SALONE DEL GUSTO: C'è fermento in Scandinavia. Alla scoperta delle Birre Scandinave
L’inesorabile ascesa della birra artigianale in Scandinavia. Una rivoluzione che ha profondamente cambiato il modo di bere e di approcciarsi alla birra dei paesi del Nord Europa
La scena birraria scandinava è senza alcun dubbio troppo
poco conosciuta, almeno qui in Italia, messa in ombra dai più vicini, e più
economici, paesi di grande tradizione, come la Germania, il Belgio e il Regno
Unito, ma anche dagli innovativi Stati Uniti, che sempre di più stanno
conquistando spazio anche qui nella vecchia Europa.
Eppure negli ultimi decenni,
nei Paesi nordici, si è registrata una rivoluzione birraria non dissimile da
quella avvenuta negli Stati Uniti (anni ’70) prima e in Italia poi (anni ’90).
Una rivoluzione che ha profondamente cambiato il modo di bere e di approcciarsi
alla birra dei paesi del Nord Europa.
E' stato quindi deciso di dedicare un Laboratorio del Gusto:
C’è fermento in Scandinavia, all’esplorazione delle birre scandinave, e la
nostra esplorazione non poteva non partire dall’affascinante Stoccolma, dove
incontriamo due tra i più grandi pub d’Europa e del mondo intero: il
celebratissimo Akkurat e lo storico Oliver Twist: due locali che hanno
profondamente modificato, nobilitandolo, il concetto stesso di pub; curando in
modo maniacale le birre, la cantina e la proposta culinaria.
Questi due pub sono
legati a doppio filo da intensi rapporti di amicizia, basti pensare che Stene
Isacsson dell’Akkurat ha mosso i primi passi proprio all’Oliver Twist, e sono
sicuramente un punto d’osservazione privilegiato della scena svedese e
scandinava in generale.
Paesi in cui l’alcol è materia complessa, che non si
può trattare con leggerezza e in cui, giusto per chiarire il concetto, le
bevande alcoliche sono vendute solo in bar e ristoranti con licenza oppure
nella rete dei Systembolaget, negozi specializzati in alcolici gestiti
direttamente dallo Stato (impossibile trovare bevande alcoliche in alcun altro
negozio); luoghi in cui il prezzo d’acquisto degli alcolici certamente
rappresenta un parametro da tenere in seria considerazione, assai più di quanto
avvenga nel resto d’Europa. Una realtà così particolare necessita di una guida
d’eccezione.
Il nostro cicerone in questo viaggio sarà Jörgen
Hasselqvist, uno dei più importanti publican d’Europa: il suo Oliver Twist lo
scorso maggio ha festeggiato i 20 anni di attività con una festa durata una
settimana, che ha visto la partecipazione di colleghi e birrai da tutta Europa,
per un evento davvero unico. Jörgen è un attento osservatore della scena
birraria internazionale, nonché assiduo frequentatore del Salone del Gusto e Terra
Madre, nessuno meglio di lui potrà raccontarci l’inesorabile ascesa della birra
artigianale in Scandinavia, facendoci accompagnare dall’assaggio guidato di
alcuni dei prodotti dei birrifici più interessanti del panorama (Nøgne,
Haandbryggeriet e Malmgård, o flying breweries come le danesi Mikkeller e Toøl,
senza dimenticare la tradizionalissima Sahti, birra finlandese e prodotto già a
bordo dell’Arca del Gusto.
Cercheremo di capire insieme i tratti distintivi di
questa “rivoluzione”, le sue peculiarità così diverse, ma per certi aspetti
così simili, a quello che sta succedendo qui in Italia.
A cura di Luca Giaccone, curatore della Guida alle Birre
d’Italia, Slow Food Editore
http://www.salonedelgusto.it/birre-scandinave-si-grazie/
Per un’ampia trattazione delle birre artiginali scandinave
si rimnda allo specifico articolo di Lorenzo Dabove (in arte Kuaska): http://www.beverfood.com/documenti/focus-birra-artigianale-paesi-scandinavi/
Commenti
Posta un commento