Passa ai contenuti principali

Vino&Clima - "Chateau Largo" il vino che viene dalla Scozia

Il clima cambia? Allora pianto la vigna un po' più a nord. Nasce "Chateau Largo", il primo vino scozzese
Stappata la prima bottiglia di vino prodotto in Scozia. Ma le caratteristiche organolettiche non sembrano essere soddisfacenti

Grazie al cambiamento di clima la viticoltura si sposta nei paesi nordici. Dopo la Svezia con Göran Amnegård e la Danimarca con Sven Moesgaard - primi produttori mai visti a produrre vino a queste latitudini - ed ora anche la Scozia, grazie al clima, si converte in onore del dio Bacco.

Un panel di assaggio a cura di esperti assaggiatori, ha decretato che il vino di Christopher Trotter - produttore scozzese di Aberdeen -, non è propriamente bevibile. Eppure Fife sembra essere un posto ideale per far crescere uva, ed il riscaldamento globale da qui ad un paio di decenni sarà un ottimo alleato. L'idea di Trotter non sembrava in fondo così assurda, tanto che lo ha indotto, tre anni fa, a piantare la sua vigna.

L'interesse verso questo produttore, è via via cresciuto a livello internazionale. Il suo tentativo di produrre vino in uno dei paesi più piovosi d'Europa, ha fatto si che tutti fossero in fremente attesa per le sue prime bottiglie di "Chateau Largo". Ma su sua ammissione la prima annata dei vigneti Upper Largo ha deluso le aspettative.

"Comunque abbiamo prodotto una vendemmia di una certa qualità, - dice - ma io sono fiducioso che il prossimo anno sarà molto meglio". "Abbiamo dimostrato che possiamo coltivare uva nel clima scozzese".

Trotter crede che il suo errore sia stato nel non raffreddare abbastanza rapidamente le uve dopo la raccolta, cosa che ha provocato problemi di ossidazione. In previsione del prossimo raccolto, è stato quindi incoraggiato ad utilizzare ghiaccio secco per preservare il fruttato delle uve, che dovrebbe produrre una qualità ed un gusto migliori.

Richard Meadows, titolare della Gran Grog Company, società di mercanti di vino con sede ad Edimburgo, è stato tra i primi ad assaggiare Chateau Largo riferendo che "Ha un potenziale, non ha profumi freschissimi ma è croccante e leggero e strutturalmente va bene..".

"Non è propriamente bevibile, ma, in conclusione, mi sono divertito giocando a fare il masochista". "Somiglia ad uno sherry, con tipiche note di nocciola, che potrebbero far pensare di abbinarlo ad un formaggio molto stagionato".

Trotter, formatosi alla Savoy Hotel di Londra come chef e albergatore, fu ispirato a piantare viti tre anni fa dopo che un amico gli parlò a riguardo del riscaldamento globale e che Fife sarebbe stato un luogo con un clima ideale per le uve nei prossimi due decenni. I recenti studi sul riscaldamento globale suggeriscono che entro il 2050, i due terzi delle principali regioni viticole che oggi producono vino non godranno più di condizioni meteo ottimali a causa dei cambiamenti climatici.

Come per il resto dei Paesi che si trovano oltre il 50° parallelo di latitudine, anche la Scozia godrà quindi di estati più calde nei prossimi decenni, alimentando le sue speranze di produrre vini di buona qualità. Tanto che lo scorso anno i vigneti del signor Trotter si crogiolavano sotto ad un sole tropicale, mentre in Francia, più di 1.600 ettari di vigneti furono colpiti da condizioni climatiche estreme.

Lo scozzese aveva comunque predetto che da questa prima annata non c'era da aspettarsi un granché. Il suo Chateau Largo, sarebbe stato con molta probabilità un vino dal colore leggermente rosato e non di grande grande corpo. Ma nonostante questo egli rimane ottimista.

"Il mio vino non sarà mai come un Chablis", ha detto, "ma l'obiettivo è quello di produrre un vino da tavola di buona qualità e credo che possa essere raggiunto". Concludendo ha affermato: "abbiamo avuto una splendida primavera e le uve ora hanno un aspetto fantastico".

Commenti

Post popolari in questo blog

"La prima notte di quiete" di Valerio Zurlini e la Madonna del parto

Uno dei capolavori più ammirati di Piero della Francesca attraverso gli occhi di un maestro della "settima arte" "Vergine madre, figlia del tuo figlio, umile ed alta più che creatura, termine fisso d'eterno consiglio, tu sei colei che l'umana natura nobilitasti, sì che il suo fattore, non disdegnò di farsi sua fattura" Nella piccola chiesa di Santa Maria a Momentana, isolata in mezzo al verde delle pendici collinari di Monterchi, Piero della Francesca dipinse in soli sette giorni uno dei suoi più noti e ammirati capolavori che oggi richiama nella Val Tiberina visitatori da tutto il mondo. La datazione esatta dell`opera è incerta, oscillando, a seconda delle teorie, dal 1450 a oltre il 1475. Non sono chiare le motivazioni della committenza né della scelta del soggetto, tema piuttosto frequente nell’iconografia spagnola, ma del tutto insolito in quella italiana. L’affresco rappresenta infatti la Vergine incinta, raffigurata in piedi al centro ...

Musica Sacra, successo e sviluppo della Messa Parodia Rinascimentale

Nel Rinascimento la Messa Parodia è stata una delle tecniche di composizione più utilizzate. Nota anche come messa imitativa, la messa parodia utilizza come canto fermo, o introduce nella sua musica in maniera più elaborata, un mottetto conosciuto, assumendone anche il nome. Una breve analisi di messa parodia di due dei più famosi compositori rinascimentali: Palestrina e De Victoria in programma nel concerto del Coro Johannes Ockeghem, nell'ambito della Rassegna  Concerti alla Pace. Una delle tecniche di composizione più utilizzate nel XVI secolo è stata la cosiddetta Messa Parodia. Tale scelta compositiva significava, in generale, avvalersi di materiale musicale preesistente per ricostruire un nuovo componimento.  Tutto ciò - oggi - sarebbe definito "plagio", ma all'epoca tale prospettiva estetica e giudizio etico non albergava tra i musicisti, in modo tale che tanta musica diventava materia da rivisitare come, ad esempio, la trascrizione di modelli vocali per strum...

Vino e sicurezza, rischio asfissia nel processo di fermentazione dell'uva. Morte in Calabria 4 persone a causa di esalazioni tossiche da vasca con mosto. Il punto sulla prevenzione

Quattro persone sono morte in Calabria a causa delle esalazioni emanate da una vasca dove era contenuto mosto d'uva. Una quinta persona è rimasta ferita gravemente ed è stata trasferita in ospedale.  E' appena arrivata in redazione la notizia di un grave incidente avvenuto in Calabria e precisamente nel  comune di Paola (Cosenza) in contrada Carusi. Un fatto grave che fa riflettere sul perché ancora dopo tanta comunicazione relativa alla sicurezza sul lavoro e nello specifico sulle attività lavorative che riguardano l'enologia tutto questo questo possa ancora accadere e che fa tornare indietro nel tempo quando l'attività contadina non aveva gli stessi mezzi di prevenzione che abbiamo oggi grazie alla ricerca in continua evoluzione. Bisogna allora ribadire quali sono i rischi di esposizione a gas e vapori nelle cantine vinicole e su come prevenirli. Il documento sulla sicurezza nelle cantine vinicole riporta indicazioni precise sui rischi correlati all’esposizione a vari...