LA DIETA MEDITERRANEA COSTA MENO DEL JUNK FOOD
La dieta Mediterranea, oggi considerata un patrimonio
immateriale dell’umanità da parte dell’UNESCO, è un modello nutrizionale
che per le sue caratteristiche viene ritenuto uno dei più salutari in
assoluto. Molta frutta e verdura, pesce, cereali e olio di oliva a
fronte di quantità moderate di carni, grassi saturi e latticini rendono
il regime alimentare mediterraneo uno dei più indicati per promuovere il
benessere dell’organismo e allontanare il rischio di malattie
cardiovascolari
Al giorno
d’oggi seguire in maniera rigorosa i dettami della Dieta Mediterranea
costa 50 euro a persona a settimana, contro i 48 euro che gli italiani
spendono mediamente. Quindi con soli 2 euro in più a persona a
settimana, 32 euro al mese per una famiglia di quattro persone, si può
beneficiare appieno di tutti i pregi salutistici della Dieta
Mediterranea.
Lo dice uno studio dell'Università di Bologna, che a sorpresa indica
come più costosa proprio la dieta a base di cibo spazzatura, il
cosiddetto junk food, con ben 130 euro a settimana a persona. Questo
perché la Dieta Mediterranea mette al bando merendine e molti dei piatti
pronti che, per comodità e stile di vita, consumiamo quotidianamente.
Ma sebbene consigliabile, non è strettamente necessario seguire i
dettami della Dieta Mediterranea giorno per giorno, 365 giorni l'anno.
Secondo una ricerca delle Università inglesi di Sheffield Hallam e
Lincoln si possono avere benefici a lungo termine anche solo con otto
settimane di Dieta Mediterranea consecutive, unite a un po' di attività
fisica.
I ricercatori, che hanno valutato pazienti cinquantenni, hanno
infatti verificato che, 12 mesi dopo la fine del regime dietetico, per
il gruppo che aveva seguito la Dieta Mediterranea aveva un migliore
flusso sanguigno rispetto al gruppo che si era nutrito con una dieta
nordica, ricca di grassi saturi.
Tutto sarebbe dovuto a cambiamenti
molecolari, che hanno un'influenza sulle cellule endoteliali che
rivestono i nostri vasi sanguigni, provocati dal pur breve periodo di
Dieta Mediterranea.
La dieta mediterranea
Negli anni 50 Ancel Keys, un nutrizionista americano, si accorse
che le popolazioni del bacino mediterraneo erano meno suscettibili ad
alcune patologie rispetto agli statunitensi. Da questa osservazione
nacque l'ipotesi che la dieta mediterranea fosse in
grado di aumentare la longevità di chi la seguiva. Lo stesso studioso,
tornato in patria, proseguì per anni tali ricerche, che culminarono
nella stesura del libro Eat well and stay well, the Mediterranean way".
In questo libro furono riportati i risultati del famoso "Seven
Countries Study", che per vent'anni monitorò dieta e condizione di
salute di 12.000 persone di età compresa tra i 40 ed i 60 anni,
residenti in diversi Paesi come Giappone, USA, Olanda, Jugoslavia,
Finlandia e Italia. L'ipotesi iniziale di Keys era a quel punto
confermata e la dieta mediterranea fu proposta al mondo intero come il regime alimentare ideale per ridurre l'incidenza delle cosiddette "malattie del benessere".
A partire dagli anni '70 si cercò pertanto di diffondere le abitudini alimentari tipiche della dieta mediterranea anche negli Stati Uniti. Cereali, verdure, frutta, pesce ed olio di oliva furono proposti come alternativa ad una dieta troppo ricca di grassi, proteine e zuccheri.
Per riassumere tutti i princìpi della dieta mediterranea e far
presa sulla popolazione fu proposta negli anni '90 una semplice piramide alimentare
che riportava la distribuzione in frequenza e quantità degli alimenti
nell'arco della giornata. In particolare alla sua base si trovavano
gli alimenti da consumare più volte al giorno mentre all'apice venivano
riportati i cibi da limitare.
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