Non si discute sull’eccellenza del prodotto italiano, ma dal congresso è emerso che urge un salto di qualità soprattutto sotto il profilo della comunicazione: fare, saper fare, ma anche far sapere.
È il vino o la birra la bevanda preferita dalla generazione 2.0? Risposta scontata, se si considera che i consumi di vino sono in caduta libera. Ed è già prevedibile la risposta se proiettata alla generazione 4.0, quella che sta arrivando, ancora più tecnologica e digitale, tutta “touch screen”, mordi e fuggi, drink da happy hour, bevi e vai.
Ecco perché non era così indiscusso che il vino, proprio lui, uscisse vincitore dal 70° Congresso degli enologi enotecnici italiani. Il settore, con il presidente Riccardo Cotarella e il direttore generale Giuseppe Martelli, avrebbe potuto scegliere temi autoreferenziali e autocelebrativi. Ha preferito puntare su confronto e trasparenza, per evidenziare limiti e potenzialità di un comparto bandiera dell’agroalimentare Made in Italy, consapevole delle difficoltà non più dietro l’angolo ma di fronte: a cominciare dall’export, dove l’Italia controbilancia le perdite dovute al calo dei consumi domestici, continua a tirare, ma deve difendersi dalla Spagna, oggi primo produttore europeo, pronta a contendere spazi di mercato. Ecco perché è necessario guardare oltre, anzi a casa propria, per impostare una campagna culturale che conquisti nuove e future generazioni.
Nessun dubbio: non si discute sull’eccellenza del prodotto italiano, ma dal congresso è emerso che urge un salto di qualità soprattutto sotto il profilo della comunicazione: fare, saper fare, ma anche far sapere. Insomma il vino ha ancora molti spazi da conquistare, proprio fra i giovani. La sostenibilità e l’aspetto salutistico sono elementi da giocare a tutto campo, con il vino momento centrale della dieta mediterranea. Dal talk show condotto da Bruno Vespa con la partecipazione di esperti del mondo medico sono arrivate alcune indicazioni che fanno riflettere: tutti d’accordo sui benefici effetti del consumo moderato.
Ecco perché non era così indiscusso che il vino, proprio lui, uscisse vincitore dal 70° Congresso degli enologi enotecnici italiani. Il settore, con il presidente Riccardo Cotarella e il direttore generale Giuseppe Martelli, avrebbe potuto scegliere temi autoreferenziali e autocelebrativi. Ha preferito puntare su confronto e trasparenza, per evidenziare limiti e potenzialità di un comparto bandiera dell’agroalimentare Made in Italy, consapevole delle difficoltà non più dietro l’angolo ma di fronte: a cominciare dall’export, dove l’Italia controbilancia le perdite dovute al calo dei consumi domestici, continua a tirare, ma deve difendersi dalla Spagna, oggi primo produttore europeo, pronta a contendere spazi di mercato. Ecco perché è necessario guardare oltre, anzi a casa propria, per impostare una campagna culturale che conquisti nuove e future generazioni.
Nessun dubbio: non si discute sull’eccellenza del prodotto italiano, ma dal congresso è emerso che urge un salto di qualità soprattutto sotto il profilo della comunicazione: fare, saper fare, ma anche far sapere. Insomma il vino ha ancora molti spazi da conquistare, proprio fra i giovani. La sostenibilità e l’aspetto salutistico sono elementi da giocare a tutto campo, con il vino momento centrale della dieta mediterranea. Dal talk show condotto da Bruno Vespa con la partecipazione di esperti del mondo medico sono arrivate alcune indicazioni che fanno riflettere: tutti d’accordo sui benefici effetti del consumo moderato.
Nel dettaglio: due bicchieri al giorno - come ha ricordato il cardiologo Vincenzo Montemurro - possono avere una ricaduta positiva cardio-vasculo-protettiva. “Spesso - ha aggiunto - li prescrivo anche a pazienti post-infartuati”. Giorgio Calabrese, docente di alimentazione umana e famoso dietologo: “Ci sono ancora molte sacche di resistenza dovute all’impreparazione e ai pregiudizi: in realtà Il vino contiene solo il 12 per cento di alcol”. Enzo Grossi, gastroenterologo: “Il vino esercita un effetto positivo sulla longevità, riducendo quasi del 50% il rischio di mortalità”..
Ma non basta tutto ciò per pensare che il vino ha un passaporto sicuro tra i giovani consumatori. Occorre rivedere l’approccio, come hanno sottolineano alcuni grandi chef stellati. Niko Romito, del “Reale” di Castel di Sangro (L’Aquila), indica una strada nuova da percorrere: “Il 95% dei mie clienti non chiedono più la bottiglia ma il vino a bicchiere. Ciò può essere anche un vantaggio, c’è maggior possibilità di diversificare, far conoscere i produttori e il territorio”.
Ma non basta tutto ciò per pensare che il vino ha un passaporto sicuro tra i giovani consumatori. Occorre rivedere l’approccio, come hanno sottolineano alcuni grandi chef stellati. Niko Romito, del “Reale” di Castel di Sangro (L’Aquila), indica una strada nuova da percorrere: “Il 95% dei mie clienti non chiedono più la bottiglia ma il vino a bicchiere. Ciò può essere anche un vantaggio, c’è maggior possibilità di diversificare, far conoscere i produttori e il territorio”.
Un consumatore più attento, che nel bicchiere cerca non solo gusto, ma anche cultura e storia. E che merita ancora più attenzione e rispetto, soprattutto sotto il profilo del prezzo. Perché - come dice Oliver Glowig, chef stellato dell’Aldrovandi Villa Borghese di Roma, “attenti ai ricarichi. Il cliente oggi va a tavola con lo smartphone e nel giro di pochi secondi consulta la tracciabilità di quel prodotto, andando sino alle origini e all’enoteca di provenienza”.
Il 70° Congresso nazionale Assoenologi si è svolto con il patrocinio del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e della Regione Puglia. Sponsor ufficiali le seguenti aziende leader di macchine, prodotti e accessori per la viticoltura e l’enologia: Aeb Group, Amorim Cork Italia, Bayer CropScience, Colombin & Figlio, Enartis, Enò, Enolife, Enoplastic, Gai Macchine Imbottigliatrici, Nomacorc, Pall Italia, Perdomini Ioc, Toneleria Nacional, Vason Group, Vetri Speciali, Vivai Cooperativi Rauscedo.
Il 70° Congresso nazionale Assoenologi si è svolto con il patrocinio del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e della Regione Puglia. Sponsor ufficiali le seguenti aziende leader di macchine, prodotti e accessori per la viticoltura e l’enologia: Aeb Group, Amorim Cork Italia, Bayer CropScience, Colombin & Figlio, Enartis, Enò, Enolife, Enoplastic, Gai Macchine Imbottigliatrici, Nomacorc, Pall Italia, Perdomini Ioc, Toneleria Nacional, Vason Group, Vetri Speciali, Vivai Cooperativi Rauscedo.
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