Passa ai contenuti principali

Vitae 2015

A cura dell'Associazione Italiana Sommelier nasce Vitae: il racconto più completo sull’italia del vino
Una rivista trimestrale, prestigiosa ed elegante, con collaborazioni illustri, e la nuova Guida vini 

Vitae: il racconto più completo sull’italia del vino. Tutte le novità di una guida diversa dalle altre. Vitae 2015, prima edizione e tante idee originali: il censimento più completo delle etichette italiane suggerisce anche il migliore abbinamento col cibo, usa un linguaggio chiaro. E premia, oltre l’eccellenza, anche i “piccoli” e chi ha tracciato nuove strade



Si intitola Vitae, ed è il nuovo, ambizioso progetto editoriale che vede impegnata AIS, l’Associazione Italiana Sommelier. Contempla due fiori all’occhiello: una rivista trimestrale, prestigiosa ed elegante, con collaborazioni illustri, e la nuova Guida vini, una sorta di compendio coordinato di tutta la sapienza, la conoscenza del territorio, la passione per le vigne degli oltre 35.000 Soci AIS, dei quali Vitae è espressione diretta. 

Vitae: si pronuncia “vite”, come l’amata pianta, ma è scritto vitae, come il plurale e il genitivo latino del termine vita, ae. Nella “t” del nome si traduce graficamente la forma di un guyot, un simbolo che rappresenta tutta la forza iconografica dell’intero progetto. Dal punto di vista semantico, il nome è una classica sineddoche: si parla di vite in senso tecnico e, in senso più ampio, della vita del vino, del suo mondo, di storie raccontate, le storie dei protagonisti del vino.

Per la prima volta l’indispensabile vademecum per comprendere l’Italia del vino è completamente autoprodotto dall’AIS, mobilitando le proprie indiscutibili competenze interne, sviluppate in quasi 50 anni di attività – l’associazione è stata fondata nel 1965 – attraverso un lavoro di coordinamento complesso e di grandissimo valore. 

AIS, la forza del territorio 
Il territorio: vero punto di forza, colonna portante dell’AIS, insieme alla stratificazione di competenza e affidabilità che solo un’esperienza capillare e pluriennale può offrire.

L’Associazione Italiana Sommelier è diffusa in tutta la Penisola: una federazione costituita da 22 emanazioni territoriali (da sempre Trentino e Alto Adige sono divisi in due rami autonomi, così come Emilia e Romagna), a loro volta presenti in ogni provincia, con una o più delegazioni, per un totale di 162 realtà capillarmente distribuite in tutta Italia. Una struttura poderosa, ramificata, completa, capace di fiutare il territorio, di comprenderlo come nessun altro. E ora, finalmente, anche di raccontarlo, grazie a Vitae. «Dico sempre che le nostre delegazioni sono come tante stazioni dei Carabinieri, conoscono tutto quello che succede nella loro area – scherza Maietta –, e per la prima volta, con il progetto Vitae, abbiamo avuto la capacità di valorizzare questo straordinario patrimonio interno».

Un’opera capillare, specchio fedele del mondo vitivinicolo 
Così è stato, attraverso la costituzione di un coordinamento centrale cui sono giunte le tantissime informazioni trasmesse dagli emissari sul territorio. Si è trattato poi di fare una sintesi ragionata, attraverso l’opera di oltre 900 Degustatori mobilitati lungo l’intero Belpaese, tutti soci AIS e con competenze specifiche. Alla fine sono stati circa 28.000 i vini assaggiati, 10.000 quelli recensiti, 2.000 le cantine in Guida; e 400 i premiati col massimo riconoscimento, le “quattro viti”. Il tutto, dando spazio alle grandi realtà, ma con un occhio di riguardo per i “piccoli”. È nato così un utile strumento di lavoro per i Soci, che si propone di diventare, annualmente, lo specchio più fedele del mondo vitivinicolo italiano. 

Come sta l’Italia del vino? Frammentati, ma più giovani 
Quale allora il quadro che emerge? Lo si spiega nelle 22 introduzioni ai capitoli dedicati agli altrettanti ambiti regionali analizzati. Il compito di tirare le fila non può che essere, ancora una volta, del Presidente Maietta: «La Guida Vitae narra l’Italia del vino comprendendo tutte le realtà, dai grandi vini rossi toscani e piemontesi agli affascinanti bianchi del Nord-Est, agli spumanti delle aree più vocate, fino ai generosi vini passiti del Sud Italia. In generale, si delinea un panorama caratterizzato da una grande frammentazione che, se da un lato è un forte limite, specie nella comunicazione verso i mercati esteri e comporta un’evidente difficoltà nel fare sistema, dall’altro rappresenta un tesoro inestimabile, da valorizzare con sempre maggiore convinzione».

L’Italia vanta una miriade di vitigni, a volte di diffusione limitatissima, contro la decina mediamente presente nella maggior parte dei Paesi del mondo, che massificano e uniformano il mercato.

Inoltre, le condizioni climatiche molto differenti che si riscontrano lungo la Penisola fanno sì che lo stesso vitigno presenti caratteristiche assai diverse da zona a zona, peculiari. «L’appassionato si cala volentieri in questa realtà – spiegano alla sede nazionale AIS, in viale Monza 9, a Milano –. Noi raccontiamo tutto questo grazie a Vitae».

Emerge prorompente il forte ricambio generazionale, determinato anche dalla crisi economica e dal conseguente “ritorno alla terra” di molti giovani. Non si assiste più all’annosa fuga dalle campagne, anzi, fare il vignaiolo ha ora assunto nuovo prestigio e attira menti fresche ed entusiaste.

Ci si rinnova, per scoprirsi migliori 
Vitae: il racconto più completo sull’italia del vino. Tutte le novità di una guida diversa dalle altreVitae 2015, prima edizione e tante idee originali: il censimento più completo delle etichette italiane suggerisce anche il migliore abbinamento col cibo, usa un linguaggio chiaro. E premia, oltre l’eccellenza, anche i “piccoli” e chi ha tracciato nuove strade.

Nuova grafica, nuovo progetto editoriale, nuova “filosofia”, nuovi contenuti: la Guida Vitae, fin da questa sua prima edizione, cambia profondamente il modo di raccontare l’Italia del vino.

E lo fa dal punto di vista della base, sfruttando la capillare presenza dell’Associazione Italiana Sommelier su tutto il territorio nazionale. Ogni etichetta recensita – complessivamente circa 10.000, provenienti da 2.000 cantine diverse – è così raccontata attraverso tutte le informazioni aziendali, il profilo organolettico e i suggerimenti sul migliore abbinamento a tavola.

Una scelta doverosa, spiegano in AIS: l’Italia vive il vino secondo canoni tipicamente mediterranei, difficile che si sorseggi un bicchiere senza accompagnarlo a un cibo, fosse anche un semplice aperitivo, cosa che non avviene invece nei Paesi di matrice anglosassone. 

Un racconto chiaro, incisivo, diretto 
In generale, piace il taglio editoriale dato a Vitae. Tutti i vini sono raccontati non solo dal punto di vista strettamente tecnico, ma anche con un linguaggio chiaro, incisivo, fruibile, «scritto in stampatello», come ama sottolineare il presidente nazionale AIS, Antonello Maietta, con un’immagine efficace.

In 2.160 pagine emergono i profili delle grandi case vitivinicole della Penisola, accanto a quelli di tantissimi piccoli produttori che colorano questo appassionante quadro nazionale.

Trovano un loro giusto spazio persino alcune commoventi microrealtà da poche centinaia di bottiglie l’anno, testimonianza di una ricchezza, di una complessità pulsante e inestimabile. «La cultura del vino è straordinaria di per sé»: dunque il racconto è sobrio, pulito, privo di eccessi e personalismi.

Protagonisti sono i vignaioli, il territorio, l’ambiente
Il vitigno come “anima” del territorio. Una scelta consapevole e logica: anche in Italia (anzi, specie in Italia) la professione del vignaiolo prevede certo un investimento economico, ma ancor più ha forti ricadute dal punto di vista sociale e culturale.

Le viti mantengono vivo il territorio – pensiamo ai terrazzamenti, ma non solo – prima di tutto dal punto di vista orografico, poi anche preservando le comunità che vi si stringono attorno, tutelandone insomma le specificità spesso secolari. Tanti vitigni, tanti vini significano una società italiana più ricca di sfumature. Più affascinante. Più vera. 

I grandi vini, ma anche i “grandi piccoli vini” 
Vitae: il racconto più completo sull’italia del vino. Tutte le novità di una guida diversa dalle altreVitae dedica ampio spazio alle piccole aziende: non in un’ottica prettamente ed esclusivamente qualitativa, che sarebbe limitante, ma guardando cosa c’è dietro a una bottiglia, valutandone il peso anche sociale, sul territorio. «Un Barolo o un Brunello di Montalcino avranno sempre un profilo organolettico di elevato spessore – esemplifica Maietta –, eppure a noi preme far risaltare anche l’immediatezza di un Lambrusco o di un Prosecco, o il pregio di tanti vitigni meno noti, che sanno valorizzare le più variegate realtà italiane e il loro vasto patrimonio gastronomico».

Certo, a tirare le somme, le eccellenze emergono comunque: Vitae 2015 incorona la Toscana come regione con più cantine recensite, anche se a livello qualitativo viene superata di un’incollatura dal Piemonte. 

I premi “Tastevin” dedicati ai custodi dei vitigni 
Si collega proprio a questa logica, volta a valorizzare le aziende e le bottiglie capaci di esaltare un territorio, di vivificarlo, l’ultima novità – forse la più affascinante – di Vitae.

Le “viti”, da una a quattro, che compongono graficamente un piccolo filare, premiano la qualità intrinseca delle singole etichette. Oltre a queste, la Guida assegna anche i “Tastevin”, inediti riconoscimenti attribuiti a vini che si pongono quali modelli di riferimento di indiscusso valore nella rispettiva zona, o che hanno strappato all’oblio e riportato all’attenzione del settore vitigni dimenticati, risvegliando l’interesse di altri produttori. Insomma, le “avanguardie di vigna”: quest’anno sono 25, e diventeranno un appuntamento fisso, annuale.

Un premio meritato, destinato a chi ha meglio saputo custodire e magari rilanciare l’Italia del vino.
   
Vitae è anche rivista, un progetto editoriale completo 
Giunto al terzo numero, il trimestrale dell’AIS punta tutto su autorevolezza, qualità, firme illustri. Racconta il vino, ma anche i mondi collaterali, a iniziare dai grandi prodotti agroalimentari.

Vitae non è solo una Guida innovativa, ma un progetto editoriale articolato, che valorizza l’eredità del passato proiettandola verso il futuro con contenuti, toni, stile e un’attenzione alla qualità tutti nuovi.

Vitae è d’altra parte già entrato nelle case di oltre 35.000 soci AIS e ne sono già stati distribuiti tre numeri dal primo dell’esordio, lo scorso mese di marzo 2014.

La rivista Vitae è autorevole nei contenuti, elegante nella grafica e nei materiali 
Vi scrivono molti soci AIS e, a differenza della Guida dei vini totalmente prodotta con le risorse interne, è aperta alle collaborazioni esterne di maggior prestigio, perché si propone di raccontare i mondi “collaterali” a quello vitivinicolo, e sceglie di farlo con le migliori firme a disposizione. Hanno esordito quindi nuove rubriche e nuovi autori: Fabio Rizzari, ad esempio, curatore della guida I Vini d’Italia del gruppo editoriale “L’Espresso”, affronta in uno spazio fisso l’affascinante tema del rapporto tra vino e musica. Luigi Caricato, scrittore, giornalista ma soprattutto “oleologo”, parla dell’universo che più gli sta a cuore, quello dell’olio da olive. Citiamo anche Valerio M. Visintin, caustico critico gastronomico milanese del “Corriere della Sera”, che punta i riflettori (e il dito) sul mondo della ristorazione con pezzi spassosi quanto corrosivi.

Insomma, aria nuova per una rivista che vuole fare cultura del vino 
Ogni numero contiene pagine di approfondimento, rispetta la stagionalità scegliendo argomenti che si leghino a un particolare momento dell’anno, produce alcuni focus dove trovano spazio anche i prodotti dell’eccellenza agroalimentare italiana, secondo quel legame vino-alimentazione che, come sottolinea il presidente nazionale dell’AIS, Antonello Maietta, è innestato profondamente nella cultura mediterranea.

Vitae, - guida più rivista - è un progetto completo affidato al gusto e all’esperienza di un’affiatata coppia di professionisti - Francesca Lanaro e Davide Garofalo - titolari dell’agenzia Concetti Laterali.

I VINI TASTEVIN “2015”

• VALLÉE D’AOSTE BLANC DE MORGEX ET DE LA SALLE 2013 - Albert Vevey

• DERTHONA TIMORASSO STERPI 2012 - Vigneti Massa

• GRIGNOLINO DEL MONFERRATO CASALESE BRICCO DEL BOSCO VIGNE VECCHIE 2009 - Accornero

• MOSCATO DI SCANZO 2011 - Biava

• COLLI DI CONEGLIANO TORCHIATO DI FREGONA 2009 - Cantina Produttori di Fregona

• TRENTO BRUT GIULIO FERRARI RISERVA DEL FONDATORE 2004 - Ferrari

• ALTO ADIGE TERLANO PINOT BIANCO RARITÀ 2002 - Cantina di Terlano

• CHARDONNAY LA BORA DI KANTE 2006 - Kante

• DUT’UN 2011 - Vie di Romans

• ROSSESE DI DOLCEACQUA SUPERIORE POSAÚ 2012 - Maccario Dringenberg

• OTELLO NERO DI LAMBRUSCO 1813 2013 - Ceci

• ROMAGNA ALBANA SECCO CODRONCHIO 2012 - Fattoria Monticino Rosso

• VIN SANTO DEL CHIANTI OCCHIO DI PERNICE 2007 - Tenuta Vitereta

• CHIANTI RUFINA VIGNETO BUCERCHIALE RISERVA 2011 - Fattoria Selvapiana

• ORVIETO CLASSICO SUPERIORE CAMPO DEL GUARDIANO 2012 - Palazzone

• CASTELLI DI JESI VERDICCHIO CLASSICO VILLA BUCCI RISERVA 2012 - Bucci

• CESANESE DI OLEVANO ROMANO CIRSIUM RISERVA 2010 - Damiano Ciolli

• MONTEPULCIANO D’ABRUZZO I VASARI 2011 - Barba

• TINTILIA DEL MOLISE EMBRATUR RISERVA 2007 - Cantina Valtappino

• ISCHIA BIANCOLELLA FRASSITELLI 2013 - Casa D’Ambra

• PRIMITIVO DI MANDURIA ES 2012 - Fino

• AGLIANICO DEL VULTURE BASILISCO 2011 - Basilisco

• CIRO ROSSO CLASSICO SUPERIORE ARIS 2011 - Arcuri

• PASSITO DI PANTELLERIA BUKKURAM SOLE D’AGOSTO 2012 - Marco De Bartoli


• MALVASIA DI BOSA RISERVA 2010 - Giovanni Battista Columbu


Commenti

Post popolari in questo blog

"La prima notte di quiete" di Valerio Zurlini e la Madonna del parto

Uno dei capolavori più ammirati di Piero della Francesca attraverso gli occhi di un maestro della "settima arte" "Vergine madre, figlia del tuo figlio, umile ed alta più che creatura, termine fisso d'eterno consiglio, tu sei colei che l'umana natura nobilitasti, sì che il suo fattore, non disdegnò di farsi sua fattura" Nella piccola chiesa di Santa Maria a Momentana, isolata in mezzo al verde delle pendici collinari di Monterchi, Piero della Francesca dipinse in soli sette giorni uno dei suoi più noti e ammirati capolavori che oggi richiama nella Val Tiberina visitatori da tutto il mondo. La datazione esatta dell`opera è incerta, oscillando, a seconda delle teorie, dal 1450 a oltre il 1475. Non sono chiare le motivazioni della committenza né della scelta del soggetto, tema piuttosto frequente nell’iconografia spagnola, ma del tutto insolito in quella italiana. L’affresco rappresenta infatti la Vergine incinta, raffigurata in piedi al centro

Musica e psicologia, cambia la percezione di consonanza e dissonanza: uno studio smentisce l'universalità del concetto di armonia di Pitagora

I risultati di una ricerca dell'Università di Cambridge, smentiscono l'universalità del concetto di armonia di Pitagora. Nascono apprezzamenti istintivi verso nuovi tipi di armonia. Lo studio pubblicato su Nature Communications. Un team di ricerca dell’Università di Cambridge, Princeton e del Max Planck Institute for Empirical Aesthetics, ha scoperto che nei normali contesti di ascolto, in realtà non preferiamo che gli accordi siano perfettamente all'interno dei rapporti matematici professati da Pitagora.  Il tono e l’accordatura degli strumenti musicali hanno il potere di manipolare la nostra percezione dell'armonia. I risultati dello studio ribaltano gli assunti di secoli di teoria musicale occidentale e incoraggiano una maggiore sperimentazione con strumenti provenienti da culture diverse. Secondo il filosofo greco Pitagora, la "consonanza" - una combinazione di note dal suono piacevole - è prodotta da relazioni speciali tra numeri semplici come 3 e 4. Rece

"Vino dicit"... gli aforismi del vino

A quanto pare il vino non è desiderato, bevuto, amato, versato e bramato solo ai giorni nostri, ma lo è sempre stato. Come si evince dai molti aforismi di seguito riportati, risalenti a periodi storici diversi e distanti tra di loro, il vino è stato da sempre fonte di ispirazione per molti, per alcuni causa e per altri effetto, ma sempre e comunque un qualcosa che ha dato carta e penna agli animi. Vino meraviglioso nettare nel trascorrere del tempo sei stato desiderato, bevuto, amato, versato e bramato. Viva il vino spumeggiante nel bicchiere scintillante come il riso dell’amante; mite infonde il giubilo! Turiddu, Cavalleria Rusticana Libiam ne’ lieti calici, Che la bellezza infiora, E la fuggevol ora s’inebri a voluttà Alfredo, La Traviata E via i pensier! Alti i bicchier! Beviam!...Beviam!... Mimi, La Bohème San Severo città del mio pensiero dove prospera la vite e il clima è sempre mite Andrea Pazienza Dice la vigna: lasciami povera ti