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Volcanic Wines

Il neo-marchio Volcanic Wines si presenta in Sardegna
Continua il viaggio lungo l’Italia delle terre del fuoco di Volcanic Wines che venerdì 26 e sabato 27 settembre farà tappa in Sardegna, a Mogoro (Or)



Grazie alla Cantina Sociale Il Nuraghe di Mogoro, che ha aderito di recente al progetto, si torna a parlare di vini vulcanici, ma anche ad assaggiarli, con particolare attenzione a quelli della bella Ichnusa.

Due giorni intensi di visite e dibattiti per approfondire la capacità di veicolare un messaggio di distinzione e unicità per i vini provenienti da suoli magmatici. Ma non solo. La natura del progetto che anima Volcanic Wines offre grandi potenzialità sia come opportunità di lavorare in rete, sia come flessibilità e dinamicità del format che opera in più direzioni a partire dalla ricerca per continuare sulla comunicazione, sulla promozione dei vini, ma anche dei territori, con uno sguardo puntato all’enoturismo soprattutto in previsione dell’Expo 2015. 

Temi che verranno discussi nella giornata di sabato dedicata al dibattito con interventi che consentiranno di conoscere le particolarità del territorio della Marmilla e l’influenza del vulcano del Monte Arci, gli aspetti del vulcanismo e il paesaggio.

Partners dell’evento, oltre il Consorzio del Soave, i Comuni di Sardara e di Mogoro, Laore, Coldiretti Sardegna e Campagna Amica, la Cantina Su Entu di Sanluri, la Cia, la Cantina del Bovale di Terralba, il GAL Marmilla.

Vini complessi, sapidi, minerali, la vite ha sempre trovato sui suoli vulcanici un ambiente ideale in cui svilupparsi, eterogeneità di microelementi e notevoli escursioni termiche tra giorno e notte che
favoriscono la maturazione fenolica delle uve e ne caratterizza il colore e il profilo gustativo.

Comuni denominatori che, lo scorso luglio, hanno invogliato ben undici consorzi e cento cantine di tutta la Penisola a unirsi sotto un unico marchio collettivo, Volcanic Wines, che prende il posto del format Vulcania, ideato dal Consorzio del Soave cinque anni fa.

Ben rappresentata tutta l'Italia che di vulcani ne vanta parecchi: ci sono i vini del Soave, le denominazioni Lessino Durello, Gambellara, Colli Euganei, Bianco di Pitigliano e Sovana, Orvieto, Frascati, Campi Flegrei, i vini della Tuscia, di Ischia, del Vesuvio, delle Eolie e dell'Etna. E c'è anche un'unica azienda sarda, quella di Mogoro (Oristano) che il 26 e 27 settembre ospiterà la seconda “uscita ufficiale” delle cantine unite nel collettivo Volcanic Wines.

La prima si era tenuta nel complesso vulcanico dei vulsini, tra Montefiascone, Pitigliano e Orvieto. “Semidano è il vitigno principe del territorio di Mogoro” dice Giuseppe Carrus del Gambero Rosso che presenterà iTre Bicchieri del Puisteris vino simbolo della Cantina di Mogoro. "Ci troviamo in un territorio unico che regala al vino tanta acidità, freschezza e mineralità grazie al territorio vulcanico. Inoltre il vino ottenuto è di grande longevità, il Puisteris va sul mercato dopo ben tre anni dalla vendemmia e rappresenta un grande vino sardo bianco da invecchiamento”.

E visto che siamo prossimi alla presentazione della guida Vini d'Italia 2015 - il 25 ottobre – ci siamo divertiti a sfogliarla per vedere quanti “vini vulcanici” del nuovo marchio hanno conquistato i Tre Bicchieri.

TRE BICCHEIRI 2015 VOLCANIC WINES
Orvieto Classico Superiore Luigi e Giovanna Villa
Monticelli 2011 – Barberani
Cervaro della Sala 2012 – Castello della Sala
Montiano 2012 – Falesco
Greghetto Latour a Civitella 2011 – Sergio Mottura

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