Il “breeding di precisione” per creare uve resistenti alle malattie
L’oidio ed il marciume nero sono due importanti flagelli per i viticoltori, ma il gruppo di ricerca guidato da Dennis Grey dell’Università di Florida sta sviluppando varietà resistenti alle malattie, utilizzando il cosiddetto "breeding di precisione". Gray è riuscito ad incrociare con successo Thompson Seedless, Seyval Blanc and Syrah, tutte varietà resistenti alle malattie fungine.
Secondo questo ricercatore non bisogna sottovalutare l’importanza del miglioramento genetico delle varietà. La maggior parte delle cultivar esistenti hanno secoli e si sono mantenute attraverso un sistema gestito rigorosamente da moltiplicazione vegetativa. Tuttavia, in queste varietà mancano caratteristiche molto importanti, come una particolare resistenza alle malattie e ai parassiti, requisiti indispensabili nell’attuale agricoltura intensiva.
Per il controllo delle malattie, i produttori attualmente si basano su un uso frequente di pesticidi e fungicidi, in particolare nelle zone di elevata umidità, come ad esempio l'Italia settentrionale e il nord della California o Florida. Tuttavia, il consumatore è interessato a soluzioni alternative che possano ridurre l'uso dei pesticidi, limitando i suoi potenziali effetti sulla salute e sull'ambiente. Secondo Gray il breeding di precisione potrebbe essere la risposta a queste esigenze.
Attualmente Grey sta cercando di sviluppare uve resistenti alla malattia di Pierce, malattia che ogni anno in California richiede importanti investimenti ed elevate ed insostenibili quantità di pesticidi.
Grey considera che bisogna sostituire il termine di "modificazione genetica", scientificamente inesatto, con il più preciso "breeding di precisione" ed informare il consumatore che questa tecnica è meno dirompente del breeding convenzionale e che permetterà alle 35 cultivar più antiche di essere geneticamente migliorate.
Tutte le colture utilizzate nel settore alimentare e tessile sono state geneticamente modificati dall'uomo attraverso il "miglioramento genetico convenzionale". Il ricercatore sostiene che il breeding di precisione è molto più preciso ed esistono molte meno probabilità di produrre conseguenze indesiderate.
Secondo questo ricercatore non bisogna sottovalutare l’importanza del miglioramento genetico delle varietà. La maggior parte delle cultivar esistenti hanno secoli e si sono mantenute attraverso un sistema gestito rigorosamente da moltiplicazione vegetativa. Tuttavia, in queste varietà mancano caratteristiche molto importanti, come una particolare resistenza alle malattie e ai parassiti, requisiti indispensabili nell’attuale agricoltura intensiva.
Per il controllo delle malattie, i produttori attualmente si basano su un uso frequente di pesticidi e fungicidi, in particolare nelle zone di elevata umidità, come ad esempio l'Italia settentrionale e il nord della California o Florida. Tuttavia, il consumatore è interessato a soluzioni alternative che possano ridurre l'uso dei pesticidi, limitando i suoi potenziali effetti sulla salute e sull'ambiente. Secondo Gray il breeding di precisione potrebbe essere la risposta a queste esigenze.
Attualmente Grey sta cercando di sviluppare uve resistenti alla malattia di Pierce, malattia che ogni anno in California richiede importanti investimenti ed elevate ed insostenibili quantità di pesticidi.
Grey considera che bisogna sostituire il termine di "modificazione genetica", scientificamente inesatto, con il più preciso "breeding di precisione" ed informare il consumatore che questa tecnica è meno dirompente del breeding convenzionale e che permetterà alle 35 cultivar più antiche di essere geneticamente migliorate.
Tutte le colture utilizzate nel settore alimentare e tessile sono state geneticamente modificati dall'uomo attraverso il "miglioramento genetico convenzionale". Il ricercatore sostiene che il breeding di precisione è molto più preciso ed esistono molte meno probabilità di produrre conseguenze indesiderate.
Una ricerca sul breeding di precisione è stata recentemente pubblicata sulla rivista ActaHorticulturae
Commenti
Posta un commento