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Confessiones di Fernando Sulpizi: Agostino e il jubilus della fede, un dialogo tra musica e spiritualità

In uscita per Edizioni Da Vinci Classics, il nuovo album Confessiones di Fernando Sulpizi, estratti dai Confessionum libri XIII di Agostino d’Ippona. Attraverso tredici brani musicali, uno per ogni libro, Sulpizi tesse un dialogo tra parola e suono, tra l’introspezione agostiniana e l’esperienza sensoriale della musica. 

Confessiones, estratto dal Confessionum libri XIII di Agostino d'Ippona, si presenta come un’opera audace e profondamente meditativa. 

Attraverso tredici brani musicali, uno per ogni libro delle Confessioni, Sulpizi tesse un dialogo tra parola e suono, tra l’introspezione agostiniana e l’esperienza sensoriale della musica. 

L’opera, pubblicata da Da Vinci Classics, vede la collaborazione di artisti come Claudio Brizi (all’organo Mustel a quattro mani e harmonium), Giulio Giurati (strumenti a tastiera) e il Coro Armoniosoincanto diretto da Franco Radicchia, dinamico gruppo vocale di cui ho avuto modo di parlare in occasione della loro registrazione del 1° volume dedicato al Codice medioevale di Las Huelgas.

La scelta strumentale - organo Mustel, célesta, harmonium e coro - riflette la dualità tra cielo e terra, tema centrale nelle Confessioni di Agostino. L’organo, con la sua maestosità, evoca la grandezza divina, mentre la célesta, con timbri eterei, suggerisce la fragilità umana. Il coro femminile, utilizzato come conclusione di ogni libro, richiama la tradizione liturgica ma con un linguaggio moderno, quasi a simboleggiare l’eterno presente della grazia divina.  

Sulpizi, compositore e religioso agostiniano, trae ispirazione dalla riflessione di Agostino sul ruolo ambiguo della musica: strumento di elevazione ma anche di distrazione. Come sottolineato nelle note di intenti, l’obiettivo è «arricchire l’esperienza del testo attraverso un interprete vocale, creando spazi di riflessione». La voce recitante (non menzionata nei crediti ma implicitamente centrale) incarna il jubilus agostiniano - quel canto senza parole che diventa preghiera pura - mentre gli strumenti costruiscono un paesaggio emotivo che oscilla tra inquietudine e pace.  

Formatosi alla scuola di Valentino Bucchi e Roman Vlad, Sulpizi unisce una solida base accademica a una sperimentazione timbrica, specialmente nelle percussioni e nelle forme teatrali. In Confessiones, però, opta per una essenzialità quasi ascetica: le linee melodiche, spesso frammentate, lasciano spazio al silenzio e alla parola, mentre gli accordi dell’organo Mustel, eseguiti a quattro mani da Brizi, creano un effetto ipnotico, ricordando l’eterno fluire del tempo agostiniano.

Questo CD non è solo un omaggio a un classico della spiritualità occidentale, ma una provocazione al contemporaneo. In un’epoca dominata dal rumore, Sulpizi invita all’ascolto attento - quello che Agostino chiamava attentio - dove musica e parola si fondono per rivelare l’inarrestabile ricerca umana del divino. Con Confessiones, Da Vinci Classics conferma la sua attenzione a progetti innovativi, mentre Sulpizi si afferma come uno dei pochi compositori in grado di coniugare profondità teologica e audacia artistica.  

Confessiones è un’opera che richiede tempo e predisposizione all’ascolto meditativo. Non è musica di facile consumo, ma un invito a ripercorrere, attraverso suoni e silenzi, il cammino di un uomo - Agostino - che nella fragilità trovò l’eterno. Per chi è disposto a lasciarsi trascinare in questo viaggio, la ricompensa è un’esperienza artistica e spirituale senza eguali.

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