L'OLIO EXTRA VERGINE DI OLIVA AMICO DEL FEGATO, CUORE ED ARTICOLAZIONI
Gli studi lo confermano, tra tutti i grassi, l'EVO è da
considerarsi l’unico ad avvicinarsi alle esigenze fisiologiche dell’organismo
umano. Grande alleato del Fegato e se "pizzica" è ancora più efficace
per cuore ed articolazioni
Se l'olio pizzica in bocca fa bene al cuore e alle articolazioni
Si è aperta da pochi giorni la nuova campagna olearia ed è tempo di degustare l'olio nuovo. L'extra vergine appena franto pizzica in gola. Qualcuno scambia questa sensazione per l'acidità, quindi per una caratteristica negativa. Ma non è così. Il classico pizzicore il gola è indice di un olio ad alto contenuto fenolico, quindi con un'alta concentrazione di antiossidanti, che fanno bene alle nostre articolazioni e al nostro cuore.
Per battere l'artrite un gruppo di ricerca spagnolo, guidato da María Ángeles Rosillo, ha proprio utilizzato i polifenoli dell'olio d'oliva. Sono molte le donne colpite da questa patologia che provoca rigidità, dolori, tumefazioni e, a lungo andare, calcificazioni che compromettono irrimediabilmente la funzionalità degli arti. La ricerca ha dimostrato che i polifenoli dell'olio d'oliva diminuiscono l'edema articolare, la degradazione della cartilagine e l'erosione ossea.
L'olio extra vergine d'oliva è un grasso completamente privo di colesterolo cattivo e con la capacità di aumentare quello buono, pertanto è un alleato naturale del nostro cuore e delle nostre arterie. Non solo, sarebbe infatti anche l'alimento preferito dal nostro cuore, come scoperto da una ricerca americana.
I ricercatori hanno nutrito direttamente il cuore (con tecniche particolarmente sofisticate) con due diversi oli: quello d'oliva, ricco di acido oleico, e quello di palma, che contiene molto acido palmitico. I ricercatori hanno così scoperto che con l'olio di palma il metabolismo dei grassi è stato squilibrato, con produzione di prodotti tossici e minore efficienza energetica. L'acido oleico, al contrario, non solo bilancerebbe il metabolismo ma aumenterebbe anche l'attivazione di diversi geni per gli enzimi che metabolizzano i grassi. La conclusione dei ricercatori è che “i grassi sani hanno un significativo effetto positivo sulla salute del cuore"
L'extra Vergine Amico del Fegato
Regolarmente, in particolare negli Stati Uniti, vengono riportate notizie sulle virtù di alcuni oli di semi che risulterebbero assolutamente comparabili con quelle dell'olio extra vergine d'oliva.
Si tratta, però, di informazioni prive di fondamento scientifico visto che sono proprio due ricerche realizzate presso la Columbia University e la California University a smentire questa ipotesi.
Il primo studio ha confrontato gli effetti su profilo lipidico e marcatori infiammatori di due diete, una ricca di olio d'oliva l’altra di olio di semi di lino. Ai partecipanti, divisi in due gruppi, sono stati dati 15 ml/giorno di olio di semi di lino o di olio d'oliva. La conclusione dei ricercatori è stata che il consumo quotidiano di olio di semi di lino non conferisce alcun beneficio salutistico rispetto a una dieta con olio d'oliva in giovani adulti.
Ancor più significativa la seconda ricerca, che ha messo a confronto olio di semi di mais e olio d'oliva nel contrastare i danni al fegato. In questo caso è stata indotta una fibrosi epatica in topi da laboratorio, che poi sono stati nutriti con olio di mais ed extra vergine d'oliva.
Il gruppo alimentato con olio d'oliva, al termine del periodo di prova, aveva un livello di fibrosi e di perossidazione lipidica decisamente inferiore rispetto a quello di una dieta ricca di olio di semi di mais.
Questo studio ha confermato i benefici dell'olio extra vergine contro i danni epatici cronici, grazie agli antiossidanti naturali. Non solo, l'olio di oliva fungerebbe pure da regolatore epatocellulare, modificando, in meglio, il metabolismo del nostro fegato.
Si tratta, però, di informazioni prive di fondamento scientifico visto che sono proprio due ricerche realizzate presso la Columbia University e la California University a smentire questa ipotesi.
Il primo studio ha confrontato gli effetti su profilo lipidico e marcatori infiammatori di due diete, una ricca di olio d'oliva l’altra di olio di semi di lino. Ai partecipanti, divisi in due gruppi, sono stati dati 15 ml/giorno di olio di semi di lino o di olio d'oliva. La conclusione dei ricercatori è stata che il consumo quotidiano di olio di semi di lino non conferisce alcun beneficio salutistico rispetto a una dieta con olio d'oliva in giovani adulti.
Ancor più significativa la seconda ricerca, che ha messo a confronto olio di semi di mais e olio d'oliva nel contrastare i danni al fegato. In questo caso è stata indotta una fibrosi epatica in topi da laboratorio, che poi sono stati nutriti con olio di mais ed extra vergine d'oliva.
Il gruppo alimentato con olio d'oliva, al termine del periodo di prova, aveva un livello di fibrosi e di perossidazione lipidica decisamente inferiore rispetto a quello di una dieta ricca di olio di semi di mais.
Questo studio ha confermato i benefici dell'olio extra vergine contro i danni epatici cronici, grazie agli antiossidanti naturali. Non solo, l'olio di oliva fungerebbe pure da regolatore epatocellulare, modificando, in meglio, il metabolismo del nostro fegato.
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