mercoledì 26 novembre 2014

LA DIETA MEDITERRANEA

LA DIETA MEDITERRANEA COSTA MENO DEL JUNK FOOD
La dieta Mediterranea, oggi considerata un patrimonio immateriale dell’umanità da parte dell’UNESCO, è un modello nutrizionale che per le sue caratteristiche viene ritenuto uno dei più salutari in assoluto. Molta frutta e verdura, pesce, cereali e olio di oliva a fronte di quantità moderate di carni, grassi saturi e latticini rendono il regime alimentare mediterraneo uno dei più indicati per promuovere il benessere dell’organismo e allontanare il rischio di malattie cardiovascolari



Al giorno d’oggi seguire in maniera rigorosa i dettami della Dieta Mediterranea costa 50 euro a persona a settimana, contro i 48 euro che gli italiani spendono mediamente. Quindi con soli 2 euro in più a persona a settimana, 32 euro al mese per una famiglia di quattro persone, si può beneficiare appieno di tutti i pregi salutistici della Dieta Mediterranea. 

Lo dice uno studio dell'Università di Bologna, che a sorpresa indica come più costosa proprio la dieta a base di cibo spazzatura, il cosiddetto junk food, con ben 130 euro a settimana a persona. Questo perché la Dieta Mediterranea mette al bando merendine e molti dei piatti pronti che, per comodità e stile di vita, consumiamo quotidianamente. 

Ma sebbene consigliabile, non è strettamente necessario seguire i dettami della Dieta Mediterranea giorno per giorno, 365 giorni l'anno. Secondo una ricerca delle Università inglesi di Sheffield Hallam e Lincoln si possono avere benefici a lungo termine anche solo con otto settimane di Dieta Mediterranea consecutive, unite a un po' di attività fisica. 

I ricercatori, che hanno valutato pazienti cinquantenni, hanno infatti verificato che, 12 mesi dopo la fine del regime dietetico, per il gruppo che aveva seguito la Dieta Mediterranea aveva un migliore flusso sanguigno rispetto al gruppo che si era nutrito con una dieta nordica, ricca di grassi saturi. 

Tutto sarebbe dovuto a cambiamenti molecolari, che hanno un'influenza sulle cellule endoteliali che rivestono i nostri vasi sanguigni, provocati dal pur breve periodo di Dieta Mediterranea. 

Dieta mediterranea
La dieta mediterranea
Negli anni 50 Ancel Keys, un nutrizionista americano, si accorse che le popolazioni del bacino mediterraneo erano meno suscettibili ad alcune patologie rispetto agli statunitensi. Da questa osservazione nacque l'ipotesi che la dieta mediterranea fosse in grado di aumentare la longevità di chi la seguiva. Lo stesso studioso, tornato in patria, proseguì per anni tali ricerche, che culminarono nella stesura del libro Eat well and stay well, the Mediterranean way".

In questo libro furono riportati i risultati del famoso "Seven Countries Study", che per vent'anni monitorò dieta e condizione di salute di 12.000 persone di età compresa tra i 40 ed i 60 anni, residenti in diversi Paesi come Giappone, USA, Olanda, Jugoslavia, Finlandia e Italia. L'ipotesi iniziale di Keys era a quel punto confermata e la dieta mediterranea fu proposta al mondo intero come il regime alimentare ideale per ridurre l'incidenza delle cosiddette "malattie del benessere".

A partire dagli anni '70 si cercò pertanto di diffondere le abitudini alimentari tipiche della dieta mediterranea anche negli Stati Uniti. Cereali, verdure, frutta, pesce ed olio di oliva furono proposti come alternativa ad una dieta troppo ricca di grassi, proteine e zuccheri.

Per riassumere tutti i princìpi della dieta mediterranea e far presa sulla popolazione fu proposta negli anni '90 una semplice piramide alimentare che riportava  la distribuzione in frequenza e quantità degli alimenti nell'arco della giornata. In particolare alla sua base si trovavano gli alimenti da consumare più volte al giorno mentre all'apice venivano riportati i cibi da limitare.