Festival Concertando, sotto il segno del Simposio, un viaggio sacro e sperimentale, tra Rinascimento e avanguardie
Al via oggi il X Festival Concertando, ispirata al Simposio platonico, questa edizione si distingue per un programma che unisce maestri del passato, voci contemporanee e sperimentazione, riflettendo il dialogo tra epoche e generi. Curato da Claudio Trovajoli, la rassegna valorizza luoghi storici romani, trasformandoli in palcoscenici di confronto artistico. Sala Accademica, Aula Refice e Chiesa Abbaziale Pontificio Istituto di Musica Sacra, Roma.
Un viaggio tra Rinascimento e avanguardie, sacro e sperimentale, in luoghi carichi di storia: il X Festival Concertando – Symposium, nato nel 2014 sotto l’egida del Pontificio Istituto di Musica Sacra, si conferma crocevia unico per gli amanti della musica colta. Ideato dal pianista Claudio Trovajoli, che ne cura ogni edizione, il festival trasforma Roma in un “simposio” platonico, dove artisti affermati, giovani allievi e pubblico si incontrano in un dialogo tra epoche e generi.
Quatto giornate ricchissime di eventi a partire da oggi con un percorso che parte dalle radici alla modernità, presso la Chiesa della Visitazione, location questa che di fatto apre la rassegna.
Alle 12.00 si inizia con un omaggio al repertorio solistico. Tra le proposte spiccano la Sonata per violoncello di György Ligeti (eseguita da Danilo Squitieri), capolavoro di tensioni timbriche, e la meditativa O Crux di Vladimír Godár, affidata al violoncello di Jozef Lupták. Il pomeriggio nell’Aula Refice celebra Brahms con il Trio op. 8 (Trovajoli al pianoforte), mentre la serata in Sala Accademica unisce l’esotismo slavo del Quartetto op. 35 di Arenskij alla sacralità di Laudate Dominum di Paweł Łukaszewski, eseguito dal Coro del PIMS con l’organista Efisio Aresu.
Venerdì 4 aprile alle ore 10:00, tra storia e spiritualità, apre la giornata di studio la conferenza con Łukaszewski che ci svela i segreti della sua polifonia contemporanea. In serata, la Sala Accademica accoglie il dramma del Quartetto op. 110 di Šostakovič, eseguito da Aylen Pritchin e David Cohen, e la raffinata Sonata op. 18 di Strauss, in cui il violino di Pritchin dialoga con il pianoforte di Trovajoli.
Sabato 5 aprile, un viaggio sacro e sperimentale si dipana tra Rinascimento e sperimentazione. Il clou per gli appassionati di musica antica arriva con Su tema dato: l’Ensemble Vox Praeclara esegue brani di Palestrina (Io son ferito), Monteverdi (Vattene pur, crudel) e Philippe de Monte, contestualizzati accanto alla Vitebsk di Copland e al visionario Reperto n°12 di Giovanni Sollima. Non manca un omaggio a Beethoven con la Sonata op. 69, mentre il Sestetto op. 48 di Dvořák chiude con slancio boemo.
La giornata di domenica 6 aprile si apre nel segno dell'intimità con prime assolute. Si tratta della serata finale che esplora il lirismo di Rachmaninov (Sonata op. 19 con Senja Rummukainen) e l’esordio italiano del 2nd Piano Trio di Łukaszewski, opera di contrasti tra adagi contemplativi e allegri vorticosi. A coronare il tutto, il maestoso Quintetto op. 1 di Dohnányi, eseguito da Jacopo Petrucci al pianoforte e un quintetto d’archi d’eccezione.
Festival Concertando, si conferma nel suo insieme, un evento “didattico”. Il coinvolgimento degli allievi del Pontificio Istituto ne è una prova che ne ricalca lo spirito: dal violoncellista Francesco Paolo Russo al Trio Fenice, i giovani suonano accanto a nomi internazionali, incarnando la missione formativa del festival. Le location – dalla neorinascimentale Sala Accademica alla sobria Aula Refice - aggiungono suggestione, proiettando la musica in spazi dove arte e sacralità si fondono.
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