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Chitarre del Mediterraneo, sotto un unico battito: dal flamenco alle serenate napoletane, dalle fughe barocche alle melodie gitane, il caldo abbraccio musicale tra Spagna e Italia

IUC Concerti Alla Sapienza presenta “Chitarre del Mediterraneo”, un ciclo di quattro concerti dedicati alla chitarra classica, con protagonisti virtuosi italiani e spagnoli. Un affascinante viaggio musicale tra due culture unite dal Mediterraneo. Dal 12 aprile al 24 maggio 2024, l’evento, ospitato nell’Aula Magna del Rettorato e nel Nuovo Teatro Ateneo, celebra l’eredità condivisa di Spagna e Italia attraverso un repertorio che spazia da capolavori rinascimentali a composizioni moderne.  



Il progetto da cui prende vita il ciclo di concerti, ha l'intento di unire i compositori più iconici dei due Paesi, evidenziando come la chitarra sia stata strumento di dialogo secolare. Da un lato, la Spagna con le sue sonorità appassionate e ritmiche intricate, rappresentata da giganti come Joaquín Rodrigo (autore del celebre Concierto de Aranjuez), Manuel de Falla (con la sua Danza Española), Isaac Albéniz (noto per Asturias, spesso riarrangiata per chitarra), Francisco Tárrega (il padre del moderno strumento, con brani come Recuerdos de la Alhambra) e Fernando Sor (maestro degli Studi romantici).  

Dall’altro, l’Italia risponde con Domenico Scarlatti, le cui sonate per clavicembalo rivivono in trascrizioni chitarristiche, Mauro Giuliani, pioniere del concerto per chitarra e orchestra, Mario Castelnuovo-Tedesco (autore del Capriccio Diabolico, ispirato a Paganini), e Carlo Domeniconi, contemporaneo noto per la suite Koyunbaba.  

Il ciclo si apre il 12 aprile alle 17:30 nell’Aula Magna con Pablo Sáinz-Villegas, chitarrista spagnolo acclamato dal The New York Times come “l’erede di Andrés Segovia”. La sua esibizione promette un omaggio alla tradizione iberica, con brani come Fantasia para un Gentilhombre di Rodrigo e le danze di De Falla.  

Il 9 maggio alle 20:30, al Nuovo Teatro Ateneo, sarà la volta di Carlotta Dalia, talento italiano che unisce tecnica impeccabile e sensibilità poetica, con opere di Giuliani e Castelnuovo-Tedesco.  

Il 14 maggio, sempre al Teatro Ateneo, Andrea Roberto esplorerà il repertorio italiano e spagnolo, mentre il 24 maggio, di nuovo nell’Aula Magna, Gian Marco Ciampa chiuderà la rassegna con un focus su Domeniconi e Sor, tra tradizione e innovazione.  

Come sottolinea il curatore artistico dell’IUC, “la chitarra classica non è solo uno strumento: è una lingua comune che racconta secoli di scambi culturali”. Dal flamenco alle serenate napoletane, dalle fughe barocche alle melodie gitane, ogni nota incarna lo spirito del Mediterraneo, crocevia di storie e suoni. Uno strumento, come diceva Berlioz, che è una vera e propria orchestra in miniatura.

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