A ROMA LA MOSTRA PERSONALE DI ALESSANDRO KOKOCINSKI
La Vita e la Maschera: da Pulcinella al Clown
La Vita e la Maschera: da Pulcinella al Clown
Dal 17 settembre al 1 novembre 2015 Fondazione Roma Museo-Palazzo Cipolla presenta al pubblico la mostra personale di Alessandro Kokocinski (Porto Recanati, 1948) dal titolo Kokocinski. La Vita e la Maschera: da Pulcinella al Clown.
"Il mio arrivo in questo mondo avvenne in un momento doloroso per l’umanità, ero figlio di guerrieri i fuga e di grandi dolori, ma allo stesso tempo di grandi ideali e speranze."
Alessandro Kokocinski
Alessandro Kokocinski
L’esposizione, aperta al pubblico con ingresso libero, offre oltre settanta opere polimateriche – dipinti, sculture, altorilievi, installazioni, disegni, filmati, versi poetici, libri d’artista – ispirate alla metamorfosi della «maschera» e alla realtà circense, che l’artista conosce bene per avervi lavorato.
Nato a Porto Recanati nel 1948 da madre russa e padre polacco, Kokocinski nei primi anni ’60, a Buenos Aires entra a far parte del fantastico mondo del circo come acrobata con i cavalli e inizia a viaggiare per l’America Latina. La persecuzione militare argentina lo costringe a rifugiarsi a Santiago del Cile (1969), dove espone disegni di chiara denuncia politica. Alla caduta del governo Allende, Kokocinski si trova già in Europa, a Roma, dove è accolto da intellettuali come Rafael Alberti, Alberto Moravia, Carlo Levi e altri. Prima di lasciare Roma per Anticoli Corrado, partecipa alla X Quadriennale d’Arte Nazionale di Roma ed è invitato dallo Stato Vaticano ad esporre nei propri Musei e ad illustrare l’Angelus Dei per l’anno Santo sotto il pontificato di Papa Paolo VI.
La sua pittura, d’un realismo visionario e accattivante, assomma il mondo fantastico russo, la passione e il realismo sudamericano e il fascino luministico secentesco italiano. Forse proprio da questo caleidoscopio di culture e di vocazioni etico-sentimentali è nata la prospettiva fantastica, insieme allucinata e sapiente, la pittura tutta fuga e tutta compendiata energia che ormai da tempo la critica ammira senza riserve; ma che piace, per la misteriosa tensione che sorprende e coinvolge, anche ai non addetti ai lavori. Da poco è tornato a lavorare in teatro. Ha ideato e realizzato assieme all’attrice Lina Sastri lo spettacolo “Cuore mio”, dove la sua pittura si è fusa con la drammaticità e la musicalità napoletana.
Kokocinski. La Vita e la Maschera: da Pulcinella al Clown
Accanto alle opere inedite, circa 40, alcune opere famose, che hanno viaggiato intensamente negli anni (esposte al Silpakorn Arts Centre di Bangkok, all’Art Fair di Shanghai, al MNBA – Museo Nacional de Bellas Artes di Buenos Aires, al NAMOC di Pechino), e due grandi installazioni. Ricchissima la grafica e i disegni.
La mostra, a cura della Fondazione Kokocinski con Paola Goretti, è promossa dalla Fondazione Roma e organizzata dalla Fondazione Roma-Arte-Musei.
Nato a Porto Recanati nel 1948 da madre russa e padre polacco, Kokocinski nei primi anni ’60, a Buenos Aires entra a far parte del fantastico mondo del circo come acrobata con i cavalli e inizia a viaggiare per l’America Latina. La persecuzione militare argentina lo costringe a rifugiarsi a Santiago del Cile (1969), dove espone disegni di chiara denuncia politica. Alla caduta del governo Allende, Kokocinski si trova già in Europa, a Roma, dove è accolto da intellettuali come Rafael Alberti, Alberto Moravia, Carlo Levi e altri. Prima di lasciare Roma per Anticoli Corrado, partecipa alla X Quadriennale d’Arte Nazionale di Roma ed è invitato dallo Stato Vaticano ad esporre nei propri Musei e ad illustrare l’Angelus Dei per l’anno Santo sotto il pontificato di Papa Paolo VI.
La sua pittura, d’un realismo visionario e accattivante, assomma il mondo fantastico russo, la passione e il realismo sudamericano e il fascino luministico secentesco italiano. Forse proprio da questo caleidoscopio di culture e di vocazioni etico-sentimentali è nata la prospettiva fantastica, insieme allucinata e sapiente, la pittura tutta fuga e tutta compendiata energia che ormai da tempo la critica ammira senza riserve; ma che piace, per la misteriosa tensione che sorprende e coinvolge, anche ai non addetti ai lavori. Da poco è tornato a lavorare in teatro. Ha ideato e realizzato assieme all’attrice Lina Sastri lo spettacolo “Cuore mio”, dove la sua pittura si è fusa con la drammaticità e la musicalità napoletana.
Fondazione Roma Museo – Palazzo Cipolla
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