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Opera di Roma: tra genio barocco e modernità registica, debutta al Costanzi l'Alcina di Händel

Per la prima volta nella sua storia, il Teatro dell’Opera di Roma accoglie Alcina di Georg Friedrich Händel, capolavoro barocco che arriva nella capitale dopo il trionfo del Giulio Cesare in Egitto nella stagione 2022/2023. Ad aprire il sipario su questa attesissima produzione, martedì 18 marzo alle ore 19.00, sarà la prima rappresentazione diretta dal maestro Rinaldo Alessandrini, già protagonista del successo dello scorso anno, affiancato dalla regia visionaria di Pierre Audi. L’evento, trasmesso in diretta su Rai Radio3, segna un momento storico per il Costanzi, che celebra così i 290 anni dalla prima assoluta dell’opera al Covent Garden di Londra.  


Un incontro tra genio barocco e modernità registica, quello dell'Alcina di Händel, dove la musica di colui che è considerato uno dei più grandi compositori del tardo barocco, rivive in una veste che unisce splendore vocale e profondità drammaturgica. 

Il nuovo allestimento, nato dalla collaborazione con il De Nationale Opera di Amsterdam, ripropone la regia con cui Audi nel 2015 conquistò il pubblico olandese. Ambientata in un Settecento rarefatto ed elegante, la scena si distingue per il minimalismo essenziale delle coreografie di Patrick Kinmonth e le luci evocative di Matthew Richardson, che esaltano la gestualità degli interpreti. Un universo dove la magia di Alcina, incarnata dal soprano Mariangela Sicilia - Premio Abbiati 2025 come “miglior cantante del 2024” - si scontra con le passioni umane, in un intreccio di amori, tradimenti e metamorfosi ispirato all’Orlando Furioso di Ariosto di Ludovico Ariosto.

Al suo fianco, il controtenore Carlo Vistoli, Premio Abbiati 2024 per il suo Cesare, veste i panni di Ruggiero, cavaliere diviso tra l’incantesimo della maga e il richiamo della fedeltà. Nei ruoli di spicco anche Mary Bevan, nel ruolo della sorella Morgana, e Caterina Piva, che interpreta Bradamante en travesti, determinata a liberare Ruggiero. Complettano il cast Anthony Gregory (Oronte), Silvia Frigato (Oberto) e Francesco Salvadori (Melisso), in un vortice di voci che danno vita a personaggi stravolti da desideri e sortilegi.  

La trama, basata sul libretto anonimo derivato da L’isola di Alcina di Riccardo Broschi, si dipana tra i sortilegi di un’isola incantata, dove eroi trasformati in bestie o elementi naturali ritrovano la libertà solo con il crollo del potere della maga. Un percorso che Audi racconta attraverso una regia introspettiva, focalizzata sulle emozioni e sulla progressiva disgregazione di un mondo illusorio.  

Composta in soli 23 giorni, sfruttando materiale musicale riadattato da lavori precedenti, Alcina è un’opera seria in tre atti, appartenente al periodo maturo del compositore tedesco naturalizzato inglese. 

L’opera è un trionfo di arie da capo, con passaggi virtuosistici che esplorano emozioni contrastanti: dall’amore alla gelosia, dalla disperazione alla redenzione. Händel inserisce anche cori e brani orchestrali evocativi, come la Danza degli Spiriti Beati nel terzo atto, un momento di pura grazia barocca.  

Dopo il debutto del 18 marzo, l’opera tornerà in scena venerdì 21 (ore 18.00), domenica 23 (ore 16.30), martedì 25 e mercoledì 26 marzo (entrambi alle 19.00), offrendo al pubblico romano l’occasione di immergersi in una partitura ricca di arie virtuosistiche, resa ancor più preziosa dalla direzione musicale di Alessandrini e dalla sinergia con l’Orchestra e il Coro del Teatro, quest’ultimo guidato da Ciro Visco. 

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