Il vino non sa più di tappo grazie a un brevetto made in Italy
Il sentore di tappo è uno dei fenomeni più temuti dai produttori di vino di tutto il mondo. Si stima che le perdite economiche a causa dell’attacco del tricloroanisolo vadano dal 2 al 5%,
tanto che molte aziende si sono “arrese” optando per tappi sintetici al
posto dei tradizionali in sughero.
Ora, l’azienda trentina Brentapack, in collaborazione con il dipartimento di Fisica dell’Università di Trento,
sembra avere trovato la soluzione per aggirare il sentore di tappo che
tanto infastidisce i bevitori e diventa peccato imperdonabile per
intenditori e sommelier.
L’impresa del gruppo Labrenta
e i ricercatori dell’Università trentina hanno brevettato un processo
di sanificazione del tappo in grado di decontaminare le chiusure in
sughero, rendendole inattaccabili dal tricloroanisolo. Perché per molte aziende il tappo sintetico è davvero l’ultima spiaggia: potendo scegliere tutti opterebbero per il sughero.
I
7 tecnici coinvolti nel progetto – al 100% made in Italy – sono
riusciti a ridurre significativamente la Tca, ma l’obiettivo della
ricerca è di eliminare il problema in maniera definitiva.
Brentapack è una giovane startup, nella quale l’età media dei dipendenti è di poco più di 30 anni.
Secondo il titolare Gianni Tagliapietra “la
produzione di chiusure esenti dal rischio del Tca rappresenta una
frontiera importante per il settore enologico e un'alternativa valida al
ricorso ai materiali sintetici” e i successi ottenuti fino a
questo momento – fra cui l’estensione del brevetto all’estero – sono
solo il punto di partenza per arrivare all’annullamento "al 100% del sentore di tappo dal vino".
La
startup è stata accolta dal Bic (Business Innovation Centre), un
incubatore che mette a disposizione spazi e servizi per avviare
un’attività imprenditoriale, con sede a Borgo Valsugana.
E la Provincia Autonoma di Trento è entrata in gioco finanziando la
ricerca e consentendo al team di lavoro di rimanere al Bic fino al 2024.
Non è la prima volta che Brentapack realizza prodotti
all’avanguardia in ambito enologico: qualche tempo fa, infatti, la
startup trentina ha ideato Sughera, una linea di tappi senza collanti, realizzati con microagglomerato di sughero e contenenti polimero termoplastico.
I tappi Sughera sono prodotti interamente in Italia ed eliminano gli
eventuali contaminanti, ma l’obiettivo ora è sanificare i tappi di
sughero al 100%, in modo che, dopo l’assaggio, il vino non ritorni mai
indietro al mittente.
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