Dalle colline fino a fondovalle, oltre gli alberi, e più in là dove scorre il fiume. Baselice e il Moscato ritrovato
La valle Fortorina nell'alto Sannio è un oasi di monti, dolci colline verdissime e valli ricche di fiumi. Una zona ad alta vocazione vitivinicola e forte identità territoriale dove nel tempo ha preso vita questa singolare varietà di moscato bianco
Ho conosciuto questa cantina campana nell'ambito de "La grande bellezza del Sannio", la rassegna degustazione vini organizzata dal Gambero Rosso, in collaborazione con il Consorzio di Tutela dei Vini del Sannio. La Città del gusto di Roma, in quella occasione, ha ospitato le migliori espressioni del vitigno bianco più diffuso in Campania, la Falanghina. Un evento che ancora ricordo con piacere e che ha permesso di restituire l’identità di questo territorio attraverso il nerbo, la grazia e la longevità dei suoi vini.
La Falanghina al banco di assaggio di Simona Barbone è intrigante e prendo tutto il tempo necessario per parlarne. La sosta inevitabilmente si prolunga e, tra terroir e note degustative condivise, vengo a conoscenza dell'esistenza di un altro prodotto che la cantina produce, il Moscato di Baselice. La sosta si fa sempre più interessante ed apprendo che Santiquaranta è un progetto vitivinicolo che si articola lungo due direttrici territoriali: la prima, che è appunto quella nel comune di Baselice, dove è protagonista, grazie a Luca Baldino - produttore ed enologo della cantina - della valorizzazione e della salvaguardia del Moscato di Baselice, un vitigno autoctono oramai praticamente estinto.
La seconda, di cui parleremo prossimamente, nel comune di Torrecuso, per la produzione di Falanghina e Aglianico, che è una delle zone più importanti della filiera enologica regionale. Da queste due esperienze produttive, dalla volontà di collegarle e di farne convergere l’espressione in un’unica identità, nasce Santiquaranta, un progetto d’impresa, un marchio, una linea di prodotti.
Baselice è un piccolo comune situato nell’alto Sannio (esattamente al centro della dorsale appenninica campana) su cui è rinvenibile una zona ad alta vocazione vitivinicola per condizioni climatiche, microclimatiche e del terreno. In particolare questa zona è situata sulle colline attraversate dal fondovalle del fiume Fortore e dal punto di vista geologico fu oggetto di un fenomeno di orogenesi e dunque di una emersione di terre marine.
Ciò ha dato vita, nel paese, ad un museo paleontologico che raccoglie le tipologie di fossili rinvenibili sul terreno, ricchissimo in sali minerali, che si presenta dunque composto prevalentemente di arenaria, con una buona presenza di scheletro e in parte di argilla e limo.
Il moscato di Baselice era un antico vitigno rinvenibile addirittura già al tempo dei romani e che purtroppo è ormai estinto a seguito del fenomeno di abbandono del territorio e delle tradizioni e dunque delle varità viticole marginali.
Nel 1998 la cantina ha selezionato i tralci migliori nei vigneti a conduzione familiare dei contadini di Baselice che ancora conservavano alcune piante. Con l’aiuto di una importante azienda vivaistica il materiale genetico è stato poi selezionato, riprodotto e in seguito reimpiantato. Si tratta in ogni caso di una varietà di moscato bianco che ovviamente ha sviluppato una sua sottotipologia nell’adattarsi al contesto territoriale appenninico.
Nel 2000 vengono realizzati dei bellissimi vigneti, impianti a spalliera e tecnica di potatura guyot. L’intensità di ceppi per ettaro è di 6600 piante. L’esposizione della zona è ottimale (est sud est) e l’altitudine della stessa varia dai 300 msl ai 450 msl.
Due le tipologie presenti nella produzione della cantina: il Moscato di Baselice nella versione secca ed una in versione passito.
Moscato Dop Sannio 2013
Zona di produzione Baselice. Nasce da uve Moscato 100%. Nel bicchiere si presenta con un bel giallo paglierino. Al naso è intenso e naturalmente aromatico con una girandola di note floreali e fruttate, che vanno dal gelsomino al geranio, alla mela fresca e pesca gialla, evidenziando doti di finezza ed eleganza.
In bocca l'entrata è morbida e dolce dove ritroviamo le note fruttate a sentori agrumati, un vino di grande finezza, equilibrato, armonico, finale abbastanza persistente con ricordi di mandorla amara. Abbinamenti consigliati con primi piatti bianchi speziati, baccalà, crostacei, formaggi caprini ed erborinati. Temperatura di servizio: 12 °C
Moscato Passito Igp Beneventano 2013
Zona di produzione Baselice. Nasce da uve Moscato 100% appassite su pianta e graticci. Nel bicchiere il colore è giallo oro intenso, leggermente ambrato. Al naso è di decisa complessità aromatica, dove convergono le note tipiche di frutta candita, miele, fichi secchi ed aromi tostati.
L’assaggio si propone in una cremosa dolcezza non stucchevole ma giustamente puntellata da una spalla fresco-sapida. Lungo finale aromatico dove ritornano le suggestioni percepite al naso. Affina in barriques di rovere francese. Abbinamenti con formaggi strutturati, fegato grasso, dolci e pasticceria secca. Temperatura di servizio: 14-15 °C
www.santiquaranta.it/
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