Passa ai contenuti principali

Il Crea al centro della ricerca scientifica viticola al V Congresso Internazionale sulla viticoltura di montagna e in forte pendenza

Dal cambiamento climatico al dissesto idrogeologico e alla protezione dei suoli nei vigneti; dal paesaggio e dal suo potere comunicativo e commerciale alle tecniche più sofisticate per potenziare l’interazione vite ambiente all’adattamento varietale studiati attraverso i processi della epigenetica. Questi i temi in discussione nel V Congresso Internazionale sulla viticoltura di montagna e in forte pendenza, in corso in questi giorni (dal 29 marzo al 1 aprile) a Conegliano (Treviso) dedicato a “Le viticolture estreme: valori, bellezze, alleanze, fragilità”.

La viticoltura di montagna e delle piccole isole, nonostante costituisca a livello mondiale solo il 5% della viticoltura, in realtà è portavoce dell’eccellenza del fare il vino e della sua qualità. Le ragioni di ciò vanno ricercate nei valori estremi del clima, nella particolare conformazione dei suoli, nell’unicità dei vitigni, nell’irripetibilità del terroir, nelle tecniche enologiche e viticole. Inoltre, la non trasferibilità di questi paesaggi, quindi, li caratterizza con valori culturali, identitari e di attrattiva economica e turistica, in quanto custodi del territorio e del paesaggio.

La kermesse, organizzata per la terza volta dal CREA (Centro di Ricerca per la Viticoltura), rappresenta un’importante vetrina internazionale con oltre 70 studiosi e ricercatori provenienti da 12 diversi Paesi, per un totale di 22 relazioni orali e 47 posters. L’ampia partecipazione dimostra l’impegno ma anche l’autorevolezza del CREA, che ha saputo accreditarsi a livello internazionale come interlocutore privilegiato su argomenti specifici di ricerca viticola.

Interviene alla tavola rotonda “Prospettive della viticoltura eroica nel panorama internazionale” del 31 marzo il Vice Ministro alle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Andrea Olivero.  A corollario della manifestazione ci sarà una visita ai paesaggi della denominazione DOCG Prosecco, una visita alle sistemazioni collinari, una degustazione di varietà resistenti interessanti per gli ambienti estremi, una giornata di visite alle viticolture del Valpolicella e dei suoi vini.

Il Congresso è stato organizzato, inoltre, dal CERVIM (Centro di Ricerche, Studi, Salvaguardia, Coordinamento e Valorizzazione per la Viticoltura di Montagna), e dal Consorzio Tutela del Vino Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG, in collaborazione con la Regione Veneto e con il Patrocinio dell’OIV (Organisation Internationale de la Vigne et du Vin), del Ministero alle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, dell’AREV (Assemblea delle Regioni Viticole Europee), del CONAF (Consiglio Nazionale dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali) e di UNISCAPE (Rete Europea Università per l’Attuazione della Convenzione Europea del Paesaggio).

Commenti

Post popolari in questo blog

"La prima notte di quiete" di Valerio Zurlini e la Madonna del parto

Uno dei capolavori più ammirati di Piero della Francesca attraverso gli occhi di un maestro della "settima arte" "Vergine madre, figlia del tuo figlio, umile ed alta più che creatura, termine fisso d'eterno consiglio, tu sei colei che l'umana natura nobilitasti, sì che il suo fattore, non disdegnò di farsi sua fattura" Nella piccola chiesa di Santa Maria a Momentana, isolata in mezzo al verde delle pendici collinari di Monterchi, Piero della Francesca dipinse in soli sette giorni uno dei suoi più noti e ammirati capolavori che oggi richiama nella Val Tiberina visitatori da tutto il mondo. La datazione esatta dell`opera è incerta, oscillando, a seconda delle teorie, dal 1450 a oltre il 1475. Non sono chiare le motivazioni della committenza né della scelta del soggetto, tema piuttosto frequente nell’iconografia spagnola, ma del tutto insolito in quella italiana. L’affresco rappresenta infatti la Vergine incinta, raffigurata in piedi al centro ...

Musica e psicologia, cambia la percezione di consonanza e dissonanza: uno studio smentisce l'universalità del concetto di armonia di Pitagora

I risultati di una ricerca dell'Università di Cambridge, smentiscono l'universalità del concetto di armonia di Pitagora. Nascono apprezzamenti istintivi verso nuovi tipi di armonia. Lo studio pubblicato su Nature Communications. Un team di ricerca dell’Università di Cambridge, Princeton e del Max Planck Institute for Empirical Aesthetics, ha scoperto che nei normali contesti di ascolto, in realtà non preferiamo che gli accordi siano perfettamente all'interno dei rapporti matematici professati da Pitagora.  Il tono e l’accordatura degli strumenti musicali hanno il potere di manipolare la nostra percezione dell'armonia. I risultati dello studio ribaltano gli assunti di secoli di teoria musicale occidentale e incoraggiano una maggiore sperimentazione con strumenti provenienti da culture diverse. Secondo il filosofo greco Pitagora, la "consonanza" - una combinazione di note dal suono piacevole - è prodotta da relazioni speciali tra numeri semplici come 3 e 4. Rece...

"Vino dicit"... gli aforismi del vino

A quanto pare il vino non è desiderato, bevuto, amato, versato e bramato solo ai giorni nostri, ma lo è sempre stato. Come si evince dai molti aforismi di seguito riportati, risalenti a periodi storici diversi e distanti tra di loro, il vino è stato da sempre fonte di ispirazione per molti, per alcuni causa e per altri effetto, ma sempre e comunque un qualcosa che ha dato carta e penna agli animi. Vino meraviglioso nettare nel trascorrere del tempo sei stato desiderato, bevuto, amato, versato e bramato. Viva il vino spumeggiante nel bicchiere scintillante come il riso dell’amante; mite infonde il giubilo! Turiddu, Cavalleria Rusticana Libiam ne’ lieti calici, Che la bellezza infiora, E la fuggevol ora s’inebri a voluttà Alfredo, La Traviata E via i pensier! Alti i bicchier! Beviam!...Beviam!... Mimi, La Bohème San Severo città del mio pensiero dove prospera la vite e il clima è sempre mite Andrea Pazienza Dice la vigna: lasciami p...