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Istituzione Universitaria dei Concerti, alla Sapienza di scena L’Arte della Fuga di Johann Sebastian Bach

Per i Concerti dell'Aula Magna, sabato 1 marzo, alle ore 17.30, sarà di scena il Quartetto di Cremona con Johann Sebastian Bach L’Arte della Fuga BWV 1080.



Da sempre punto di forza delle programmazioni dell’Istituzione Universitaria dei Concerti, un focus sui quartetti d’archi, tra cui non poteva mancare il Quartetto di Cremona, eccellenza cameristica mondiale legata alla IUC da un rapporto decennale in esclusiva su Roma. Per il loro secondo concerto di questa stagione, i quattro musicisti propongono l’Arte della Fuga di Bach, in una speciale versione eseguita con sette strumenti.

L’Arte della Fuga fa parte delle ultime composizioni bachiane, rimasta incompiuta a causa dell’età e del peggioramento delle condizioni di salute dell’autore. Insieme a L’Offerta musicale, è universalmente considerata come una delle opere più complesse e articolate mai scritte, uno dei vertici più alti della polifonia contrappuntistica nella storia della musica. 

Composta fra il 1749 e il 1750, L’Arte della Fuga è un compendio di tutte le conoscenze acquisite nell’arco di una vita a proposito dell’utilizzo del contrappunto e della fuga concepito, forse, non tanto per l’esecuzione quanto per lo studio approfondito delle stesse. L’opera comprende 15 fughe e 4 canoni, tutti segnati con l’indicazione originale di contrappunti: un culmine di virtuosismo polifonico, che sfrutta tutti gli espedienti possibili nel rielaborare un soggetto, applicando il principio della variazione a un unico tema dato esposto in apertura. 

Il principio compositivo risiede nell'interazione di quattro voci in uno stesso discorso, per questo motivo nessuno strumento o voce umana sono specificati per la sua esecuzione. La scelta della combinazione strumentale impiegata in una determinata esecuzione può variare dunque di volta in volta, influenzata dal punto di vista degli esecutori e dall’organico disponibile. L’Arte della fuga, infatti, è stata trascritta per quasi tutte le combinazioni possibili, da un solo strumento a tastiera alla grande orchestra.

Con il principale intento di offrire un'interpretazione fedele alla partitura originale, mantenendo lo sviluppo delle voci così come scritto da Bach ed evitando quindi trascrizioni, in alcuni contrappunti il Quartetto di Cremona introduce nell'ensemble una viola al posto del secondo violino e una viola tenore al posto di una normale. 

La viola tenore, infatti, è più grande e dal suono molto più profondo in quanto accordata Re-Sol-Do-Fa. In questo modo, le linee originali sono accuratamente seguite e chiaramente distinguibili, creando una fusione uniforme di tutte le voci. Per l’occasione, dunque, il secondo violino, Paolo Andreoli, ha imparato a suonare la viola che alterna in maniera strabiliante al violino durante l’esecuzione. Simone Gramaglia invece si è fatto costruire appositamente una viola tenore e ha richiesto delle corde di fattura particolare per il nuovo strumento. Ma non è tutto, Gramaglia affronta un paio di canoni anche con il flauto dolce, dimostrandosi un musicista estremamente versatile. In totale, quindi, nell’esecuzione ad hoc del Quartetto di Cremona, gli strumenti sul palco sono ben sette.

Fin dalla propria fondazione nel 2000, il Quartetto di Cremona si è affermato come una delle realtà cameristiche più interessanti a livello internazionale. Tra gli impegni più rilevanti delle passate stagioni, concerti al Concertgebouw (Amsterdam), alla Elbphilharmonie (Amburgo), alla Konzerthaus Berlin, alla Wigmore Hall (Londra), a Stoccolma, Mumbai, Ginevra, Salisburgo, per il Festival Schubertiade, la Chamber Music Society del Lincoln Center di New York e per i principali festival e società di concerto italiani. Nella stagione 23/24, l’acclamato debutto alla Carnegie Hall (ottobre 2023) è stato seguito dal re-invito al Lincoln Center (marzo 2024). Nella stagione 24/25 festeggerà i 25 anni di carriera con concerti in Italia, Giappone, Olanda, Germania, Svizzera, Taiwan e Cina, una tournée in Spagna e due in Nord America. Verrà anche pubblicato un nuovo CD: L’Arte della Fuga di Bach, eseguita con sette strumenti per non alterare la scrittura originaria della partitura (Orchid Classics). Tra le precedenti incisioni, tutte accolte con grande interesse dalla critica internazionale: “Italian Postcards” (2020, Avie Records); un doppio CD dedicato a Schubert (2019, Audite); l’integrale dei Quartetti di Beethoven (2018, Audite). Il Quartetto di Cremona è titolare della cattedra del “Corso di Alto Perfezionamento per Quartetto d’Archi” presso l’Accademia Walter Stauffer di Cremona ed è regolarmente invitato a tenere masterclass in Europa, America, Asia.

La formazione è composta da Cristiano Gualco - violino Nicola Amati, Cremona 1640; Paolo Andreoli - violino Paolo Antonio Testore, Milano ca. 1758 (Kulturfonds Peter Eckes); Simone Gramaglia - viola Giovanni Paolo Maggini “Joyce”, ca. 1605 (Fondazione Pro Canale); Giovanni Scaglione - violoncello Dom Nicola Amati, Bologna 1712 (Kulturfonds Peter Eckes).

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