L’Aurora Ingannata, l’alba del melodramma: Giacobbi secondo Dramatodía. Recitativo, cori e la magia del primo Barocco
L'attesa della prossima uscita del CD Aurora Ingannata di Girolamo Giacobbi, interpretato dall’ensemble Dramatodía sotto la direzione di Alberto Allegrezza, si annuncia come un traguardo significativo per la musica antica. Questo progetto non solo riporta in vita un’opera rara del primo Barocco, ma ne vuole esaltare la freschezza drammaturgica e l’inventiva musicale, restituendola al pubblico moderno con una lettura storicamente informata e artisticamente vibrante.
Composta nel 1608, l’Aurora Ingannata incarna lo spirito rivoluzionario del Seicento musicale, in cui il recitativo dei fiorentini Peri e Caccini si fondeva con la tradizione polifonica. Giacobbi, attivo a Bologna, dimostra qui una sensibilità affine a Monteverdi, alternando passaggi narrativi fluidi ad arie strofiche e cori omofonici.
L’opera, concepita come intermedio da camera, è un concentrato di elementi tipici del dramma per musica: dal pastoralismo del coro dei cacciatori alle atmosfere oniriche di Sonno e Morfeo, fino al gioco dell’eco che amplifica i lamenti di Aurora.
Da più di dieci anni la compagnia Dramatodia, fondata da Alberto Allegrezza, propone nei suoi spettacoli un personale punto di vista sulla musica e sul teatro del tardo Cinquecento e del Seicento. La continua ricerca sulle fonti e le capacità elaborative del gruppo sono finalizzate all’attualizzazione dell’opera antica senza banalizzarne il significato e sradicare il messaggio dei testi e delle musiche, i quali, pur lontani dalla contemporaneità, sono forieri di bellezza, divertimento e di alti contenuti psicologici, sentimentali e drammaturgici.
Da queste premesse la lettura di Dramatodía, si muoverà sicuramente in perfetto equilibrio tra rigore e espressività. Il gruppo di fatto si distingue per una cura maniacale nel bilanciare rigore filologico e vitalità scenica. Alberto Allegrezza, alla guida dell’ensemble, sa come esaltare l’agilità del recitativo giacobbiano, sottolineandone gli audaci passaggi armonici e la capacità di dipingere emozioni attraverso il solo canto. L'opera di Giacobbi si riconosce di fatto per le arie strofiche, come quelle affidate alle Grazie, che risplendono proprio grazie a un’esecuzione in grado di valorizzare la purezza delle linee melodiche. Così come i cori, come quello dei cacciatori, la cui omogeneità timbrica ricorda la tradizione madrigalistica.
L’Aurora Ingannata è ricca di contrasti drammatici, come le scene cupe di Sonno e Morfeo, che sono immerse in un’atmosfera ipnotica proprio grazie a scelte dinamiche e agogiche studiate, mentre l’effetto dell’eco - elemento centrale dell’opera - viene reso con un sapiente gioco di distanze e risonanze, evocando la spazialità tipica del teatro secentesco.
La scelta di Dramatodía di adottare strumenti storici e prassi esecutive coeve non è mero esercizio di stile, ma un mezzo per esaltare la modernità dell’opera. L’ensemble dimostra come l’Aurora Ingannata, nonostante le dimensioni cameristiche, possa trasportare l’ascoltatore in un universo ricco di pathos e sorprese, anticipando quelle soluzioni che diventeranno cardini del melodramma maturo.
La volontà di registrare un’opera così affascinante, capace di mostrare come il dialogo tra parola e musica, tra luce e ombra, fosse già perfetto agli albori del Barocco, ci conferma la reputazione di Dramatodía e Alberto Allegrezza di interpreti sensibili e innovativi del repertorio antico. Sicuramente un disco che conquisterà chi ama scoprire le radici dell’opera, restituite con passione e competenza.
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