Barocco globale. Il mondo a Roma nel secolo di Bernini: una città cosmopolita, crocevia del mondo. La mostra alle Scuderie del Quirinale
Dal 4 aprile al 13 luglio 2025, le Scuderie del Quirinale ospitano “Barocco Globale. Il mondo a Roma nel secolo di Bernini”, un’esposizione che ridisegna la Roma del Seicento come epicentro di scambi culturali e artistici globali. Una mostra che non è solo un tuffo nel passato, ma una riflessione sulla globalizzazione ante litteram.
Realizzata in collaborazione con la Galleria Borghese e altre istituzioni internazionali, la mostra Barocco globale. Il mondo a Roma nel secolo di Bernini, svela una città cosmopolita, dove arte, politica e religione dialogavano con continenti lontani, dall’Africa alle Americhe, fino all’Asia. Come sottolineano i curatori, il Seicento romano insegnò che la diversità culturale può essere motore di creatività, un messaggio quanto mai attuale.
La Roma barocca non fu solo la culla del Bernini e di Pietro da Cortona, ma un vero, se vogliamo usare un termine anglosassone, hub globale. Attraverso opere di maestri come Bernini, Pietro da Cortona e Nicolas Poussin, la mostra rivela come missionari, ambasciatori e artisti portarono in città saperi e tradizioni di mondi lontani. La corte papale divenne un palcoscenico per incontri inediti: il Giappone incontrava la Persia, il Congo il Nuovo Mondo, in un dialogo che plasmò l’identità artistica e sociale della città.
Uno dei fulcri dell’esposizione è la Fontana dei Fiumi di Bernini, simbolo del legame tra Roma e i quattro continenti allora conosciuti. In mostra, bozzetti spettacolari ne ricostruiscono la genesi, evidenziando come l’opera incarni l’idea di una Roma “centro del mondo”.
Il percorso espositivo include oltre 100 opere tra dipinti, sculture e manufatti, come paramenti sacri realizzati con piume e tessuti, testimonianze di un artigianato ibrido nato dall’incontro tra culture. Non mancano mappe antiche che illustrano le rotte commerciali e diplomatiche del tempo, accompagnando il visitatore in un viaggio dalle “ampie prospettive interpretative”.
Tra le scoperte più affascinanti, spiccano storie di viaggiatori come ambasciatori giapponesi o religiosi congolesi, che si stabilirono a Roma, influenzandone il tessuto sociale. Altri, dopo aver assorbito l’esperienza romana, ripartirono portando con sé frammenti di questa cosmopolità.
Edito da Electa, il catalogo della mostra (disponibile dal 22 aprile) è un’opera illustrata di 360 pagine, che approfondisce il contesto storico-artistico del Barocco globale. Oltre a focus sulle opere di Bernini, analizza il ruolo di Roma come mediatrice culturale, con contributi su religione, potere e letteratura.
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