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Lazio Monumental Taste: a Vinitaly la regione in grande spolvero tra tradizione, innovazione e internazionalizzazione

La Regione Lazio presente al meglio alla 57ª edizione di Vinitaly con un’offerta enologica che unisce radici millenarie e slanci contemporanei. Il Lazio del vino si presenta al grande evento con un progetto ambizioso. In collaborazione con Arsial, la collettiva regionale porta a Verona 59 aziende vitivinicole, 3 consorzi di tutela (Roma DOC, Cesanese del Piglio DOCG e Frascati DOCG) e due brand specializzati in distillati, confermandosi tra le realtà più dinamiche del panorama nazionale.  


Si è tenuta ieri a Roma, presso il Tempio di Vibia Sabina e Adriano, la conferenza stampa di presentazione della partecipazione della Regione. La collettiva del Lazio per il Vinitaly – in programma a Verona dal 6 al 9 aprile - è composta da 59 aziende vitivinicole e 3 consorzi di tutela. La Regione Lazio, in collaborazione con Arsial, porta a Vinitaly 2025 il meglio della sua produzione enologica: un mosaico di territori, vitigni e saperi che esprime l’identità dei propri territori e il dinamismo di un settore in grande crescita. 

Il Lazio del vino sbarca così a Vinitaly in pompa magna per la 57ª edizione di Vinitaly. Si prevedono grandi numeri in termini di visite al padiglione allestito all'interno degli spazi di una delle  più grandi manifestazioni del panorama enologico mondiale; sintomo questo che qualcosa si sta muovendo in seno a quella che è un delle regioni con uno dei più alti potenziali non ancora pienamente sfruttati. Mi piace pensare però che i prodromi di una ri-nascita concreta siano imminenti e spero che questo Vinitaly sia di buon auspicio per raggiungere la meta dichiarata.  

Il Lazio si sta confermando come una delle regioni vitivinicole più dinamiche d’Italia, con un settore in forte espansione, a forte ragione, come dicevo, delle sue radici storiche che ora si uniscono ad ambizioni internazionali. Con 3 DOCG (tra cui Cesanese del Piglio e Frascati), 27 DOC (come Roma DOC) e 6 IGT, la regione di fatto custodisce un patrimonio unico di 37 vitigni autoctoni, come Bellone, Cesanese e Malvasia, affiancati da una crescente valorizzazione di varietà internazionali.  

La produzione 2024 ha sfiorato 730.000 ettolitri (+64% sul 2023), con una netta prevalenza di bianchi (74%), segno di una vocazione territoriale che sposa freschezza e mineralità. Il 15% della superficie vitata è biologica (+32% dal 2016), riflettendo una scelta sostenibile sempre più strategica.  

La filiera, che conta 18.000 ettari di vigneti e oltre 400 cantine attive, genera un valore annuo di 230 milioni di euro, con un export in crescita del 71% dal 2014 (82 milioni nel 2024). Il successo si basa su collaborazioni istituzionali (Arsial, Consorzi), eventi come appunto Vinitaly e partnership con realtà come Gambero Rosso, che esaltano l’eccellenza di vini iconici (Tre Bicchieri) e la promozione di territori meno noti.  

Cuore della partecipazione laziale a Vinitaly è il nuovo padiglione situato all’ingresso Cangrande, ampliato del 20% rispetto all’edizione precedente e sviluppato su 2.450 mq ed articolato su due livelli. Progettato da Westway Architects, l’allestimento si ispira agli acquedotti romani, fondendo storia e modernità. 

Lazio Monumental Taste sarà il claim che racconta questo meraviglioso territorio. Un concept scelto questo che invita a scoprire la regione attraverso un gusto che incarna storia, cultura e tradizione enologica. Un viaggio tra autoctoni riscoperti e vitigni internazionali, dove il passato dialoga con l’innovazione.  

Diverse le attività in programma che spaziano da Masterclass, Stelle Michelin e Networking. Un calendario nutrito di eventi che unisce approfondimento tecnico e esperienze sensoriali. Strategico il focus su incontri B2B con buyer internazionali, in collaborazione con Veronafiere, e l’iniziativa con Bernabei, tra i migliori e-commerce italiani del vino.

Con un padiglione iconico, numeri in crescita e una visione proiettata sul mercato globale, la Regione Lazio intende confermarsi a Vinitaly 2025 come terra di eccellenze in grado di coniugare monumentalità e dinamismo; binomio questo che unisce innovazione tecnologica e ambizione internazionale, puntando a consolidare l’identità enologica regionale attraverso un racconto che parte dal bicchiere, trasformando il vino in ambasciatore di un territorio ricco di cultura, storia e biodiversità.

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