Passa ai contenuti principali

Vino&Archeologia

Archeo Enologia: rivivono antichi vitigni di Venezia e della Laguna
Recuperato e riprodotto materiale genetico. Vigneto nell’orto giardino del Convento dei Carmelitani Scalzi

Un vigneto di antichi vitigni lagunari nell’orto giardino del Convento dei Carmelitani Scalzi
Per tutta la durata di Expo, il Consorzio Vini Venezia contribuirà a riaprire le porte dell’antico Brolo di Cannaregio, regalando ai turisti di tutto il mondo la possibilità di vedere uno dei più antichi giardini di Venezia. 

E’ proprio qui, nell’orto giardino del Convento dei Carmelitani Scalzi, risalente alla metà del Seicento, che il Consorzio ha fatto rivivere le antiche viti della Serenissima, in un vigneto ottenuto dal materiale genetico prelevato e riprodotto dalle varietà presenti da centinaia di anni all'interno della laguna di Venezia. 

L’apertura ufficiale si è tenuta il 20 maggio scorso, alle ore 11.00, presso il Convento dei Carmelitani Scalzi di Venezia. Le visite, su prenotazione, proseguiranno per tutta la durata di Expo (per informazioni contattare il Consorzio Vini Venezia al numero 0422 850045 oppure prendere contatto direttamente con il Convento dei Carmelitani Scalzi: www.centroscalzi.it).

Lo si legge in una nota stampa ufficiale diramata dal Consorzio Vini Venezia il 20 maggio 2015, e che riproduciamo integralmente. Dopo aver creato un vigneto nell’isola di Torcello, utilizzando il materiale genetico prelevato dalle vecchie viti di Venezia mappate e studiate all’interno di conventi, broli, giardini e altri luoghi, il Consorzio Vini Venezia ha contribuito a restaurare l'orto giardino del convento dei frati Carmelitani Scalzi, adiacente alla chiesa di Santa Maria di Nazareth, meglio conosciuta come chiesa degli Scalzi, uno dei più mirabili esempi dell’architettura barocca veneziana. 

Un progetto, firmato dall’arch. Giorgio Forti, che ha permesso la ristrutturazione e l’apertura al pubblico di uno dei più importanti luoghi di Venezia, situato a pochi metri dalla stazione ferroviaria di Venezia Santa Lucia. Uno scrigno verde a salvaguardia della biodiversità della città lagunare dove sono state scelte e recuperate tutte le essenze floreali proprie dell’habitat veneziano. Sette aiuole raccoglieranno piante di tipo diverso, dal frutteto all’uliveto, dal bosco al prato. A ciascuna di esse si accompagnano, lungo il percorso, coltivazioni diverse, tra cui rampicanti (gelsomino, glicine, vite americana, edera, bignomia gialla, plumbago), alberi di noce, passiflora, iris, erbe aromatiche, alberi di alloro, alberi medicinali, melograno, kiwi, kaki, rose, frutti di bosco. Il progetto è stato approvato anche dal Comitato Venice to Expo 2015 che ne ha riconosciuto la grande valenza culturale e ne ha colto le potenzialità in fatto di turismo alternativo.

La Camera di Commercio di Venezia ha finanziato la produzione di materiale informativo e di una nuova guida alla chiesa e al brolo che saranno di supporto alle visite guidate che il Consorzio Vini Venezia e Venezia Wine and Food organizzeranno in occasione di Expo 2015. I due vigneti sperimentali, quello di Torcello e quello sorto all’interno dello storico convento, sono stati creati utilizzando le varietà mappate e riprodotte, a partire dal 2010, nell’ambito del progetto storico-scientifico diretto dal prof. Attilio Scienza, in collaborazione con un gruppo di tecnici dell’Università di Padova e Milano, il Centro di Ricerche per la Viticoltura di Conegliano e l’Università di Berlino. 

Un lavoro che ha interessato esemplari presenti non solo a Venezia ma anche nelle isole della Laguna. Per scoprire la provenienza, l’identità e l’entità del germoplasma viticolo della Laguna diverso dai vitigni già conosciuti, è stata pianificata un’indagine a tappeto su tutto l’areale. Le piante da campionare, in tutto 68, sono state selezionate in base all’assenza di informazioni precise sulla loro identità da parte dei proprietari e al fatto che queste presentassero un aspetto morfologico che non riconducesse con chiarezza ai principali vitigni noti. I campionamenti sono stati effettuati in 11 località comprese tra la laguna nord (isola di Torcello, delle Vignole e di S. Erasmo), Venezia città e la laguna sud (Lido Alberoni, S. Lazzaro degli Armeni e Pellestrina).

L’identificazione varietale della vite è stata affrontata con tecniche moderne di analisi del Dna che hanno consentito di ottenere l’impronta genetica della vite, ovvero il suo profilo molecolare, e di fare un confronto con la banca dati del Centro di Ricerca per la Viticoltura di Conegliano e con i dati di letteratura, portando all’identificazione di quasi tutte le viti campionate. Sono così stati ottenuti 25 profili molecolari, 22 dei quali corrispondono a varietà già identificate. In particolare, si tratta di 20 varietà di Vitis vinifera L., 14 uva da vino e 6 uva da tavola, e di 2 ibridi interspecifici molto noti, il Baconoir ed il Villardblanc. 

A raccogliere i risultati di questo studio è anche il volume Il vino nella storia di Venezia, tradotto anche in inglese.

Commenti

Post popolari in questo blog

Festival delle Scienze di Roma 2023 - Immaginari

Dal 18 al 23 aprile 2023 il Festival delle Scienze di Roma torna all’Auditorium Parco della Musica “Ennio Morricone” con la sua XVIII edizione. Incontri, conferenze, laboratori. Dal 18 - 23 aprile 2023. IMMAGINARI è il tema di questa edizione dedicata all’immaginazione, uno degli strumenti più potenti che ci permette di concepire opere d'arte, nuove tecnologie e ci consente di trovare soluzioni a problemi quotidiani. La scienza non sarebbe la stessa se non avessimo come alleata l’immaginazione per avviare ricerche e formulare ipotesi, interpretare dati e perseguire risultati migliori. Ed è dalle interazioni delle immaginazioni individuali che emergono gli immaginari condivisi che influenzano il modo in cui organizziamo le società. Oggi più che mai abbiamo bisogno di coltivare questi immaginari, per ripensare il presente e, soprattutto, plasmare possibili futuri. Da mercoledì 19 a sabato 22 aprile quattro incontri anche presso le Biblioteche di Roma, QUI IL PROGRAMMA . Prodotto dall

Lotta agli insetti alieni, Lycorma delicatula: un nuovo flagello della viticoltura mondiale. Uno studio indaga su comportamento e dispersione nell'ambiente

Uno nuovo studio statunitense per contrastare l'avanzata di un nascente insetto alieno candidato a diventare il nuovo flagello della viticoltura mondiale. Si tratta della Lycorma delicatula, un insetto dall'aspetto simile alla coccinella ma che a differenza di questa provoca danni consistenti ai vigneti. La Lanterna macchiata, così come viene chiamata dagli agricoltori, si è diffusa per la prima volta in Corea anche se originaria della Cina e ha già raggiunto, infestandoli, i vigneti della Pennsylvania. La lotta agli insetti alieni non permette soste, la ricerca si sta muovendo velocemente nel contrastare un nuovo flagello destinato a mettere sotto scacco la viticoltura mondiale. Si tratta della Lycorma delicatula, un insetto dall'aspetto simile alla coccinella, gli agricoltori la chiamano Lanterna macchiata, in inglese Spotted Lanternfly. Si è diffusa per la prima volta in Corea anche se è originaria della Cina. Nel 2014 ha raggiunto i vigneti della contea di Berks, in Pen

Musica e psicologia, cambia la percezione di consonanza e dissonanza: uno studio smentisce l'universalità del concetto di armonia di Pitagora

I risultati di una ricerca dell'Università di Cambridge, smentiscono l'universalità del concetto di armonia di Pitagora. Nascono apprezzamenti istintivi verso nuovi tipi di armonia. Lo studio pubblicato su Nature Communications. Un team di ricerca dell’Università di Cambridge, Princeton e del Max Planck Institute for Empirical Aesthetics, ha scoperto che nei normali contesti di ascolto, in realtà non preferiamo che gli accordi siano perfettamente all'interno dei rapporti matematici professati da Pitagora.  Il tono e l’accordatura degli strumenti musicali hanno il potere di manipolare la nostra percezione dell'armonia. I risultati dello studio ribaltano gli assunti di secoli di teoria musicale occidentale e incoraggiano una maggiore sperimentazione con strumenti provenienti da culture diverse. Secondo il filosofo greco Pitagora, la "consonanza" - una combinazione di note dal suono piacevole - è prodotta da relazioni speciali tra numeri semplici come 3 e 4. Rece