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Il Requiem di Vivanco alla luce del XXI secolo: un ambizioso progetto di recupero storico da sostenere. The Renaissance Singers lancia la campagna di crowdfunding

The Renaissance Singers lancia una campagna di crowdfunding con l'obiettivo di far rinascere un capolavoro del Rinascimento. Il coro britannico fondato nel 1944, pioniere nel recupero della musica antica, si  impegna in un ambizioso progetto: la prima registrazione commerciale del Requiem di Vivanco, affiancato da mottetti e opere penitenziali del compositore e dei suoi contemporanei. Si prevede la pubblicazione dell'album, per Toccata Classics, entro il 2026. 



Nell’ombra dei grandi compositori del passato, talvolta si nascondono gemme dimenticate, pronte a risplendere. È il caso di Sebastián de Vivanco, maestro polifonico spagnolo del Rinascimento, la cui Missa pro defunctis potrebbe finalmente trovare il suo posto tra i capolavori sacri dell’età d’oro iberica, il cosiddetto Siglo de Oro della polifonia spagnola. 

A rendere possibile questo riscatto storico sono The Renaissance Singers, coro britannico fondato nel 1944, pioniere nel recupero della musica antica, oggi impegnato in un ambizioso progetto: la prima registrazione commerciale del Requiem di Vivanco, affiancato da mottetti e opere penitenziali del compositore e dei suoi contemporanei.  

Nati nel cuore del Novecento, The Renaissance Singers hanno contribuito a ridestare l’interesse per la polifonia sacra, diventando protagonisti del movimento early music. Dalle prime esibizioni alla BBC nel 1945 alle collaborazioni con musicologi di fama, il coro - oggi guidato da David Allinson - non ha mai smesso di esplorare repertori troppo spesso trascurati. Dopo anni di silenzio discografico, l’ensemble torna a incidere, puntando i riflettori su Vivanco, figura a lungo oscurata dal contemporaneo Tomás Luis de Victoria.  

Originario di Ávila come Victoria, Vivanco fu uno degli ultimi esponenti della polifonia spagnola rinascimentale. Le sue composizioni, caratterizzate da un’eleganza luminosa e da sperimentazioni armoniche audaci, sono state riscoperte solo di recente. La sua Missa pro defunctis, descritta come «fluida e maestosa», non ha mai avuto una registrazione commerciale. Il progetto di riscoperta da parte del The Renaissance Singers, vuole evidenziarne l’eleganza e l’audacia armonica, rivalutandone il posto nella storia della polifonia sacra iberica.

La Missa pro defunctis fu composta nel contesto della liturgia funebre spagnola, caratterizzata da un’intensa spiritualità e da un uso drammatico del testo, ma con una fluidità e una luminosità che la distinguono dalle opere di Victoria: mentre il suo requiem è noto per la sua austerità e aderenza al canto gregoriano, quello di Vivanco mostra maggiore libertà compositiva, con un’attenzione alla varietà timbrica e all’espressività emotiva. Questo approccio lo avvicina a compositori come Francisco Guerrero o addirittura a Monteverdi, specie nell’uso di contrasti drammatici.

Pur radicata nello stile antico, la composizione introduce passaggi cromatici e un trattamento del testo più espressivo, anticipando sviluppi barocchi. Il Dies Irae, ad esempio, combina contrappunti vigorosi con momenti di intima meditazione. Come evidenziato in registrazioni recenti, la Missa Assumpsit Jesus ad esempio, Vivanco mescola omofonia e polifonia con maestria, creando contrasti tra sezioni solenni e passaggi più dinamici, come nell’Osanna o nel Sanctus. La messa segue il tradizionale ordinario della liturgia cattolica per i defunti, ma il compositore spagnolo arricchisce le intonazioni gregoriane con armonie complesse, come nel Requiem aeternam e nel Kyrie, dove le voci si intrecciano in un tessuto sonoro ipnotico.

Grazie a un’edizione critica curata dal musicologo Jorge Martín, l’opera verrà eseguita in concerto il 28 giugno presso la Chiesa Protestante Francese di Londra e registrata l’11-13 luglio sotto la direzione artistica di Stephen Rice, produttore di riferimento per la musica antica.  

Realizzare un disco oggi, nell’era dello streaming, è un’impresa complessa. I costi - tra diritti, location, musicisti e promozione - superano le 8.000 sterline. Il coro ha già raccolto 3.000 sterline, ma ne servono altre 5.000 per arrivare al budget. In tal senso è stata lanciata una campagna di crowdfunding, con ricompense che vanno dal CD gratuito ai biglietti VIP per il concerto. «Vogliamo coinvolgere il pubblico in questo viaggio», spiega The Renaissance Singers, «perché ridare vita a un’opera dimenticata è un atto di amore collettivo verso la cultura».  

Oltre al valore artistico, il progetto rappresenta un’opportunità formativa per i 40 membri del coro, che affineranno tecnica e coesione interpretativa. Ma soprattutto, è un tassello nella missione del gruppo: preservare e divulgare un patrimonio musicale rischiato di svanire, offrendo anche nuove chiavi interpretative per comprendere l’evoluzione della musica sacra rinascimentale. La previsione è quella di pubblicare l'album per Toccata Classics entro il 2026. 

Le donazioni sono aperte fino a luglio sulla piattaforma Crowdfunder. Ogni contributo, piccolo o grande, è un passo verso la rinascita di Vivanco. Perché la grande arte, anche quando tace per secoli, aspetta solo la voce giusta per tornare a parlare.  

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