Malattie del legno della vite: Eutipiosi, Mal dell’Esca e
BDA
Veri e propri killer, questi funghi ne degradano il tessuto
legnoso. L'appello dell'OIV
Le malattie della pianta che colpiscono la vite, in
particolare l'Eutipiosi, l’Esca ed il Black Dead Arm (BDA), si stanno sviluppando
in modo preoccupante in Europa e giustamente inquietano i coltivatori in quanto
influenzano la struttura del fusto portando a breve o a lungo termine alla
morte del ceppo di vite senza possibilità di trattamento a tutt'oggi
conosciuto.
Se è vero che il tasso di infezione è molto variabile a
seconda delle regioni, è pur vero che alcune hanno oltre l'80 % dei loro
terreni contaminati dall'esca o dal BDA. Il tasso medio dei ceppi così resi
improduttivi secondo le stime odierne è di circa il 12 % (ceppi colpiti con
perdita di produzione, ceppi mancanti e ceppi in corso di sostituzione).
Queste malattie chiaramente compromettono lo strumento di
produzione di molti viticoltori, così come la relativa sostenibilità.
A livello globale, ci sono 7,5 milioni di ettari vitati, di
cui 1,5 milioni risultano essere infettati da queste malattie, una proporzione
di una su cinque, attualmente, queste, sono considerate le malattie più
distruttive della vite degli ultimi tre decenni e la loro rapida crescita inizia
seriamente a preoccupare tutti i paesi produttori di vino.
Di conseguenza, l'Organizzazione internazionale della vigna
e del vino (OIV) ha chiesto al mondo del vino di cooperare per affrontare
questo problema.
Come ha spiegato l’OIV in un comunicato: “Queste malattie sono
diventate un vero problema nel corso degli ultimi anni, portando, nel breve e lungo
periodo, alla morte della vite e questo significa un costo economico notevole
per la loro sostituzione. E’ ben noto
che quasi il 20 per cento dei vigneti sono affetti da queste malattie in tutto
il mondo "
Le malattie del fusto del tronco, colpiscono generalmente
gli impianti più vecchi, ma di recente sono state colpite anche piante più
giovani di due-tre anni.
Attualmente non esiste una cura. Fino al 2003, i prodotti
chimici sono stati autorizzati per controllarne la diffusione, ma da allora
sono stati vietati a causa del rischio per la salute umana.
Come ironicamente si afferma su un articolo pubblicato su Le
Pan, nel tardo 19° secolo, andavano in voga suggerimenti stravaganti su come
combattere la fillossera - che in quel periodo distrusse gran parte dei vigneti
europei - uno di questi era quello di seppellire delle rane nella vigna.
Saranno ancora queste “esoteriche” ed improbabili idee che saranno presentate
nel 2015?
Ma il messaggio è evidente e ci porta a considerare il fatto
che non c’è tempo da perdere con inutili rimedi fai da te, data l'entità e la
progressione del fenomeno bisogna intervenire “cum grano salis”, seguendo i progetti
di ricerca che attualmente, vista l’emergenza, si moltiplicando in molti Stati
membri per prevenire, contenere o sradicare questo genere di malattie.
L’allevamento di viti resistenti a queste malattie è
considerata l’opzione più ragionevole, ma vista la loro diffusione che continua
a ritmo sostenuto, le misure di prevenzione provvisorie raccomandate, è di
intervenire immediatamente con la rimozione delle viti morenti.
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