Torna con la sua magia la rassegna “Concerti alla Pace”, appuntamento ormai imperdibile per gli amanti della musica sacra e non solo. Giunta a consolidare il suo ruolo come evento culturale di rilievo, la manifestazione si svolge ogni anno nella suggestiva Chiesa di Santa Maria della Pace, nel cuore di Roma, confermandosi come luogo deputato ad unire idealmente passato e presente attraverso un repertorio che attraversa i secoli.
Questa nuova edizione dei Concerti alla Pace, si dipanerà nella memoria di diverse importanti ricorrenze. Su tutte ovviamente spicca quella dei 500 anni dalla nascita di Giovanni Pierluigi da Palestrina. Ma non dimentichiamo che nel 2025 ricorrono anche i 100 anni dalla nascita di Luciano Berio, compositore italiano, tra i più importanti dell'avanguardia europea, pioniere anche nel campo della musica elettronica; i 100 anni dalla morte di Erik Satie, eclettico compositore e pianista francese; i 100 anni dalla morte dell'Orfeo Italiano, ovvero Alessandro Scarlatti, compositore italiano di musica barocca. Considerato dai musicologi come uno dei più importanti rappresentanti della scuola musicale napoletana, fu il maggiore compositore d'opera italiano tra la fine del XVII e l'inizio del XVIII secolo. Ed infine i 200 anni dalla morte di Antonio Salieri, figura fondamentale nello sviluppo dell'opera di fine XVIII secolo. Viene ricordato soprattutto per la sua carriera da insegnante: fu maestro di grandissimi compositori come Beethoven e Schubert.
Tra i temi proposti per l'edizione 2025, volevo ricordare in particolare quello delle voci dimenticate, ovvero il "silenzioso" e non vastissimo repertorio delle suore compositrici che rappresenta un capitolo affascinante e spesso trascurato della storia della musica. Nei monasteri e nei conventi, infatti, molte religiose coltivarono talenti musicali, componendo opere sacre che arricchirono la liturgia e la spiritualità del tempo, sfidando convenzioni e limitazioni imposte dal contesto storico. Dalla lontana Hildegard Von Bingen a Raffaella Aleotti, da Sulpitia Cesis a Lucrezia Orsina Vizzana e Caterina Assandra, fino ai giorni nostri, un percorso interessante verso un area di ricerca che va proprio nella direzione progettuale auspicata dall’Associazione. Ovviamente tutto il programma proposto alla manifestazione, offre tematiche altrettanto interessanti.
La stagione 2025, come di consueto a ingresso libero, prenderà il via domenica 2 marzo alle ore 19.00 con un programma ricco e articolato, suddiviso in quattro appuntamenti fino al 1° giugno.
Domenica 2 marzo. con il tema “Nascita, morte e resurrezione” apre la rassegna l’Ensemble InCantus di Civitavecchia, diretto da Riccardo Schioppa, con un repertorio dedicato ai temi esistenziali della spiritualità. A seguire, il Coro Giovanile Ison di Roma, guidato da Amedeo Scutiero, con “Lo spirito nel principio maschile e femminile”, un dialogo tra voci che riflette sull’essenza della creazione.
Domenica 6 aprile, con “Riflessioni, preghiere e benedizioni” protagonisti della serata saranno il Coro della Filarmonica di Civitavecchia, ancora sotto la direzione di Schioppa, e il Coro Note Blu di Roma, diretto da Marina Mungai, con la “Messa del Giubileo” dal titolo Jubilate omnes. Un tributo alla musica liturgica che unisce devozione e maestosità.
Domenica 4 maggio “Tesori nascosti ri-suonanti” a cura della Corale Polyphonia di Roma, diretta da Alvaro Vatri, presenterà brani poco eseguiti ma di straordinario valore, mentre il Coro Johannes Ockeghem, diretto da Roberto Ciafrei, metterà a confronto polifonie dal XVI al XX secolo, mostrando l’evoluzione dello stile sacro attraverso i secoli.
Infine domenica 1° giugno con “Sacre Harmonie - Riforma e Controriforma” chiuderà la rassegna l’Ensemble Ars Vocalis di Roma, guidato da Federico Fioretti, con un focus sul dialogo musicale tra Riforma e Controriforma. A seguire, l’Insieme Femminile Daltrocanto di Anguillara Sabazia, diretto da Elisabetta Bertini, interpreterà “Rosa mistica”, che si prefigura come un inno alla spiritualità femminile.
I Concerti alla Pace non sono semplici esibizioni, ma veri e propri percorsi emotivi e spirituali. La cornice della Chiesa di Santa Maria della Pace, con la sua tipica facciata convessa in bianco travertino, caratterizzata da un colonnato di ispirazione classica, opera di Pietro da Cortona ed al suo interno lo straordinario affresco “Le Sibille” di Raffaello Sanzio, amplifica la potenza delle melodie, creando un’atmosfera unica.
«Ogni edizione è una sfida per coniugare tradizione e innovazione – spiegano gli organizzatori –. Vogliamo che il pubblico scopra come la musica sacra, pur radicata nella storia, parli ancora all’uomo contemporaneo».
Appuntamento quindi a domenica 2 marzo per immergersi in un viaggio sonoro che unisce fede, arte e cultura. Un’opportunità da non perdere, gratuita e aperta a tutti, per riscoprire il potere universale della musica.
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