SARANNO 5 I NUOVI PRESIDI PER IL LAZIO
Presentati ieri al Salone del Gusto – Terra
Madre 2014 – Torino – Lingotto Fiere
In una giornata animata dalla
partecipazione di numerosissime scolaresche si è aperta ufficialmente 10^ edizione di Terra Madre a
Salone del Gusto 2014.
Centrali per la nostra Regione,
sulla linea guida tracciata dal Nazionale le tematiche legate all'Arca del
Gusto: un impegno fondamentale teso a
salvaguardare la biodiversità e le produzioni locali, a dare un vero e
sostenibile futuro al nutrimento dell'intero pianeta.
Alle ore 15,00 presso
lo spazio Istituzionale dedicato alle eccellenze regionali, padiglione 3, Area
Lazio, presenza supportata da Unioncamere Lazio, Provincia di Roma e Arsial,
si è svolto un incontro con la stampa e le autorità proprio dedicato a
questi temi.
Presenti il Presidente della
Regione Lazio Nicola Zingaretti, il Presidente di Slow Food Italia, Gaetano
Pascale, la responsabile per il progetto Presidi per Slow Food International
Francesca Baldereschi e Carlo Hausman Presidente dell’Azienda Romana Mercati,
finalizzato proprio alla presentazione di 5 nuovi Presìdi Slow Food che proprio
dal salone muoveranno i loro primi passi: Fagiolina di Arsoli, Lenticchia di
Rascino, Fagiolone di Vallepietra, Giglietti di Palestrina e i Chiacchietegli
di Priverno.
Lenticchia di Rascino – Lazio
La lenticchia di Rascino è
coltivata unicamente sull'omonimo altipiano, situato tra i 1600 e i 1800 metri di altitudine, in cui è proibita
qualsiasi attività gricola che preveda l’utilizzo di prodotti chimici,
diserbanti e trattamenti antiparassitari. I produttori aderenti
all’associazione della lenticchia di Rascino sono una ventina, che tramandano a
livello familiare la semente del prodotto ancora oggi utilizzata. Area di
Produzione: Altopiano di Rascino, nel comune di Fiamignano (provincia di
Rieti).
Fagiolone di Vallepietra – Lazio
A Vallepietra, una stretta valle
dei Monti Simbruini, si coltiva da generazioni un fagiolo rampicante dal seme
bianco molto grande. Il territorio è caratterizzato da numerose sorgenti
naturali che hanno permesso nei secoli la semina di questo prodotto simbolo
della tradizione gastronomica locale, oggi a rischio di estinzione. Una ventina
di produttori riuniti nel Consorzio Valle del Simbrivio ha recuperato la
coltivazione del fagiolone di Vallepietra e di altri legumi tradizionali.
Area di Produzione: Territorio
del comune di Vallepietra (provincia di Roma)
Fagiolina di Arsoli – Lazio
Vantando uno storico passato,
pare che la fagiolina di Arsoli risalga all’epoca di Carlo V d'Aragona, mentre
il nome ricorda le sue piccole dimensioni. Rimasta isolata in questa nicchia
naturale della campagna di Arsoli, nella Valle del Fosso Bagnatore, negli
ultimi decenni del secolo scorso la coltivazione ha rischiato di scomparire: è
stata salvata da un anziano coltivatore che ha trasmesso la semente a
quattordici produttori che ancora oggi portano avanti la tradizione. Area di
Produzione: Territorio del comune di Arsoli (provincia di Roma) .
Chiacchietegli di Priverno – Lazio
Siamo nella pianura di Priverno,
dove in prossimità del fiume Amaseno si coltiva una varietà locale di
broccoletti caratterizzata da un colore viola e dal sapore delicato. Le coltivazioni
sono però rade e seguite da alcuni produttori che vantano ormai un’età media
elevata. I fattori temporali e l’introduzione di altre specie ne compromettono
la purezza, mettendone a rischio la sopravvivenza. Area di Produzione: Comune
di Priverno (provincia di Latina)
Giglietti di Palestrina – Lazio
Biscotto della tradizione
dolciaria romana legato alla nobiltà che si è succeduta nei secoli attorno alla
capitale, il Giglietto di Palestrina deve probabilmente il nome alla
caratteristica forma a giglio, simbolo araldico della dinastia dei Borbone di
Francia. Nonostante la semplicità degli ingredienti e la breve cottura, la
lavorazione del Giglietto richiede una manualità particolare, tramandata
all'interno delle poche famiglie che ormai portano avanti la produzione. Area
di Produzione: Comuni di Palestrina e Castel San Pietro (provincia di Roma).
“La nascita di cinque nuovi Presidi – ha detto Gaetano Pascale, Presidente di
Slow Food Italia – costituisce la risposta concreta di un territorio che vuole
tutelare e valorizzare la sua biodiversità. Grazie ai presidi si favorisce un
nuovo approccio con il cibo riscoprendo prodotti che hanno peculiarità e
tradizioni uniche e facendoli entrare nella nostra quotidianità”.
“L’importanza dei Presidi è fondamentale per lo sviluppo
agricolo della nsotra regione – dichiara
Stefano Asaro, Presidente di Slow Food Lazio – in quanto posta all’interno
di un panorama alimentare e di gastronomia familiare da salvaguardare, che non
può che essere l’espressione migliore di quel mangiamo locale che sosteniamo da
tempo”.
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