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Matthäus-Passion: quando il dolore si trasforma in bellezza eterna. Tra sofferenza e redenzione, il capolavoro sacro di Bach in scena a Roma

Domenica 13 aprile, alle ore 18.30, la Chiesa di San Paolo Entro le Mura ospiterà un evento musicale di profonda intensità spirituale: l’esecuzione della Passione secondo Matteo BWV 244 di Johann Sebastian Bach. Un capolavoro riscoperto e celebrato, grazie ad un concerto i cui interpreti d'eccezione sono il Resonare Vocal Ensemble, il Coro da Camera Italiano, l’Ensemble Vocale ResAltera e la St. Paul's Orchestra, sotto la direzione di Pietro Consoloni e la preparazione corale di Stefano Vasselli. Un appuntamento imperdibile per gli appassionati di musica antica, che avranno modo di immergersi in uno dei vertici della produzione bachiana. 


Un evento eccezionale da non perdere quello di domenica prossima, con uno dei capolavori di colui che è celebrato come uno dei più grandi compositori di ogni epoca e maestro indiscusso nel bilanciare complessità strutturale e ispirazione artistica. Profondità intellettuale, maestria tecnica ed espressiva e bellezza delle sue opere, hanno arricchito la sua fama derivante dall’uso innovativo del contrappunto, dall’organizzazione armonica e tematica, e dall’integrazione di elementi sacri e profani. 

Celebrarlo con questo concerto, sembra proprio cosa dovuta, vista la rarità di esecuzioni di opere di questa portata. La scelta da parte dell'organizzazione artistica di coinvolgere Resonare Vocal Ensemble, Coro da Camera Italiano, Ensemble Vocale ResAltera e St. Paul's Orchestra, riflette l’esigenza di rispettarne la prassi esecutiva barocca, privilegiando ensemble specializzati nel repertorio antico.  

Formazioni queste, che non hanno bisogno di presentazioni, in quanto già da molti anni affermate nella scena musicale non solo italiana ma anche a livello internazionale. Resonare Vocal Ensemble e ResAltera sono di fatto noti per la precisione filologica e l’attenzione alla retorica musicale; fattori essenziali questi, in un’opera dove ogni nota veicola significati teologici.  

Il Coro da Camera Italiano, preparato da Stefano Vasselli, è in grado di garantire una resa articolata dei cori polifonici e della turba, spesso carichi di pathos e contrasti dinamici. La St. Paul's Orchestra, con strumenti d’epoca o copie fedeli (come violini barocchi, oboi d’amore e clavicembalo), esalterà i colori originali della partitura, dal tenue lamento dei flauti al dramma degli archi. La direzione di Pietro Consoloni infine, esperto in repertorio barocco, assicurerà un equilibrio tra forza drammatica e introspezione, gestendo le complesse interazioni tra doppi cori e orchestre.  

Il concerto si svolgerà nella chiesa anglicana di San Paolo Entro le Mura, caratterizzata da un acustica nitida ed una affascinante architettura neogotica; una location d'eccezione che riuscirà decisamente a creare un’atmosfera raccolta, ideale per il capolavoro luterano che storicamente è legato alla liturgia della Thomaskirche di Lipsia.

Bach trasforma la narrazione della Passione in un’esperienza estetica e devozionale, come sottolineato dalla struttura di arie e corali che sospendono l’azione per meditare sul significato della sofferenza, attraverso una struttura polifonica complessa e una profondità  unica; un opera che incarna il dialogo tra l’umano e il divino, tra il grido della turba e la grazia redentrice a collegare il dramma umano di Cristo alla speranza escatologica, tema centrale nei testi di Picander e nella scelta di Bach di alternare Vangelo (azione) e corali (riflessione comunitaria).

Composta nel 1727 per il Venerdì Santo a Lipsia e rivista nel 1736, La Passione secondo Matteo incarna l’apice del genio di Bach nel fondere narrazione biblica, meditazione luterana e complessità contrappuntistica. Basata sul capitolo 26-27 del Vangelo di Matteo, con interpolazioni, come accennavo, di testi poetici di Picander, l’opera si struttura in due parti, articolate in 68 numeri tra recitativi, arie, cori e corali. Una struttura che prevede un doppio coro e una doppia orchestra, simbolo del dialogo tra cielo e terra, tra il divino e l’umano. L’organico originale include archi, flauti traversi, oboi (d’amore e da caccia), viola da gamba, organo e continuo, con un uso sapiente degli strumenti come commento emotivo al testo. 

Il recitativo dell’Evangelista, voce centrale dell'opera, affidata al tenore Andres Montilla-Acurero, guida la narrazione, mentre Jesus, attraverso la voce di David Maria Gentile, insieme alla turba, aggiungono drammaticità al contesto che si viene a dipanare. Le arie, spesso accompagnate da strumenti obbligati, offrono riflessioni intime, mentre i corali collegano la Passione alla comunità dei fedeli. 

Questi elementi creano un mosaico emotivo di immensa profondità: la turba (le voci collettive che intervengono nel racconto evangelico e cuore pulsante dell'opera), rappresentano l’umanità peccatrice, con cori incalzanti come "Laßt ihn kreuzigen!" che esprimono caos e colpa collettiva. Le arie, invece, sono meditazioni interiori, come "Erbarme dich", dove il violino solista e la voce trasmettono un dolore intimo e redento. I corali luterani, come "O Haupt voll Blut und Wunden", collegano la comunità dei fedeli alla Passione, trasformando il lutto in speranza.

Un piccolo accenno alla figura dell'Evangelista che come dicevo riveste un ruolo cruciale: non solo narra gli eventi e introduce i personaggi che parlano in prima persona, ma anticipa anche la meditazione e il commento delle arie. La sua guida permette di spostare la capacità di immedesimazione della musica dal piano della ricostruzione operistica dei personaggi, a quello di una mediazione interpretativa che offre costantemente ai fedeli la chiave per comprendere il significato della Passione. 

Sono trascorsi meno di due secoli da quando, grazie all'iniziativa di Zelter e del suo allievo Felix Mendelssohn, la Passione secondo Matteo di Johann Sebastian Bach fu sottratta all'oblio e restituita al patrimonio della nostra cultura musicale. Dalla sua esecuzione a Berlino l'11 marzo 1829, essa è diventata forse l'opera più amata e celebrata tra quelle bachiane giunte fino a noi. 

La Matthäus-Passion di Bach è un monumento musicale che trasfigura la sofferenza umana in un’esperienza estetica e spirituale senza tempo, in cui la Croce diventa strumento di salvezza. Come Botticelli, il compositore tedesco ha saputo trasformare la sofferenza in un capolavoro senza tempo, sublimando il dolore attraverso la sua arte. 

Questo concerto non è solo un omaggio a Bach, ma un’opportunità per riscoprire la Matthäus-Passion nella sua autenticità, lontana dalle monumentalizzazioni romantiche. La collaborazione tra realtà corali e strumentali d’eccellenza, unita alla competenza di Consoloni e Vasselli, promette un’esperienza che unisce rigore storico e profondità emotiva, confermando l’immortalità di un capolavoro che, come scrisse Albert Schweitzer, «abbraccia l’intera umanità nella sua sofferenza e redenzione».  

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