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Sol&Agrifood, protagonista il food&beverage di qualità. Identikit del consumatore e nuovi trend

A Verona Fiere inaugurato il Salone Internazionale dell’Agroalimentare. Al centro del talk show inaugurale il consumatore di prodotti agroalimentari di qualità.




Il richiamo al territorio e all’italianità esercita una significativa attrattività nella scelta dei prodotti alimentari da acquistare. Oltre al made in Italy, che è il non plus ultra da mettere nel carrello, DOP E IGP rappresentano un attributo indispensabile per quasi un terzo degli italiani. Ma il food&beverage italiano piace anche all’estero, tanto che quasi 4 consumatori su 10 di Cina, Emirati Arabi e Regno Unito ritengono che sia l’elemento più rappresentativo del nostro Paese, prima ancora di moda, auto e arredamento.

Il consumatore di prodotti agroalimentari di qualità è stato il protagonista del talk show inaugurale di Sol&Agrifood, in corso a Veronafiere fino al 10 aprile (www.solagrifood.com), dal titolo “Conquistare il consumatore: l’esperienza femminile nel mondo dell’eccellenza agroalimentare italiana”.

Alla presenza di Barbara Blasevich, consigliere di amministrazione di Veronafiere - ospite la sottosegretaria alle Politiche agricole alimentari forestali e turismo Alessandra Pesce - Evita Gandini di Nomisma ha presentato una ricerca con l’identikit del consumatore, realizzata per Sol&Agrifood.
Hanno partecipato al talk show, portando le loro esperienze di successo, Susanna Moccia (La Fabbrica della Pasta di Gragnano), Francesca Salvagno (Frantoio Salvagno) e Geltrude Salvatori Franchi (Birra dell’Eremo).

«L’idea di chiedere a Nomisma una ricerca sul consumatore di prodotti agroalimentari di qualità – ha spiegato Blasevich - è stata dettata dalla volontà di dare un approfondimento ai nostri espositori per aiutarli a leggere correttamente le tendenze e a impostare strategie per essere vincenti sui mercati. Questo – ha concluso la consigliere di Veronafiere - nell’ottica di essere una fiera di servizi, capace di dare strumenti che aiutino gli espositori ad aumentare il proprio business».

«Qui a Sol&Agrifood c’è l’agroalimentare di eccellenza – ha dichiarato la sottosegretario Pesce –, nei confronti del quale abbiamo un duplice impegno: promuoverlo e tutelarlo dalle contraffazioni, da una parte, e portarlo nel mondo aprendo nuovi mercati».

Olio extravergine di oliva. Secondo la ricerca, oltre 9 italiani su 10 consumano olio di oliva in Italia, 2 su 3 lo acquistano più volte al mese, selezionandolo principalmente in base all’origine ancor prima del brand e del prezzo. L’analisi del profilo di chi acquista olio di qualità (DOP-IGP) restituisce l’identikit di un uomo, over 45 anni, con posizione lavorativa stabile ed economicamente sicura, laureato o con un altro titolo di studio elevato. L’attenzione al marchio DOP-IGP è più forte tra i “salutisti” e chi ha figli piccoli in casa.

DOP-IGP. Per Nomisma, due italiani su dieci comprano alimenti DOP-IGP abitualmente. Questa propensione all’acquisto e la sensibilità nei confronti di questi marchi sono maggiori nelle grandi città e in generale nel centro Italia. Alcune tipologie familiari, inoltre, risultano più attente alla qualità dei prodotti alimentari: si tratta di nuclei con figli conviventi in cui il responsabile degli acquisti è donna, over 45 anni e con titolo di studio elevato.

Birra. La ricerca ha preso in considerazione anche il consumatore di birra, differenziato tra chi beve birra e chi preferisce la birra artigianale: la prima è la preferita da Generation X e Baby Boomers (rispettivamente 39-54 e 55-73 anni), mentre la seconda attira maggiormente i Millennial più eruditi delle grandi città.

La percezione del made in Italy nel mondo. Secondo le ultime indagini multi-country di Nomisma, sia negli Emirati Arabi, che in Regno Unito ma anche in Cina, circa 4 consumatori su 10 affermano che il nostro cibo e il nostro vino siano in assoluto i prodotti più rappresentativi del made in Italy, prima ancora di moda, auto e arredamento. All’estero, il food&beverage italiano richiama innanzitutto il concetto di “qualità” per circa un quarto dei consumatori stranieri, che, pensando al nostro cibo evocano anche immagini come “tradizione/cultura”, “salute” e “stile”.
I prodotti della nostra cultura gastronomica che più attraggono i consumatori stranieri sono pasta e olio extravergine di oliva, ovviamente dopo la pizza: non plus ultra del made in Italy per diffusione e notorietà.

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