso di crescita è stato infatti di +13,4% in
valore e di +6,4% in volume con un aumento unitario per litro di quasi il 7%.
Tutto questo ci fa ben sperare.
La situazione in pillole
Qualità. Ottima con molte punte di eccellente in tutto il
territorio vitivinicolo nazionale. Le premesse per incorniciare il 2015 come un
millesimo da ricordare ci sono tutte. Questo potrà però essere confermato in
tutte o in parte delle regioni vitivinicole italiane se il mese di settembre
decorrerà con giornate di sole adeguate e precipitazioni confacenti.
Quantità. Sicuramente incrementata di almeno
il 10% rispetto allo scorso anno quando si produssero 42 milioni di ettolitri di
vino, ossia un quantitativo tra i più scarsi degli ultimi 65 anni. Nel 2015 si
produrranno tra i 46 ed i 47 milioni di ettolitri.
Mercato. In crescita per i vini richiesti dal
mercato in particolar modo per quelli a denominazione di origine. Stabile per gli
altri.
Esportazione. In crescita con previsione di un
ulteriore aumento in particolar modo per i valori che, secondo Assoenologi,
dovrebbero essere incrementati di almeno 3 punti al traguardo dei primi 9 mesi
dell'anno.
Consumi interni. In ribasso. Secondo Assoenologi a fine 2015 si arriverà
a meno di 36 litri
pro capite, contro i 45 del 2007.
Nella
pagina che segue viene riprodotta la tabella riassuntiva sulla situazione al 29 agosto 2015, regione
per regione, sulla produzione di mosti e vini. Successivamente vengono
illustrate le previsioni riferite alle principali regioni vitivinicole
italiane, a cui seguono alcune tabelle che riassumono i dati di produzione
degli ultimi anni.
LE PREVISIONI ASSOENOLOGI SULLA PRODUZIONE
VITIVINICOLA 2015 REGIONE PER REGIONE
CONFRONTO CON LA MEDIA DELLE ULTIME 5 ANNATE E DEL 2014
Produzione
media Ettolitri ±% prevista ±% prevista Media ettolitri
|
Regione 2010/2014 produzione 2014 rispetto media rispetto previsti
|
Dati
Istat Dati Istat ultimi 5 anni 2014 2015*
|
Piemonte 2.605.000 2.402.000 +1% +10% 2.640.000
|
Lombardia 1.322.000 1.424.000 +7 = 1.420.000
|
Trentino A.A. 1.175.000 1.029.000 = +15% 1.180.000
|
Veneto 8.446.000 8.281.000 +8% +10% 9.110.000
|
Friuli V.G. 1.264.000 1.367.000 +19% +10% 1.500.000
|
Emilia Romagna 6.737.000 6.958.000 +9% +5% 7.310.000
|
Toscana 2.576.000 2.778.000 +2% -5% 2.640.000
|
Marche 908.000 916.000 +11% +10% 1.010.000
|
Lazio Umbria 2.090.000 1.972.000 +9% +15% 2.270.000
|
Abruzzo 2.551.000 2.273.000 -6% +5% 2.390.000
|
Campania 1.593.000 1.183.000 -11% +20% 1.420.000
|
Puglia 5.924.000 5.430.000 +15% +25% 6.790.000
|
Sicilia 5.498.000 4.539.000 -9% +10% 5.000.000
|
Sardegna 570.000 746.000 +32% = 750.000
|
Altre** 854.000 790.000 +2% +10% 870.000
|
Totale 44.113.000 42.088.000 +5% +10% 46.300.000
|
Fonte Associazione Enologi Enotecnici Italiani
* In colonna sono indicate le medie produttive arrotondate e ipotizzate per
ogni regione
** Valle d'Aosta, Liguria, Molise, Basilicata,
Calabria
PIEMONTE
Quantità: +10% rispetto vendemmia 2014
Qualità ottima e quantità nella media degli ultimi 5 anni è in sintesi il
risultato che ci si attende in Piemonte dalla vendemmia 2015. Grazie ad un
inverno ricco di precipitazioni, sia piovose che nevose, le viti hanno avuto
modo di “risvegliarsi” in una primavera mite, con buona riserva idrica, come
non succedeva da anni. Germogliamento anticipato rispetto alla scorsa annata e
regolare. Lo stesso dicasi per la fioritura, iniziata a metà maggio, a cui è
seguita un’ottima allegagione.
La parte finale del mese di maggio e la prima decade di giugno hanno visto
un susseguirsi di perturbazioni. Luglio, invece, è stato caratterizzato da
temperature sopra alla media stagionale e dalla totale assenza di
precipitazioni, fatti che hanno rallentato il ciclo vegetativo, ponendo le basi
per un ulteriore anticipo della maturazione dell’uva di 10/12 giorni rispetto
allo scorso anno, in linea con un’annata normale.
La varietà che risulta meno produttiva è il Nebbiolo, per tutti gli altri
vitigni (Moscato, Brachetto, Barbera, Cortese) si prevede una produzione in
aumento rispetto al 2014.
La raccolta delle uve Chardonnay e Pinot nero base spumante,
perfettamente sane, è iniziata indicativamente a metà agosto, per concludersi
verso il 22 dello stesso mese. A seguire le uve Brachetto e il Moscato con
inizio il 25 agosto. Nella prima decade di settembre sarà la volta delle uve
Dolcetto, Freisa e Cortese. A metà dello stesso mese la raccolta coinvolgerà le
Barbere e a seguire i Nebbioli dei grandi rossi da invecchiamento. Il risultato
dell'annata vitivinicola in generale e di quello dei vini rossi importanti è
ora legato alle condizioni climatiche dell’ultimo mese prima della raccolta.
Quantitativamente si prevede un incremento complessivo della produzione
di un buon 10% rispetto alla passata campagna e di qualità ottima.
I prezzi delle uve si prevedono stabili.
Regione
|
Produzione
media HL 2005/2014 |
Produzione
media HL 2010/2014 |
Produzione
2014 HL |
Previsione
produzione 2015 HL |
Piemonte
|
2.737.000
|
2.605.000
|
2.402.000
|
2.640.000
|
LOMBARDIA
Quantità: uguale rispetto vendemmia 2014
L’inverno e la primavera sono stati caratterizzati da
clima mite e da abbondanti piogge. Dalla seconda decade di marzo si sono
registrati graduali aumenti della temperatura. Il germogliamento è stato
rallentato dagli dalla scostanza termica e dall'innalzamento delle temperature,
nonché dalla quasi assenza di precipitazioni, mentre l'allegagione non è stata
disturbata da particolari eventi.
Giugno è trascorso con temperature sensibilmente più
elevate della media e senza precipitazioni. In luglio le temperature si sono
ulteriormente innalzate tanto da raggiungere medie di 27-29°C , con massime anche di 40°C . Condizioni che hanno
rallentato le fasi di invaiatura nelle varietà precoci. Fenomeni legati alla
carenza idrica si sono verificati sui vigneti giovani.
In Valtellina l’invaiatura al 20 di
agosto risultava essere ben oltre il 50%, in ritardo di circa 7 giorni rispetto
ad un andamento normale. La sanità delle uve è buona e quantitativamente si
stima una produzione normale. A grandi linee la vendemmia in Valtellina
dovrebbe iniziare a fine settembre/primi di ottobre, quindi è prematuro fare
considerazioni sulla qualità.
Le poche ma provvidenziali piogge della prima quindicina
di agosto hanno accelerato la maturazione dei Pinot. In Franciacorta si
riscontrano cali di produzione anche del 10% rispetto al 2014, che vengono
convalidati dalle rese in pressa. Bucce spesse, giusto grado zuccherino ed
acidità malica di 1.5-2.0 g/l. In Oltrepò e nella stessa Franciacorta i primi
grappoli sono stati staccati prima di Ferragosto. Lo stato sanitario è molto
buono. Qualitativamente, se il tempo reggerà con buone escursioni termiche tra
giorno e notte e una gusta distribuzione di caldo e piogge, la produzione
vinicola 2015 in
tutta la regione si attesterà su ottimi livelli.
Complessivamente per la campagna in corso per la Lombardia si stima un
quantitativo che rispecchierà quello dello scorso
anno.
Regione
|
Produzione
media HL 2005/2014 |
Produzione
media HL 2010/2014 |
Produzione
2014 HL |
Previsione
produzione 2015 HL |
Lombardia
|
1.242.000
|
1.322.000
|
1.424.000
|
1.420.000
|
TRENTINO ALTO ADIGE
Quantità: +15%
rispetto vendemmia 2014
In Trentino Alto Adige la qualità
dell’uva, per tutte le varietà è eccellente. Il frutto è sano e non presenta
anomalie. Le condizioni per la produzione di un millesimo di grande
considerazioni ci sono tutte. Non ci sono termini di confronto con lo scorso
anno, le due annate si pongono agli antipodi, umido, piovoso e freddo il 2014,
caldo e asciutto il 2015.
Annata fino a giugno con condizioni
climatiche normali; inverno mite, primavera regolare con germogliamento
uniforme e precoce a cui ha fatto seguito un periodo freddo durante la
settimana di Pasqua che ha parzialmente rallentato lo stadio vegetativo delle
viti.
Fioritura anticipata nell’ultima
decade di maggio, interessata da alcuni giorni con temperature minime al di
sotto della media stagionale. I temporali di metà giugno hanno causato alcune
grandinate, delle quali la più importante è stata quella del 27 giugno,
registrata nella zona meridionale del Trentino tra Mori e Loppio.
Gli elementi che hanno caratterizzato
questa annata sono stati il gran caldo dell’estate e la scarsità di
precipitazioni per un periodo molto prolungato: in Trentino 350 mm di pioggia
dall’inizio dell’anno, di cui circa 50 mm nell’ultimo mese e mezzo. Le temperature
medie sono state sensibilmente incrementate. L’irrigazione di soccorso si è
rivelata fondamentale per affrontare un andamento stagionale.
In Trentino la vendemmia delle uve
base spumante (Pinot grigio, Chardonnay) è iniziata lunedì 24 agosto, mentre in
Alto Adige è incominciata tra la fine agosto e i primi giorni di settembre con
le varietà del fondovalle a bacca bianca (Pinot grigio, Chardonnay, Pinot
bianco) per continuare con le fasce collinari con i primi Sauvignon, Müller Thurgau e Pinot nero. In Alto Adige la maggior parte delle uve
sarà raccolta tra il 15 e il 30 settembre con i bianchi collinari: Pinot nero,
Schiava, Lagrein e Merlot. Chiuderanno
la vendemmia i Cabernet verso la metà/fine di ottobre. In Trentino il pieno
della raccolta avverrà nella prima decade di settembre quando si accavalleranno
i conferimenti di Chardonnay, Pinot Grigio, Müller Thurgau, Traminer aromatico. I conferimenti delle uve
rosse inizieranno invece verso la metà di settembre con il Merlot e il
Teroldego. La chiusura delle operazioni vendemmiali è prevista tra la fine di
settembre e i primi di ottobre con gli ultimi grappoli di Cabernet ed Enantio.
Quantitativamente in Trentino Alto
Adige si prevede un incremento di produzione di circa il 15% rispetto al 2014.
Regione
|
Produzione
media HL 2005/2014 |
Produzione
media HL 2010/2014 |
Produzione
2014 HL |
Previsione
produzione 2015 HL |
Trentino
Alto Adige |
1.171.000
|
1.175.000
|
1.029.000
|
1.180.000
|
VENETO
Quantità: +10%
rispetto vendemmia 2014
In tutto il Veneto l’inizio del ciclo vegetativo è avvenuto
nella norma per temperature e precipitazioni. Da metà giugno fino a metà agosto
si sono avute temperature al di sopra della media stagionale, che hanno determinato
sofferenza in alcuni impianti privi di irrigazione.
Gli eventi atmosferici (grandinate e trombe d’aria) hanno
colpito a fasi alterne piccole parti del territorio. Lo stato sanitario e la
qualità delle uve è tra il buono e l'ottimo in tutta la regione. Il tenore
zuccherino nella norma. Buono il quadro acido.
Il ciclo vegetativo in generale si è avvalso all’inizio di
temperature miti di giorno e fresche di notte, aumentate e diventate a volte
brucianti dalla seconda metà di giugno e nel mese di luglio. Le piogge sono
ricomparse a fine luglio in Veneto Occidentale in concomitanza con l’invaiatura
con precipitazionI tra i 20 e i 40
mm e dopo Ferragosto in quello Orientale. Questo ha
consentito alle viti di recuperare in parte, per le zone non irrigue, lo stress
idrico patito in precedenza. Per le zone viticole
dove è praticabile l’irrigazione di soccorso si prospetta un anticipo della
maturazione di almeno una settimana sulla fase fenologica, in particolare per
le varietà precoci.
La vendemmia in Veneto Centro Orientale è iniziata il 24
agosto per le uve precoci. A seguire, nella prima settimana di settembre, sarà
la volta della Glera
(Prosecco Doc) coltivata in pianura e nelle settimane successive quella di collina.
Nell'ultima decade di settembre si passerà alle varietà a bacca rossa (Merlot,
Cabernet in particolare). In Veneto le operazioni di raccolta si chiuderanno, nel
veronese, con i conferimenti di Garganega, Corvina e Durella nei primi giorni
di ottobre e con le uve Raboso, nel trevigiano, nella prima quindicina dello
stesso mese.
Ottime le previsioni qualitative per i vini di tutta la
regione, anche se molto dipenderà dall'andamento climatico e meteorico delle
prossime settimane. Quantitativamente nella parte Occidentale si stima una
produzione maggioritaria del 5-7%, mentre in quella Orientale tra il 10-15%,
vista anche l'entrata in produzione di nuovi impianti.
Il mercato in tutto il Veneto è attualmente
stabile, con quotazioni in lieve rialzo per le uve base Prosecco.
Regione
|
Produzione
media HL 2005/2014 |
Produzione
media HL 2010/2014 |
Produzione
2014 HL |
Previsione
produzione 2015 HL |
Veneto
|
8.062.000
|
8.446.000
|
8.281.000
|
9.110.000
|
FRIULI VENEZIA GIULIA
Quantità: +10%
rispetto vendemmia 2014
L’inverno in Friuli Venezia è decorso con favorevoli condizioni
climatiche che hanno agevolato le principali fasi fenologiche della vite. Nel
mese di luglio, durante il periodo dell’invaiatura, si è verificato un clima
torrido ed asciutto con temperature vicine ai 40°C , creando problemi di
siccità e scottature alla vite, che ha rallentato vistosamente il ciclo
vegetativo soprattutto nei vigneti di collina e in quelli sprovvisti
d’irrigazione di soccorso.
A fine luglio, una serie di temporali estivi hanno abbassato sensibilmente
le temperature riequilibrando il ciclo vegetativo. Nel mese di agosto, un nuovo
fronte caldo africano si è insediato in Friuli Venezia Giulia favorendo le escursioni termiche, ideali per
la componente aromatica dell’uva.
L’epoca di
vendemmia, per le uve destinate alla produzione di base spumante, si sta esaurendo
in questi giorni per lasciare il posto alla raccolta di Pinot nero, Traminer
aromatico, Pinot grigio e Sauvignon.
La quantità
d’uva sarà superiore del 10% rispetto allo scorso anno, il che lascia
presupporre che si produrranno intorno a 1,5 milioni di ettolitri di vino
contro 1.367.000 ettolitri dello scorso anno (dato Istat). Grazie anche alle
precipitazioni del mese di agosto si riscontra un’ottima resa uva/vino.
I primi dati
analitici rilevano delle buone gradazioni zuccherine con sensibili cali
dell’acidità rispetto alla passata vendemmia.
Solo dopo il
20 di settembre dovrebbero iniziare i primi conferimenti di uve a bacca rossa
(Merlot e Cabernet Franc). La vendemmia in Friuli Venezia Giulia terminerà con
la raccolta delle varietà tardive (Verduzzo, Refosco e Picolit) verso la metà
del mese di ottobre.
Per quanto riguarda le contrattazioni delle uve, c’è un certo interesse
per alcune varietà a bacca bianca tipo Glera, Ribolla gialla, Pinot grigio e Sauvignon,
mentre per le uve rosse grande attenzione è riposta su Merlot e Cabernet
Sauvignon.
Regione
|
Produzione
media HL 2005/2014 |
Produzione
media HL 2010/2014 |
Produzione
2014 HL |
Previsione
produzione 2015 HL |
Friuli V.G.
|
1.167.000
|
1.264.000
|
1.367.000
|
1.500.000
|
EMILIA ROMAGNA
Quantità: +5%
rispetto vendemmia 2014
Il periodo della fioritura è avvenuto durante una fase primaverile
perturbata che ha determinato casi di cascola fiorale. Nonostante il caldo di
luglio, grazie alle ottime riserve idriche accumulate durante l’inverso, i
vigneti hanno mantenuto un ottimo profilo sanitario.
In tutta l'Emilia Romagna si registra un anticipo di maturazione di circa
una settimana rispetto al 2014 e le operazioni di raccolta sono iniziate verso il
20 di agosto con i conferimenti delle uve Pinot bianco e Chardonnay destinate
alla produzione di base spumante, quando il Sangiovese stava concludendo
l’invaiatura (cambio di colore del grappolo). Nella norma i contenuti
zuccherini, decisamente più basse le acidità rispetto allo scorso anno. Relativamente
alle varietà storiche della Romagna per i conferimenti delle uve Albana,
Pignoletto bisognerà attendere intorno al 7 settembre, seguiranno verso il 15
le uve Trebbiano e, nella seconda decade di settembre, quelle di Sangiovese, i
cui grappoli saranno raccolti sino alla metà di ottobre.
In Emilia in pianura si è irrigato quasi dappertutto e le quantità sono
ormai garantite rispetto alla carenza di acqua. Per l’Ancellotta si prevede un
calo produttivo del 15% a fronte di un incremento del 5% dei Lambruschi mentre le Malvasie calano del 10%.
Da sabato 5 settembre sarà la volta delle uve Trebbiano, Pignoletto,
Albana, Malvasia, Ortrugo e Ancellotta. Nella terza decade di settembre si
raccoglieranno i grappoli di Lambrusco Marani, Lambrusco Salamino e Sangiovese.
Si continuerà il 10 ottobre con il Lambrusco di Sorbara, mentre dal 20 dello
stesso mese sarà la volta del Lambrusco Grasparossa e Croatina, con i quali si
chiuderanno le operazioni vendemmiali.
Si prevedono vini di qualità assai interessante, con diverse punte
di ottimo, mentre per quanto concerne la
quantità si stima, per le zone di Parma, Piacenza e Reggio Emilia, un calo di
circa il 10%, mentre un aumento di quasi il 5% per la provincia di Modena.
Ottima le previsioni qualitative dei futuri vini di tutta la regione,
anche se ogni previsione potrà essere ribaltata qualora il mese di settembre
non decorresse nel modo dovuto. Relativamente alle previsioni quantitative la
regione è spezzata in due. Mentre per l’Emilia sostanzialmente si conferma la
produzione dello scorso anno, in Romagna si stima un quantitativo maggiore del
5-7%.
Al momento il mercato genera scambi che sono nella norma, i prezzi sono
stabili con una leggera tendenza al rialzo, anche se ad oggi gli operatori manifestano
una certa prudenza in attesa del pieno della vendemmia.
Regione
|
Produzione
media HL 2005/2014 |
Produzione
media HL 2010/2014 |
Produzione
2014 HL |
Previsione
produzione 2015 HL |
Emilia
Romagna |
6.660.000
|
6.737.000
|
6.958.000
|
7.310.000
|
TOSCANA
Quantità: -5%
rispetto vendemmia 2014
L'andamento
climatico in Toscana è stato caratterizzato da un inverno ed un inizio
primavera con precipitazioni abbondanti che ha permesso l'accu-mulo di
importanti riserve idriche. Dopo un aprile/maggio altalenante, dal mese di giugno
a quello di agosto si sono registrate alte temperature ben al di sopra della
media stagionale con forte carenza di piogge.
Da un punto
vista sanitario i vigneti non presentano fitopatie. La fisiologia della pianta,
rispetto allo scorso anno, evidenzia grappoli più spargoli con acini di
dimensioni leggermente più ridotte, dovuto ad un ciclo vegetativo piuttosto
altalenante. Dopo un germogliamento nella media stagionale si è infatti
registrato un anticipo dell'invaiatura di circa dieci giorni.
La raccolta
delle uve bianche precoci è iniziata a cavallo tra la seconda e la terza decade
di agosto. Le uve Merlot e quelle a bacca bianca per la produzione della
Vernaccia di San Gimignano verranno conferite a partire dal 10 settembre,
mentre all’inizio dello stesso mese inizierà la raccolta delle uve rosse nelle
zone del Bolgheri e del Morellino di Scansano. Per la vendemmia delle uve per
la produzione dei Docg: Chianti, Chianti Classico, Carmignano, Nobile di
Montepulciano e Brunello di Montalcino si dovrà attendere la seconda decade di
settembre.
Qualitativamente,
se le condizioni atmosferiche e meteoriche del mese di settembre saranno
confacenti, ossia con temperature e precipi-tazioni adeguate, ci sono tutti i
presupposti per una ottima annata con diverse punte di eccellente.
Da
registrare un leggero calo di produzione di oltre il 5% rispetto alla vendemmia
2014, dovuto principalmente ad una conformazione degli acini che risultano
essere più piccoli rispetto alla norma. Si stima, pertanto, una produzione di 2.640.000
ettolitri di vino, contro i 2.778.000 ettolitri dello scorso anno che è
risultato tra i più produttivi degli ultimi dieci anni.
Le quotazioni al momento non fanno
registrare variazioni rilevanti rispetto a quelle dello stesso periodo dello
scorso anno.
Regione
|
Produzione
media HL 2005/2014 |
Produzione
media HL 2010/2014 |
Produzione
2014 HL |
Previsione
produzione 2015 HL |
Toscana
|
2.704.000
|
2.576.000
|
2.778.000
|
2.640.000
|
LAZIO
UMBRIA
Quantità: +15% rispetto vendemmia 2014
La stagione nei territori laziali ed umbri si è avviata ai primi di
aprile nelle regioni costiere e a metà aprile nelle zone più interne, con un
lieve ritardo rispetto alla media delle ultime annate.
Nella prima decade di giugno si è sviluppata una prima ondata di caldo,
dovuta all’afflusso di aria subtropicale e all’intenso soleggiamento. Questo
periodo ha compensato il ritardo fenologico iniziale. Per il restante mese di
giugno la pioggia ha fatto nuovamente la sua comparsa ed i temporali si sono
intensificati, appoggiati da non indifferenti grandinate, in particolare
nell’orvietano e nelle zone tra Todi e Amelia
A dispetto della grande quantità di acqua caduta in breve tempo, si è
osservato il susseguirsi, senza interruzioni, di anticicloni che hanno
determinato, temperature superiori ai 30°C , venti caldi africani ed una bassa
escursione termica. tra giorno e notte.
Lo stato sanitario si è mantenuto ottimale. Per il troppo caldo, si è anche
temuto per l’interruzione della maturazione conseguente alla chiusura degli
stomi e al blocco della respirazione e della fotosintesi. Fortuna-tamente a
cavallo di Ferragosto, ad invaiatura ormai conclusa, si sono verificate alcune
precipitazioni che, da un lato hanno portato ad un abbassamento delle
temperature massime, dall’altro hanno assicurato una buona escursione termica,
fondamentale per la sintesi degli aromi per le uve bianche e per la sintesi
fenolica delle uve rosse. Alla fine di agosto le uve hanno ripreso un discreto
turgore, nelle zone dove la pioggia non è arrivata, i grappoli hanno cominciato
a manifestare “stress idrico”.
Certamente ci troviamo di fronte ad
una buona annata, migliore della precedente, sia in termini qualitativi che
quantitativi, tanto che in Lazio e Umbria si stima una quantità superiore del
15% rispetto al 2014, pari a circa 2.270.000 ettolitri di vino.
La vendemmia è già iniziata e conclusa per le uve base spumante e per le
varietà internazionali bianche, mentre per i rossi ed i bianchi autoctoni si
dovrà attendere la prima decade di settembre.
Regione
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Produzione
media HL 2005/2014 |
Produzione
media HL 2010/2014 |
Produzione
2014 HL |
Previsione
produzione 2015 HL |
Lazio Umbria
|
2.522.000
|
2.090.000
|
1.972.000
|
2.270.000
|
MARCHE
Quantità: +10% rispetto vendemmia 2014
L'annata è
stata caratterizzata da un leggero ritardo del risveglio vegetativo. La
fioritura, grazie all’andamento climatico favorevole, è iniziata
anticipatamente, mentre l’allegagione è stata rallentata da un breve periodo
instabile. Il decorso climatico successivo, all’insegna del bel tempo con
temperature sopra della media stagionale, ha anticipato l’invaiatura di una
settimana.
Ottima la
condizione fitosanitaria dei vigneti, compresa quella di chi pratica
l’agricoltura biologica. L'andamento stagionale sembrerebbe risultare tra i più
favorevoli degli ultimi anni e le condizioni di maturazione delle uve tipiche
della regione sono avviate verso un deciso successo qualitativo. Tutto
dipenderà dalle condizioni climatiche e meteoriche delle prossime settimane. La
vite nella seconda quindicina di agosto ha usufruito di una buona dotazione
idrica del terreno e di temperature ideali per la fotosin-tesi, sviluppando un’abbondante
parete fogliare con elevata attività fotosintetica. I grappoli risultano nella
media.
Entro il 20
di agosto nelle Marche sono state vendemmiate solo le varietà precoci. L’epoca
di vendemmia è in anticipo di circa una settimana rispetto alla scorsa campagna.
I tempi di raccolta possono essere così sintetizzati: Verdicchio, Passerina e
Montepulciano (tra la prima decade di settembre e i primi di ottobre)
Sangiovese (metà settembre), Pecorino (da fine agosto e prima decade di
settembre).
L'andamento
climatico delle ultime settimane sta favorendo la matura-zione, con riflessi
più che positivi sulla dotazione aromatica e polifenolica delle uve. Perdurando
tali condizioni, la qualità dei vini risulterà assai interessante. Nelle Marche
il 2015 sarà sicuramente un'annata che prediligerà i vini rossi, per i quali si
prevedono prodotti ricchi di struttura e di caratteristiche, grazie alle piogge
di metà agosto, che hanno evitato lo stress idrico inducendo l’abbassamento
delle temperature notturne e la riduzione delle temperature massime diurne.
Considerati
gli elementi sopra descritti, la quantità di vino per il 2015, che in alcune
realtà territoriali si stima anche in aumento del 15%, si ritiene possa segnare
un +10% rispetto al 2014 in
tutta la regione. Nel dettaglio: per il Verdicchio +15%, per la Lacrima +5%; per il Conero
+5%; per il Piceno +10%.
Il mercato attualmente non registra
contrattazioni di rilievo e le quotazioni sono in linea a quelle registrate nello
stesso periodo dello scorso anno.
Regione
|
Produzione
media HL 2005/2014 |
Produzione
media HL 2010/2014 |
Produzione
2014 HL |
Previsione
produzione 2015 HL |
Marche
|
925.000
|
908.000
|
916.000
|
1.010.000
|
ABRUZZO
Quantità: +5%
rispetto vendemmia 2014
L'annata 2015 è stata caratterizzata da numerose anomalie climatiche. È
iniziata con una primavera molto piovosa contraddistinta da numerosi
allagamenti e smottamenti che hanno interessato anche i vigneti abruzzesi
Successivamente il clima si è regolarizzato con piogge e temperature non
eccessivamente rigide, così da evitare gelate tardive.
La ripresa
vegetativa ha avuto un inizio favorevole con temperature al di sopra della
media, tali da provocare un germogliamento repentino che ha portato, alla fine
di aprile, ad un anticipo di almeno 10 giorni della fase fenologica. Il
germogliamento delle varietà a bacca rossa non è stato uniforme, come invece
riscontrato nelle uve a bacca bianca, a causa del negativo andamento climatico
in fase di differenziazione delle gemme.
Nel periodo
compreso tra giugno e luglio non ci sono state precipitazioni, anzi questi due
mesi sono stati caratterizzati da temperature alte, tanto da rendere necessari,
dove possibile, interventi di irrigazione di soccorso.
L'assenza di
fitopatie ha ridotto notevolmente il numero di interventi e la sanità dell'uva
ad oggi si presenta eccellente.
La raccolta
è partita il 18 agosto con le varietà precoci (Chardonnay e Pinot grigio). La
produzione si presenta normale con un quantitativo, al momento, superiore del
5% rispetto al 2014, soprattutto per quelle zone che hanno potuto usufruire
delle irrigazioni di soccorso che hanno garantito uno sviluppo vegetativo
equilibrato.
Per le altre
varietà medio-tardive (Pecorino, Trebbiano, Falanghina, Cococciola, Sangiovese
e Montepulciano) bisogna attendere i primi giorni di settembre per fare una
giusta valutazione in considerazione dell'anda-mento climatico che dopo
Ferragosto si è rivelato altalenante anche se sempre caratterizzato da alte
temperature.
Per quanto
riguarda il mercato del vino si è registrato, fin dalla fine della vendemmia
scorsa, un ottimo interessamento sia sulla tipologia dei vini a Igt che a denominazione
di origine. Discorso diverso sui vini generici che risentono della forte
concorrenza, tendente al ribasso, dei vini spagnoli per cui le richieste minime.
Regione
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Produzione
media HL 2005/2014 |
Produzione
media HL 2010/2014 |
Produzione
2014 HL |
Previsione
produzione 2015 HL |
Abruzzo
|
2.737.000
|
2.551.000
|
2.273.000
|
2.390.000
|
CAMPANIA
Quantità: +20%
rispetto vendemmia 2014
L’inverno è trascorso con precipitazioni abbondanti in tutta la regione
e, nella seconda parte, con temperature al di sotto della media. Si è pertanto
registrato un buon accumulo di riserve idriche nei terreni.
La primavera, non troppo calda e piuttosto discontinua, è stata caratte-rizzata
da abbassamenti di temperatura anche repentini, che hanno portato ad un
germogliamento tardivo e, per quasi tutte le zone viticole campane, a fioriture
eterogenee e lunghe, mentre l'allegagione è decorsa regolarmente.
La fine della primavera e l’estate sono stati caratterizzati da clima
asciutto. La seconda parte di giugno ed il mese di luglio sono stati
incorniciati da temperature medie molto alte, senza escursioni termiche
rilevanti tra il giorno e la notte, che hanno caratterizzato qualche squilibrio
di elabora-zione delle viti.
Da un punto di vista fitosanitario non si sono si sono registrati
attacchi di parassiti. L'uva ad oggi è sanissima.
Le piogge cadute tra la fine di luglio e la prima metà di agosto, hanno
dato un importante contributo al ripristino della regolarità dei processi
fisiologici e fotosintetici, inevitabilmente rallentati proprio a causa
dell’enorme caldo. Ciò ha portato anche ad un recupero dell’anticipo delle fasi
fenologiche precedentemente riscontrato.
Considerate le produzioni vitivinicole campane, che protraggono normal-mente
la vendemmia fino a ai primi giorni di novembre con la raccolta nell'Avellinese
dei grappoli di Aglianico per la produzione della Docg Taurasi, è prematuro
tirare le somme sui risultati qualitativi e quantitativi di quest’annata. Al momento
si stima comunque una vendemmia di qualità molto buona e quantità superiore di
circa il 20% rispetto quella del 2014 che, come risaputo, è stata di soli
1.183.000 ettolitri di vino.
Attualmente il mercato non registra contrattazioni di rilievo in attesa
dell’avvio della campagna vendemmiale.
Regione
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Produzione
media HL 2005/2014 |
Produzione
media HL 2010/2014 |
Produzione
2014 HL |
Previsione
produzione 2015 HL |
Campania
|
1.706.000
|
1.593.000
|
1.183.000
|
1.420.000
|
PUGLIA
Quantità: +25%
rispetto vendemmia 2014
Quest’anno
in Puglia tutti gli indicatori fanno ben sperare, sia per la qualità che per la
quantità, anche se con la consapevolezza che l’incognita del maltempo delle
prossime settimane è sempre in agguato.
In tutta la
regione, la primavera è decorsa nel migliore dei modi e le abbondanti piogge
verificatesi sia in inverno che durante la ripresa vegetativa hanno favorito il
germogliamento ed introdotto nel migliore dei modi le fasi fenologiche della
vite, richiedendo quindi un minore impegno nel controllo delle malattie
crittogame e nella gestione della vegetazione e delle erbe infestanti. Le
condizioni registrate dall'inizio di una estate estremamente calda e secca fa
prevedere una qualità al si sopra della media e una quantità importante, che
permetterà dì compensare le perdite di produzione dello scorso anno.
La raccolta,
come di consueto, è iniziata i primi giorni di agosto con le varietà base
spumante, quindi senza i ritardi del 2014. I conferimenti dei vitigni autoctoni
si sono aperti nell’ultima settimana di agosto con le uve di Primitivo. Si
proseguirà quindi con le uve a bacca rossa internazionali, per continuare con quelle
bianche autoctone presenti sia in Valle D'Itria che nel resto della Puglia
(Pampanuto, Bombino Bianco, Fiano, Verdeca, Bianco d'Alessano). Seguirà quindi la
raccolta del Negroamaro, Bombino Nero e di tutti gli altri vitigni pugliesi.
Come sempre il Susumaniello, il Montepulciano e soprattutto l'Uva di Troia
completeranno il lungo percorso vendemmiale pugliese negli ultimi giorni di
ottobre.
Si prevede
un aumento di produzione intorno al 25% rispetto alla vendem-mia 2014, pari ad
un quantitativo totale di circa 6,8 milioni di ettolitri di vino. Il livello
qualitativo risulta ottimo con molte punte di eccellente.
Attualmente il mercato registra quotazioni pressoché uguali a quelle
dello stesso periodo del 2014 per le uve di qualità, mentre sono in leggero
calo per quelle destinate alla produzione di vini generici.
Regione
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Produzione
media HL 2005/2014 |
Produzione
media HL 2010/2014 |
Produzione
2014 HL |
Previsione
produzione 2015 HL |
Puglia
|
6.390.000
|
5.924.000
|
5.430.000
|
6.790.000
|
SICILIA
Quantità: +10% rispetto vendemmia 2014
Qualità ottima con diverse punte di eccellente e quantità superiore sono
in sintesi quanto si stima per la vendemmia 2015 in Sicilia. L’annata
vitivini-cola è stata caratterizzata da un inverno piovoso e da una primavera
asciutta e moderatamente ventilata. Il ciclo vegetativo della vite si è svolto
in maniera ottimale. Nel mese di luglio, in alcune varietà e in alcuni areali,
si sono verificati deboli attacchi di oidio e qualche circoscritta grandinata.
La vendemmia, per le varietà precoci, è iniziata con il Pinot grigio, il
Sauvignon blanc e lo Chardonnay nella prima settimana di agosto, con un
anticipo di circa una settimana rispetto alla scorsa vendemmia.
Nella seconda settimana di agosto si sono raccolti il Viognier, il Müller
Thurgau e il Moscato bianco, mentre nella terza settimana si sono raccolte le uve
base spumante di Catarratto e Grillo.
La vendemmia delle uve a bacca rossa,
in particolare del Merlot, si è conclusa nell'ultima decade di agosto, a
seguire è stata la volta di Syrah, Nero d’Avola, Frappato. Si concluderà con il
Cabernet sauvignon entro la fine della prima settimana di settembre, per
lasciare il posto alle produzioni dell'Etna i cui grappoli saranno vendemmiati
alla fine di settembre.
La qualità delle uve risulta ottima,
grazie alla sanità. Buona è la resa uva/vino. Per quanto riguarda la raccolta e le
vinificazioni non si registrano problematiche particolari: il tutto sta
avvenendo regolarmente e di conse-guenza si prospetta un’annata interessante
riferita alla qualità del futuro vino.
Quantitativamente si registra in tutta la regione un incremento medio del
10% rispetto al 2014, pari ad un aumento della produzione di circa 500.000
ettolitri. Complessivamente in Sicilia si produrranno intorno ai 5 milioni di
ettolitri.
Per quanto attiene il mercato delle uve e dei vini al momento non si evidenziano
oscillazioni rispetto alla scorsa vendemmia.
Regione
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Produzione
media HL 2005/2014 |
Produzione
media HL 2010/2014 |
Produzione
2014 HL |
Previsione
produzione 2015 HL |
Sicilia
|
5.868.000
|
5.498.000
|
4.539.000
|
5.000.000
|
SARDEGNA
Quantità: uguale
rispetto vendemmia 2014
Giove Pluvio quest’anno per la Sardegna non è stato
particolarmente generoso, le attese piogge del periodo autunno-inverno non sono
state abbondanti come in altre regioni.
Da maggio le temperature si sono innalzate oltre la
media stagionale, con l’afflusso di aria subtropicale, sino a tutto luglio e la
prima decade di agosto, con livelli superiori anche di 5°C rispetto la normalità. Ciò
ha causato un anticipo delle fasi fenologiche della vite di circa 7-10 giorni.
Anomalie, spesso accompagnate da violenti, quanto brevi eventi grandinigeni,
che hanno colpito, a macchia di leopardo, i vigneti interessati.
Gli sbalzi termici in fioritura, in diverse zone
della Sardegna, non hanno permesso un’ottimale allegagione, determinando
grappoli spargoli e di dimensioni ridotte, rispetto alle ultime annate, aspetto
controbilanciato da un maggior numero di grappoli per ceppo.
Il caldo e l'assenza di precipitazioni hanno
contribuito notevolmente a garantire lo stato sanitario del vigneto Sardegna. I
primi di agosto è iniziata la vendemmia delle uve base spumanti (Chardonnay e
Pinot), con un anticipo di oltre una settimana rispetto all’anno scorso. La
raccolta è continuata con i grappoli dei vitigni autoctoni, in primis
Vermentino e Torbato.
Il picco della vendemmia è previsto a metà settembre,
quando si accavalleranno i conferimenti delle uve Vermentino, che
quantitativamente rappresentano la percentuale più alta di quelle a bacca bianca
dell'Isola, seguiti da quelle di Nuragus e Vernaccia, e le varietà a bacca rossa
che costituiscono oltre il 60% della produzione totale sarda. Nel mese di
ottobre sarà la volta di Cannonau e Carignano, mentre alla fine dello stesso
mese si chiuderà la vendemmia con i conferimenti di Malvasia e Nasco per la
produzione dei vini da dessert.
Quantitativamente
si stima una produzione in linea con la passata stagione, pari a circa 750.000
ettolitri. Se il mese di settembre decorrerà nel migliore dei modi si prevedono
vini di ottima qualità.
Regione
|
Produzione
media HL 2005/2014 |
Produzione
media HL 2010/2014 |
Produzione
2014 HL |
Previsione
produzione 2015 HL |
Sardegna
|
663.000
|
570.000
|
746.000
|
750.000
|
LE SINTESI E I DATI DELLE ULTIME 10 VENDEMMIE
La sintesi di seguito riportata è tratta
dai dati ogni anno elaborati su scala nazionale dall’Assoenologi. I riscontri
quantitativi sono armonizzati con le risultanze dell’Istituto nazionale di
statistica di cui i dati dell’Assoenologi (resi noti già a fine vendemmia) differiscono di solo il 3%
rispetto alla media pluriennale parametrata con quella dell’Istat.
2006 qualitativamente. Nel Centro-Nord la vendemmia
sarà ricordata come la migliore degli ultimi cinque anni: complessivamente
ottima, anche se con poche punte di eccellenza. Maggiormente eterogenea al Sud
e nelle Isole dove si è riscontrata una più accentuata variabilità dovuta alle
bizzarrie del tempo. Nonostante le stranezze climatiche e meteoriche un ottimo
mese di settembre ha ristabilito una situazione più che positiva.
2006 quantitativamente. Si sono prodotti 49.631.000
ettolitri di vino, ossia un milione di ettolitri in meno rispetto al 2005. Pertanto un quantitativo in linea con la
media triennale 2003/2005 che fa registrare 49,3 milioni di ettolitri, con un
deciso decremento al Sud e nelle Isole, fatta eccezione per la Campania , ed un
sostanziale recupero al Centro-Nord, con leggere punte di incremento in
Piemonte, Trentino, Veneto ed Emilia Romagna.
2007
qualitativamente. L'andamento
climatico bizzarro ha portato, tra alti e bassi, a una qualità eterogenea ma
complessivamente assai interessante per le varietà precoci. Per le tipologie
vendemmiate dopo la metà di settembre i livelli sono risultati ottimi, con
diverse punte di eccellente. Al Nord i rossi hanno raggiunto i massimi livelli,
con eccellenti profumi e una esuberante carica di tannini morbidi dovuti
all’ottimale maturità fenolica.
2007
quantitativamente. Si sono prodotti 42.559.000 ettolitri di vino, vale
a dire la seconda vendemmia più scarsa dal 1950 (41 milioni di ettolitri) pari
a un decremento di oltre il 14% rispetto alla campagna precedente, che fece
registrare 49.631.000 ettolitri. Il decremento produttivo ha evidenziato le sue
massime punte nel Sud Italia e in particolare in Sicilia dove, in certe zone,
ha raggiunto punte del 55% rispetto al 2006.
2008
qualitativamente. Le più che positive
condizioni climatiche verificatesi in tutt’Italia nei mesi di settembre e di
ottobre hanno prolungato il periodo di raccolta e permesso un forte recupero
qualitativo al Centro-Nord, in particolar modo per quei vini ottenuti da uve vendemmiate
dopo la metà del mese di settembre. Il 2008 sarà ricordata come un’annata
eterogenea, ma complessivamente buona con alcune punte di ottimo.
2008
quantitativamente. Si sono prodotti 46.245.000 di ettolitri di vini e
mosti con un aumento di quasi il 9% rispetto al 2007 e praticamente uguale alla
media del triennio 2006/2008. Gli incrementi produttivi più rilevanti si sono
verificati in Abruzzo (+38%), in Sicilia (+35) e in Puglia (+23%), mentre la Sardegna (-32%), il
Piemonte (-9%) ed il Trentino Alto Adige (-7%) sono state le regioni che hanno
fatto registrare le maggiori carenze rispetto alla presedente annata.
2009 qualitativamente. La
qualità ha maggiormente premiato il Centro-Nord d’Italia, dove, in molte
regioni, è stata ottima con diverse punte di eccellente. Nel Centro-Sud il
bizzarro andamento climatico e meteorico, caratterizzato prima da temperature
elevate, poi da piogge di durata inconsueta, ha mantenuto l’eterogeneità
inizialmente ipotizzata determinando una qualità a macchia di leopardo, dove il
mediocre si scontra con l’ottimo e il buono con il discreto.
2009
quantitativamente. Si sono prodotti 45,8 milioni di ettolitri, l'1%
in meno della campagna 2008. Il decremento è stato dovuto all’andamento
climatico o a quello meteorico che hanno caratterizzato soprattutto, nel mese
di settembre, le regioni del Sud d’Italia e in particolar modo: Marche,
Abruzzo, Puglia e Sicilia. Il Veneto (8,2 milioni di ettolitri) si conferma,
per il terzo anno consecutivo, la regione più produttiva. Veneto, Emilia
Romagna, Puglia e Sicilia insieme producono oltre il 50% di tutto il vino italiano.
2010
qualitativamente. L’eterogeneità qualitativa di fine agosto è stata confermata a fine
campagna, con un'Italia vinicola a macchia di leopardo, ove in una stessa regione il buono si
è scontrato con l’eccellente e l’ottimo con il mediocre. Complessivamente la
qualità della produzione 2010 è risultata buona con diverse punte di ottimo, ma
con assenza di eccellenze.
2010
quantitativamente. Si sono prodotti 46.737.000 di ettolitri di vino,
circa 1 milione di ettolitri in più rispetto al 2009. Il Veneto si conferma la
regione italiana più produttiva con 8.351.000 di ettolitri, seguita dalla Puglia
(7.169.000 HL), dall'Emilia Romagna (6.601.000 HL) e dalla Sicilia (5.676.000
HL), quest'ultima in calo di mezzo milione di ettolitri di vino rispetto al
2009.
2011 qualitativamente. Poteva essere un'annata abbondante.
Purtroppo le ultime due settimane di agosto e il mese di
settembre, che per temperature hanno polverizzato tutti i record, hanno
lasciato il segno. Complessivamente il 2011 per i vini bianchi è risultato alquanto
interessante con punte di ottimo e di eccellente. Meno per quelli rossi.
2011 quantitativamente. A causa del gran caldo la produzione si è sensibilmente ridimensionata,
facendo segnare 42,7 milioni di ettolitri di vino e mosti, un quantitativo inferiore dell'8,5%
a quello del 2010 (46.737.000 HL dato Istat). La vendemmia 2011 risulta quantitativamente
la terza più scarsa degli ultimi sessant'anni preceduta da quelle del 1950
(41.049. 000 HL) e del 2007 (42.514.000 HL).
2012 qualitativamente. L'annata è stata caratterizzata da
una forte eterogeneità. Aspetto ancor più rimarcato in quelle regioni e per
quelle denominazioni in cui l'irrigazione di soccorso non è diffusa o ammessa.
Complessivamente la qualità del vino 2012 è stata buona con qualche punta di
ottimo ma pochissime di eccellente.
2012 quantitativamente. L'annata ha fatto registrare una produzione complessiva
di 41,1 milioni di ettolitri di vino e mosti. Il calo è da imputare soprattutto
alle regioni del Nord fino alla Toscana, mentre dalle Marche e in tutto il
Meridione, Isole comprese, i valori sono stati pressoché uguali o superiori rispetto
alla precedente annata.
2013 qualitativamente. La qualità è risultata interessante, grazie ad una
maturazione che, a differenza degli anni precedenti, è stata graduale e distribuita
nel tempo, permettendo l'accumulo di importanti sostanze, tipo quelle
aromatiche nei vini bianchi e fenoliche in quelli rossi.
2013 quantitativamente. L'annata ha fatto
registrare una produzione complessiva di 48,2 milioni di ettolitri di vino e
mosto. Un quantitativo superiore a quanto stimato a fine agosto 2013 (44
milioni di ettolitri). Le regioni più produttive sono risultate Veneto,
Sicilia, Emilia Romagna e Puglia che da sole hanno prodotto circa 30 milioni di
ettolitri, pari al 61% del vino italiano.
2014
qualitativamente. Qualità alquanto eterogenea, complessivamente buona con punte di ottimo,
ma anche con diverse criticità. Il positivo andamento dei mesi di settembre e
di ottobre hanno migliorato la qualità, senza però riuscire a capovolgere la
situazione creatasi precedentemente a causa di un non favorevole andamento
meteorologico.
2014 quantitativamente. Si sono prodotti 42,1 milioni di ettolitri di vino e mosto.
Un quantitativo che pone il 2014 al terzo posto tra le annate meno produttive
dal 1950. Le regioni che hanno fatto registrare i maggiori cali rispetto alla
precedente annata sono state: Sicilia (-37%), Campania (-28%), Trentino Alto
Adige (-24%) e Lazio (-20%).
PRODUZIONE
VITIVINICOLA ANNUALE ITALIANA
DEGLI ULTIMI 20
ANNI
1995 1996 1997 1998 1999
|
56.201.000 58.543.000 50.563.000 57.140.000 58.073.000
|
2000 2001 2002 2003 2004
|
54.088.000 52.293.000 44.604.000 44.086.000 53.135.000
|
2005 2006 2007 2008 2009
|
50.566.000 49.631.000 42.559.000 46.245.000 45.800.000
|
2010 2011 2012 2013 2014
|
46.734.000 42.705.000 41.074.000 47.966.000 42.088.000
|
I dati sono espressi in ettolitri
Elaborazione
Associazione Enologi Enotecnici Italiani su dati Istat
PRODUZIONE VITIVINICOLA MEDIA ITALIANA
DIVISA PER SEGMENTI
DI TEMPO
Media produzione decennio 1995/2004 - HL
52.873.000
|
Media produzione ultimi 20 anni 1995/2014 - HL
49.205.000
|
Media produzione ultimi 10 anni 2005/2014 - HL
45.537.000
|
Media produzione ultimi 7 anni 2008/2014 - HL
44.659.000
|
Media produzione ultimi 5 anni 2010/2014 - HL
44.113.000
|
Media produzione ultimi 3 anni 2012/2014 - HL
43.709.000
|
Elaborazione Associazione Enologi Enotecnici Italiani su dati Istat
LE MIGLIORI ANNATE DEI VINI ROSSI DEGLI ULTIMI 70 ANNI
1947 -
1964 - 1971
- 1978 -
1985 - 1988
- 1990 - 1997 -
2001
|
Fonte Associazione Enologi Enotecnici Italiani
LE ANNATE QUANTITATIVAMENTE PIÙ PRODUTTIVE DAL 1950
|
76.716.000 76.867.000 85.146.000 86.545.000 83.280.000 77.093.000
|
Fonte Associazione Enologi Enotecnici Italiani
LE ANNATE QUANTITATIVAMENTE PIÙ SCARSE DAL 1950
1950 1957 2007 2011 2012 2014
|
41.049.000 42.838.000 42.559.000 42.705.000 41.074.000 42.088.000
|
Fonte Associazione Enologi Enotecnici Italiani
PRODUZIONE VITIVINICOLA
ANNUALE ITALIANA
REGIONE PER REGIONE
DAL 2005 AL 2009
Regione 2005 2006 2007 2008 2009
|
Piemonte 3.054.000 3.229.000 2.724.000 2.480.000 2.858.000
|
Lombardia 1.100.000 1.081.000 1.099.000 1.250.000 1.277.000
|
Trentino A.A. 1.057.000 1.159.000 1.221.000 1.140.000 1.254.000
|
Veneto 7.093.000 7.208.000 7.799.000 8.119.000 8.174.000
|
Friuli V.G. 1.159.000 1.014.000 1.029.000 1.014.000 1.130.000
|
Emilia Romagna 6.608.000 6.768.000 6.253.000 6.340.000 6.952.000
|
Toscana 2.780.000 2.978.000 2.824.000 2.800.000 2.772.000
|
Marche 1.206.000 1.090.000 757.000 871.000 782.000
|
Lazio Umbria 3.360.000 3.419.000 2.838.000 2.640.000 2.514.000
|
Abruzzo 3.469.000 3.233.000 2.205.000 3.054.000 2.652.000
|
Campania 1.826.000 2.020.000 1.652.000 1.768.000 1.830.000
|
Puglia 8.348.000 7.397.000 5.668.000 6.949.000 5.920.000
|
Sicilia 7.283.000 6.974.000 4.574.000 6.180.000 6.175.000
|
Sardegna 924.000 859.000 862.000 582.000 550.000
|
Altre* 1.299.000 1.202.000 1.054.000 1.058.000 960.000
|
Totale 50.566.000 49.631.000 42.559.000 46.245.000 45.800.000
|
Elaborazione Associazione Enologi
Enotecnici Italiani su dati Istat
I dati sono espressi in ettolitri
*
Valle d'Aosta, Liguria, Molise, Basilicata, Calabria
PRODUZIONE VITIVINICOLA
ANNUALE ITALIANA
REGIONE PER REGIONE
DAL 2010 AL 2014
Regione 2010 2011 2012 2013 2014
|
Piemonte 2.996.000 2.683.000 2.366.000 2.580.000 2.402.000
|
Lombardia 1.349.000 1.313.000 1.222..000 1.301.000 1.424.000
|
Trentino A.A. 1.161.000 1.113.000 1.210.000 1.362.000 1.029.000
|
Veneto 8.351.000 8.710.000 7.740.000 9.148.000 8.281.000
|
Friuli V.G. 1.334.000 1.267.000 1.281.000 1.073.000 1.367.000
|
Emilia Romagna 6.601.000 6.455.000 6.273.000 7.396.000 6.958.000
|
Toscana 2.854.000 2.495.000 2.098.000 2.657.000 2.778.000
|
Marche 927.000 741.000 918.000 1.039.000 916.000
|
Lazio Umbria 2.134.000 2.065.000 2.002.000 2.277.000 1.972.000
|
Abruzzo 3.028.000 2.283.000 2.443.000 2.728.000 2.273.000
|
Campania 1.869.000 1.726.000 1.542.000 1.644.000 1.183.000
|
Puglia 7.169.000 5.777.000 5.338.000 5.908.000 5.430.000
|
Sicilia 5.676.000 4.823.000 5.169.000 7.282.000 4.539.000
|
Sardegna 475.000 486.000 503.000 638.000 746.000
|
Altre* 810.000 768.000 969.000 933.000 790.000
|
Totale 46.734.000 42.705.000 41.074.000 47.966.000 42.088.000
|
Elaborazione Associazione Enologi
Enotecnici Italiani su dati Istat
I dati sono espressi in ettolitri
*
Valle d'Aosta, Liguria, Molise, Basilicata, Calabria
PRODUZIONE VITIVINICOLA
MEDIA REGIONALE
DIVISA PER SEGMENTI
DI TEMPO
Ultimi Ultimi Ultimi Ultimi
|
|
Regione 10
anni 7 anni 5 anni 3 anni
|
|
2005/2014 2008/2014 2010/2014 2012/2014
|
|
Piemonte 2.737.000 2.624.000 2.605.000 2.449.000
|
|
Lombardia 1.242.000 1.305.000 1.322.000 1.316.000
|
|
Trentino A.A. 1.171.000 1.181.000 1.175.000 1.200.000
|
|
Veneto 8.062.000 8.360.000 8.446.000 8.390.000
|
|
Friuli V.G. 1.167.000 1.209.000 1.264.000 1.240.000
|
|
Emilia Romagna 6.660.000 6.711.000 6.737.000 6.876.000
|
|
Toscana 2.704.000 2.636.000 2.576.000 2.511.000
|
|
Marche 925.000 885.000 908.000 958.000
|
|
Lazio Umbria 2.522.000 2.229.000 2.090.000 2.084.000
|
|
Abruzzo 2.737.000 2.637.000 2.551.000 2.481.000
|
|
Campania 1.706.000 1.652.000 1.593.000 1.456.000
|
|
Puglia 6.390.000 6.070.000 5.924.000 5.559.000
|
|
Sicilia 5.868.000 5.692.000 5.498.000 5.663.000
|
|
Sardegna 663.000 569.000 570.000 629.000
|
|
Altre* 984.000 898.000 854.000 897.000
|
Elaborazione Associazione Enologi
Enotecnici Italiani su dati Istat
I dati sono espressi in ettolitri
*Valle d'Aosta, Liguria, Molise, Basilicata, Calabria
ASSOCIAZIONE ENOLOGI
ENOTECNICI ITALIANI (ASSOENOLOGI), OVVERO LA PIÙ ANTICA
ORGANIZZAZIONE NAZIONALE DI CATEGORIA AL MONDO DEI TECNICI VITIVINICOLI
Prima
dell'aprile 1991 il tecnico del vino in Italia era rappresentato dall'enotecnico,
una qualifica professionale conferita da pochi Istituti superiori statali con
ordinamento per la viticoltura e l'enologia. Con la legge 10 aprile 1991 n.129,
voluta caparbiamente dalla nostra Organizzazione nazionale di categoria, il
Parlamento italiano ha riconosciuto il titolo di enologo, fissandone la preparazione
a livello universitario, l'attività professionale e attribuendolo a tutti gli
enotecnici con almeno tre anni continuativi di attività nel settore vitivinicolo.
L'enotecnico
e l'enologo sono quindi persone altamente qualificate, tecnicamente e
scientificamente preparate che, dalla coltivazione della vite alla raccolta
dell'uva, dalla vinificazione all'imbottigliamento, curano ogni operazione,
sovrintendendo e determinando tutto quanto serve a garantire, sia pure nei
diversi livelli, la qualità del prodotto.
L'Associazione
Enologi Enotecnici Italiani (Assoenologi) è l'Organizzazione di categoria che
nel nostro Paese raggruppa e rappresenta oltre l'85% dei tecnici vitivinicoli
attivamente impegnati nel settore, di cui il 45% ha mansioni direttive in
cantine sociali e private, il 16% svolge l'attività di libero professionista,
mentre la rimanente percentuale è impegnata con incarichi diversi. Essa si
propone la tutela professionale dell'enologo e dell'enotecnico sotto il profilo
sindacale, etico, giuridico ed economico, nonché di rappresentare la categoria
a tutti i livelli e di curarne l'aggiornamento tecnico scientifico. Inoltre
garantisce ai suoi associati una serie di servizi professionali di tutta
considerazione.
Fondata
nel 1891, è la più antica organizzazione di categoria al mondo del settore
vitivinicolo.
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