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Gli Shinhanga. Una rivoluzione nelle stampe giapponesi: tra poesia visiva e maestria tecnica, un viaggio nella bellezza effimera di un’epoca di transizione. La mostra ai Musei di San Salvatore in Lauro

Dal 13 marzo al 15 giugno 2025, i Musei di San Salvatore in Lauro a Roma ospiteranno "Gli Shinhanga. Una rivoluzione nelle stampe giapponesi", la prima grande mostra dedicata in Italia a questo affascinante movimento artistico del primo Novecento. Un’occasione imperdibile per scoprire un capitolo meno noto ma cruciale dell’arte giapponese, in cui poesia visiva e maestria tecnica si fondono per raccontare la bellezza effimera di un’epoca di transizione.



Un evento senza precedenti, che promette di svelare al pubblico circa 120 opere provenienti da collezioni private internazionali e dalla prestigiosa Japanese Gallery Kensington di Londra, insieme a kimono d’epoca, fotografie storiche e oggetti d’arredo, per raccontare la rinascita della stampa giapponese tra nostalgia e innovazione.  

Nato all’inizio del XX secolo, il movimento Shinhanga (“nuove stampe”) rappresenta un ponte tra la secolare tradizione dell’ukiyo-e (le celebri stampe policrome di paesaggi e cortigiane) e le influenze moderniste d’oltreoceano. In un’epoca di rapida occidentalizzazione, artisti come Itō Shinsui, Kawase Hasui e Hashiguchi Goyō seppero rinnovare il linguaggio della grafica giapponese, preservando le tecniche artigianali dell’incisione su legno ma introducendo prospettive inedite, giochi di luce e una sensibilità vicina alla pittura occidentale. Le loro opere, caratterizzate da colori vibranti e dettagli minuziosi, catturano l’essenza malinconica di un mondo in bilico tra passato e futuro: paesaggi silenziosi avvolti nella neve, donne eleganti in kimono, templi immersi nel chiarore lunare.  

Curata con rigore scientifico, l’esposizione offre un’immersione totale nell’estetica Shinhanga. Oltre alle stampe - tra cui spiccano icone come *“Pioggia serale a Nara”* di Kawase Hasui e i ritratti femminili di Hashiguchi Goyō - il percorso include kimono originali del periodo Taishō (1912-1926), fotografie d’epoca che documentano il Giappone della rivoluzione industriale, e oggetti d’arredo che evocano l’atmosfera rarefatta delle case dell’epoca. Un’attenzione particolare è riservata al processo creativo: video e materiali didattici svelano le fasi di realizzazione delle stampe, dal disegno preparatorio all’intaglio delle matrici di legno, fino alla stampa a mano con pigmenti naturali.  

La mostra, che sarà presentata alla stampa mercoledì 12 marzo, segna un momento storico per l’Italia: sebbene negli anni passati ci siano state sporadiche occasioni di incontro con questo movimento, è la prima volta che il Paese dedica uno sguardo così approfondito agli Shinhanga, grazie a prestiti eccezionali e a un allestimento che combina eleganza e rigore filologico. Come sottolineano i curatori, «queste opere non sono solo capolavori estetici, ma testimonianze di un dialogo culturale che supera i confini geografici e temporali».  

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