Cosmesi, la vitivinicoltura farà bene alla pelle
Fitocomplessi estratti dai sottoprodotti della filiera vitivinicola (vinacce, raspi e foglie di vite). Progetto finanziato dalla regione Lombardia
Ricerca, agricoltura, cosmesi: tre filiere riunite in un progetto sperimentale ideato dall'Istituto nazionale di ricerca 'Lazzaro Spallanzani' - in collaborazione con l'Azienda vitivinicola biologica Barone Pizzini - per valorizzare i sottoprodotti derivati dal settore agricolo per la ricerca e lo sviluppo di fitocomplessi innovativi da impiegare nell'ambito della filiera cosmetica.
In particolare il progetto - finanziato da Regione Lombardia - punta ad estrarre dai sottoprodotti della filiera vitivinicola (vinacce, raspi e foglie di vite), un pool di fitocomplessi ad alto valore nutraceutico per l'epidermide, grazie ad un sistema veloce e innovativo capace di mantenere l'attività biologica dei principi attivi riducendo al minimo l'utilizzo di solventi.
"Il progetto - spiega Ettore Prandini, presidente dell'Istituto nazionale di ricerca Lazzaro Spallanzani - risponde da un lato ad una crescente richiesta di rimedi naturali per la cura ed il benessere della persona con una sempre maggior attenzione da parte del consumatore ai temi della sicurezza, della derivazione naturale delle materie prime del prodotto finito e della sostenibilità ambientale della filiera produttiva; dall'altro, al forte interesse che le aziende del settore della cosmesi dimostrano nell'utilizzo di sottoprodotti delle filiere agricole per la produzione di sostanze ad alto valore aggiunto come principi attivi e fitocomplessi ad azione biologica".
Il progetto è finanziato dalla Regione Lombardia ai sensi del bando per la "Concessione di incentivi a sostegno dell'innovazione di prodotto, di processo e organizzativa delle imprese" del Programma Operativo Regionale 2007-2013.
In particolare il progetto - finanziato da Regione Lombardia - punta ad estrarre dai sottoprodotti della filiera vitivinicola (vinacce, raspi e foglie di vite), un pool di fitocomplessi ad alto valore nutraceutico per l'epidermide, grazie ad un sistema veloce e innovativo capace di mantenere l'attività biologica dei principi attivi riducendo al minimo l'utilizzo di solventi.
"Il progetto - spiega Ettore Prandini, presidente dell'Istituto nazionale di ricerca Lazzaro Spallanzani - risponde da un lato ad una crescente richiesta di rimedi naturali per la cura ed il benessere della persona con una sempre maggior attenzione da parte del consumatore ai temi della sicurezza, della derivazione naturale delle materie prime del prodotto finito e della sostenibilità ambientale della filiera produttiva; dall'altro, al forte interesse che le aziende del settore della cosmesi dimostrano nell'utilizzo di sottoprodotti delle filiere agricole per la produzione di sostanze ad alto valore aggiunto come principi attivi e fitocomplessi ad azione biologica".
Il progetto è finanziato dalla Regione Lombardia ai sensi del bando per la "Concessione di incentivi a sostegno dell'innovazione di prodotto, di processo e organizzativa delle imprese" del Programma Operativo Regionale 2007-2013.
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