Passa ai contenuti principali

Expo 2015: La Mozzarella di Bufala Campana

MOZZARELLA DI BUFALA CAMPANA DOP: DA EXPO UN CORO UNANIME DI CONSENSI
Il Consorzio protagonista di diverse iniziative nell’ambito dell' Esposizione Universale. Dalla Società Geografica Italiana al gruppo animalista “Vier Pfoten”, dal DQA ad Aimo e Nadia Moroni, un plauso al più importante prodotto alimentare del Centro – Sud
La Mozzarella di Bufala Campana DOP è un alimento controllato e sicuro. E’ questo il messaggio lanciato all’Expo, in occasione della giornata organizzata da Ara Campania e DQA(Dipartimento Qualità Agroalimentare). Un’importante occasione che ha offerto l’opportunità di illustrare i risultati del progetto Benenir e di presentare interessanti progetti di ricerca in corso che hanno lo scopo di valorizzare il lavoro di centinaia di allevatori


Tra gli interventi più significativi che hanno caratterizzato la giornata di studio va senza dubbio citato quello dell’austriaca Hanna Zedlacher, rappresentante del gruppo animalista “Vier Pfoten”, meglio conosciuto internazionalmente come “Four Paws” ed in Italia come “Quattro Zampe”. Ricordiamo che negli scorsi mesi tale organizzazione aveva diffuso in rete un video che poneva forti dubbi sul comportamento degli allevatori bufalini nell’ambito del benessere degli animali. Ma la stessa Zedlacher si è detta favorevolmente colpita dai numerosi e concreti progetti in corso atti al miglioramento del wellness della popolazione bufalina, evidenziando la collaborazione fornita dal Consorzio e il coinvolgimento attivo degli allevatori. Un lavoro sinergico che, a giudizio di “Vier Pfoten” dovrebbe portare in tempi ragionevoli alla risoluzione dei problemi evidenziati dalla Associazione stessa.

Quasi in contemporanea la Mozzarella di Bufala Campana DOP è stata al centro anche dell’interessante iniziativa proposta dalla Società Geografica Italiana. L’importante istituzione sta infatti presentando a Expo una serie di incontri che vedono alcuni dei principali prodotti del paniere agroalimentare italiano visti come fulcro del proprio territorio di provenienza. Un percorso non solo geografico ma anche storico, ambientale ed economico, il tutto supportato da video e da un volume che raccoglie gli studi della Società Geografica italiana.

All’incontro, oltre ai vertici della SGI, hanno partecipato Barbara Guerra, organizzatrice de Le Strade della Mozzarella, uno dei principali Congressi gastronomici in Europa, perfetto esempio di fusione tra un prodotto e il suo territorio. Molto apprezzato l’intervento di Aimo Moroni, accompagnato dalla moglie Nadia con la quale anni fa ha dato vita a “Il Luogo di Aimo e Nadia”, locale di riferimento per tutti coloro che amano la gastronomia e la cucina nelle loro più alte espressioni. “L’Italia è un Paese meraviglioso dove ogni territorio esprime prodotti straordinari - ha ricordato il Maestro - invito pertanto i giovani colleghi a farsi sempre fieri portavoce di questa nostra ricchezza”.

“Per il nostro prodotto - sottolinea Domenico Raimondo, Presidente del Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana DOP – questi incontri in un contesto internazionale come Expo rappresentano non solo un’opportunità di visibilità e divulgazione ma anche motivo di vanto, considerata la caratura dei partner coinvolti. In questi giorni siamo presenti anche con una serie di performances dei nostri casari negli spazi Slow Food e fa immenso piacere toccare con mano l’entusiasmo che il nostro prodotto suscita presso i consumatori di tutto il mondo”.

Commenti

Post popolari in questo blog

"La prima notte di quiete" di Valerio Zurlini e la Madonna del parto

Uno dei capolavori più ammirati di Piero della Francesca attraverso gli occhi di un maestro della "settima arte" "Vergine madre, figlia del tuo figlio, umile ed alta più che creatura, termine fisso d'eterno consiglio, tu sei colei che l'umana natura nobilitasti, sì che il suo fattore, non disdegnò di farsi sua fattura" Nella piccola chiesa di Santa Maria a Momentana, isolata in mezzo al verde delle pendici collinari di Monterchi, Piero della Francesca dipinse in soli sette giorni uno dei suoi più noti e ammirati capolavori che oggi richiama nella Val Tiberina visitatori da tutto il mondo. La datazione esatta dell`opera è incerta, oscillando, a seconda delle teorie, dal 1450 a oltre il 1475. Non sono chiare le motivazioni della committenza né della scelta del soggetto, tema piuttosto frequente nell’iconografia spagnola, ma del tutto insolito in quella italiana. L’affresco rappresenta infatti la Vergine incinta, raffigurata in piedi al centro ...

È del poeta il fin la meraviglia, Gianbattista Marino: l'Adone manifesto poetico del barocco italiano

Gianbattista Marino è una delle figure più emblematiche della letteratura barocca italiana, e il suo poema L'Adone è considerato un vero e proprio "manifesto poetico del Barocco", non solo in Italia ma in tutta Europa. Ecco un'analisi del suo ruolo e delle caratteristiche che lo rendono un'opera fondamentale per il periodo. Marino fu un poeta innovativo, tra i massimi esponenti della poesia barocca, noto per il suo stile elaborato, ricco di metafore, giochi di parole e virtuosismi linguistici. La sua poetica si distacca dalla tradizione classica e rinascimentale, abbracciando invece i principi del Barocco: l'arte come meraviglia, l'ostentazione della tecnica e la ricerca del sorprendente. Marino visse in un'epoca di grandi cambiamenti culturali e sociali, e la sua opera riflette questa complessità. L'Adone è un poema epico-mitologico in 20 canti, composto da oltre 40.000 versi. Narra la storia d'amore tra Venere e Adone, tratta dalla mitologia ...

Musica Sacra, successo e sviluppo della Messa Parodia Rinascimentale

Nel Rinascimento la Messa Parodia è stata una delle tecniche di composizione più utilizzate. Nota anche come messa imitativa, la messa parodia utilizza come canto fermo, o introduce nella sua musica in maniera più elaborata, un mottetto conosciuto, assumendone anche il nome. Una breve analisi di messa parodia di due dei più famosi compositori rinascimentali: Palestrina e De Victoria in programma nel concerto del Coro Johannes Ockeghem, nell'ambito della Rassegna  Concerti alla Pace. Una delle tecniche di composizione più utilizzate nel XVI secolo è stata la cosiddetta Messa Parodia. Tale scelta compositiva significava, in generale, avvalersi di materiale musicale preesistente per ricostruire un nuovo componimento.  Tutto ciò - oggi - sarebbe definito "plagio", ma all'epoca tale prospettiva estetica e giudizio etico non albergava tra i musicisti, in modo tale che tanta musica diventava materia da rivisitare come, ad esempio, la trascrizione di modelli vocali per strum...