Passa ai contenuti principali

Città del Vino: Il Testo Unico

VITIGNI E VITICOLTURE MINORI NEL TESTO UNICO SUL VINO
Una Rete di 450 Comuni chiede il riconoscimento giuridico

Sono le principali richieste avanzate dall’Associazione Nazionale Città del Vino durante la Convention piemontese appena conclusa. Si aprono le candidature per la “Città del Vino Capitale Europea 2016”: stavolta sarà un Comune italiano. 

Dalla Convention di primavera delle Città del Vino, svoltasi tra Asti e Novara, un invito alla commissione Agricoltura della Camera per interventi di aggiustamento al Testo Unico della Vite e del Vino, in particolare sulla definizione normativa dei vitigni. All’On. Massimo Fiorio, presente all’assemblea dei sindaci dei 450 Comuni associati, il presidente delle Città del Vino, Pietro Iadanza, ha consegnato le richieste dell’Associazione sul processo di semplificazione normativa, con particolare attenzione alle viticolture minori e alla tutela ambientale e del suolo.

“Sul Testo Unico ci sono due aspetti che secondo noi vanno migliorati e chiariti – sottolinea il direttore delle Città del Vino, Paolo Benvenuti -. Il primo riguarda i vitigni, che andrebbero riconosciuti come bene comune e sottoposti a maggior tutela pubblica e normativa. La seconda questione riguarda le viticolture. Il nostro Paese ha una grande varietà ed eterogeneità che comprende tante viticolture minori e particolari, di montagna, eroiche, delle isole, etc, che andrebbero rafforzate, tutelate e riconosciute con chiarezza. Penso al caso del Moscato di Saracena, una piccolissima produzione del Pollino calabrese, che finora è impossibile ricondurre all’ambito delle Doc perché prodotto in maniera particolare: si aggiunge al mosto cotto un mosto di uve appassite ma quest’unione non è ancora riconosciuta a livello normativo, anche se è un metodo antico e tradizionale”.

L’altro tema su cui le Città del Vino stanno lavorando già da tempo è quello del riconoscimento pubblico delle Associazioni di Identità, iniziativa portata avanti insieme all’Associazione delle Città dell’Olio. “E’ importante riuscire a ottenere un riconoscimento giuridico – ha sottolineato il presidente Pietro Iadanza - per poter svolgere un ruolo più efficace di promozione ambientale, culturale ed enoturistica al servizio dei territori di qualità, accreditandoci presso i Ministeri, le Regioni e le istituzioni europee e poter partecipare direttamente a bandi e progetti di ampio respiro”.

La Convention di primavera si è conclusa con l’apertura del concorso tra i Comuni per l’elezione della “Città del Vino Europea 2016”, che il prossimo anno vedrà protagonista un territorio italiano. Per presentare le candidature i Comuni hanno tempo fino al 7 settembre. La “Capitale Europea della Cultura del Vino” si presenterà al pubblico per tutto il 2016 con un ricco programma di attività culturali, formative e di sensibilizzazione sui temi enoturistici e di qualità ambientale. Dopo Palmela (Portogallo, 2012), dove si produce il Moscato di Setubal; Marsala (2013), importante zona siciliana dove si produce il vino Marsala; Jerez de la Frontera (nel 2014) zona di produzione dello Sherry; e Reguengos de Monsaraz (Alentejo, Portogallo, 2015); il concorso tra le Città del Vino d’Europa, che fanno capo alla rete Recevin, l’anno prossimo torna in Italia. La “Capitale Europea della Cultura del Vino 2016” sarà annunciata a novembre.

Ecco invece prossimi grandi appuntamenti delle Città del Vino: il concorso enologico La Selezione del Sindaco, i cui vincitori verranno annunciati a inizio giugno (quest’anno partecipano 1.046 campioni di vino italiani e stranieri). Inoltre Calici di Stelle, tradizionale manifestazione estiva che si svolge nelle piazze di oltre 200 Città del Vino italiane. E a metà ottobre la Convention d’autunno a Genzano (Roma), durante la quale sarà eletto il nuovo Presidente delle Città del Vino, in carica per il prossimo trienno.

Commenti

Post popolari in questo blog

"La prima notte di quiete" di Valerio Zurlini e la Madonna del parto

Uno dei capolavori più ammirati di Piero della Francesca attraverso gli occhi di un maestro della "settima arte" "Vergine madre, figlia del tuo figlio, umile ed alta più che creatura, termine fisso d'eterno consiglio, tu sei colei che l'umana natura nobilitasti, sì che il suo fattore, non disdegnò di farsi sua fattura" Nella piccola chiesa di Santa Maria a Momentana, isolata in mezzo al verde delle pendici collinari di Monterchi, Piero della Francesca dipinse in soli sette giorni uno dei suoi più noti e ammirati capolavori che oggi richiama nella Val Tiberina visitatori da tutto il mondo. La datazione esatta dell`opera è incerta, oscillando, a seconda delle teorie, dal 1450 a oltre il 1475. Non sono chiare le motivazioni della committenza né della scelta del soggetto, tema piuttosto frequente nell’iconografia spagnola, ma del tutto insolito in quella italiana. L’affresco rappresenta infatti la Vergine incinta, raffigurata in piedi al centro ...

Felix Culpa: dalle sublimi lacrime di Palestrina alle stelle di Ešenvalds, un dialogo celeste. Il Coro Musicanova in un viaggio sonoro tra le ombre della Passione e l’aurora della Resurrezione

In occasione delle celebrazioni pasquali, il coro polifonico Musicanova presenterà “Felix Culpa - Le Sette Parole di Cristo sulla Croce”, un concerto-meditazione in programma domenica 13 aprile alle ore 20 presso la Parrocchia di Santa Giovanna Antida Thouret a Roma (zona Fonte Meravigliosa), con ingresso gratuito. L’evento, organizzato in collaborazione con Monsignor Antonio Grappone, unirà riflessioni teologiche e un repertorio che spazia dal Rinascimento alla contemporaneità, legando le ultime parole di Gesù in croce a brani emblematici della storia sacra. Felix Culpa si struttura come un itinerario meditativo attraverso un percorso storico-musicale che si svilupperà a partire dalla lettura e dal commento delle frasi che Gesù pronunciò sulla Croce poco prima di spirare: ognuna di esse sarà collegata a un brano che il coro, diretto dal Maestro Fabrizio Barchi, eseguirà poco dopo. La serata vedrà anche la partecipazione di Monsignor Antonio Grappone che, attraverso le sue riflessioni,...

Scienza, sviluppato dispositivo per misurare il metanolo nel vino

Ricercatori svizzeri hanno sviluppato un dispositivo economico che rileva basse concentrazioni di metanolo nel vino. La nuova tecnologia può essere utilizzata sia da i consumatori che dai produttori ed è in grado di rilevare valori di metanolo in soli due minuti. Perdita di coscienza fino al coma, disturbi visivi fino alla cecità, acidosi metabolica. Sono i segni caratteristici dell’intossicazione da alcool metilico o metanolo. In piccolissime percentuali, l’alcool metilico, è un componente naturale del vino ma che se aumentato dolosamente, provoca danni permanenti, portando anche alla morte. E' bene ricordare che più di trent'anni fa e purtroppo proprio in Italia, si verificò il più grave scandalo nel settore del vino. Si tratta del triste episodio del "vino al metanolo" che nel marzo 1986 provocò 23 vittime e lesioni gravissime a decine di persone come la perdita della vista. Al quel particolare vino erano state aggiunte dosi elevatissime di metanolo per alzare fr...