Passa ai contenuti principali

Valadier. Splendore nella Roma del Settecento

Prorogata fino al 21 febbraio prossimo alla Galleria Borghese la grande mostra monografica dedicata a Luigi Valadier, il più celebrato ebanista, fonditore e orafo italiano della sua epoca.





Ultimi giorni per visitare la mostra dedicata a Luigi Valadier, il più celebrato ebanista, fonditore e orafo italiano della sua epoca è stato uno dei protagonisti del clima culturale sviluppatosi a Roma alla metà del Settecento.

La straordinaria sintesi di versatile creatività e insuperata perizia tecnica, unitamente alla capacità di Valadier di interpretare il nuovo sentimento dell’antico, diedero vita a un rinnovamento del gusto che si affermò a Roma come modello internazionale, facendo della sua celebre bottega di via del Babuino uno dei luoghi più visitati da reali, diplomatici, collezionisti, antiquari e grand tourists.

Nel 1759 Luigi Valadier rilevò la bottega del padre Andrea, argentiere francese stabilitosi a Roma nel secondo decennio del secolo. Risalgono a quell’anno i primi lavori eseguiti per i Borghese: il rifacimento della cappella di famiglia di Santa Maria Maggiore e di quella del SS. Sacramento in Laterano. Fu questo l’avvio di una intensa collaborazione che accompagnò l’artista per oltre un venticinquennio, fino alla sua morte, avvenuta nel 1785.

Ma ciò che la mostra vuole esaltare è la possibilità davvero unica di ammirare le opere del grande artefice all’interno di un contesto decorativo, quale quello della Villa Borghese, capace di restituire, di per sé, quella particolare compresenza di pittori, scultori e artigiani che l’architetto Antonio Asprucci aveva diretto nel rinnovamento del Palazzo di città e della Villa voluto dal principe Marcantonio IV Borghese; artisti che, nei medesimi anni, non solo avevano condiviso molte delle principali imprese artistiche romane ma i cui rapporti diretti con Luigi Valadier sono ampiamente documentati: è il caso, solo per fare un esempio, dell’intagliatore di marmi Lorenzo Cardelli, già nella bottega di Piranesi, che con il grande orafo collaborerà tanto nell’esecuzione del camino della Sala XVI, decorato con applicazioni in bronzo di Valadier, quanto nella realizzazione di manufatti destinati alla committenza anglosassone.

La Villa, che custodisce alcuni dei capolavori, come l’Erma di Bacco e la coppia di Tavoli dodecagonali, sintetizza così il gusto dominante a Roma intorno alla metà del secolo, dove i raffinati apparati decorativi risplendono di un declinante rococò che coesiste con le nuove tendenze stilistiche ispirate all’antico. Di questo particolare contesto culturale, nel senso più ampio, Valadier è protagonista assoluto.

Se la committenza Borghese costituì il filo conduttore dell’attività di Valadier, il rango e il numero dei committenti rivelano lo straordinario successo della sua carriera di orafo e argentiere, esaltando la vastità di campo, l’originalità e l’impronta internazionale della sua produzione, che la mostra intende rappresentare con importanti testimonianze. I prestiti spaziano dalle grandi lampade d’argento per il santuario di Santiago di Compostela, al San Giovanni Battista del Battistero Lateranense, per la prima volta visibili fuori della loro collocazione originale; dal servizio per pontificale della cattedrale di Muro Lucano alle sculture della cattedrale di Monreale; e, ancora, saranno esposte le riproduzioni in bronzo di celebri statue antiche per re Gustavo III di Svezia, Madame du Barry e il conte d’Orsay; il mirabile sostegno del cammeo di Augusto, realizzato su commissione di Pio VI per il Museo Sacro e Profano in Vaticano, oltre alle straordinarie invenzioni dei superbi desert, come quello commissionato dal Balì di Breteuil e poi venduto a Caterina II di Russia, oggi a San Pietroburgo, e la ricostruzione del tempio di Iside a Pompei per Maria Carolina d’Austria.

Una importante sezione sarà dedicata ai disegni, strumento fondamentale per comprendere l’evolversi del procedimento creativo di Valadier e la sua traduzione attraverso l’attività della grande e articolata bottega. Il prezioso volume della Pinacoteca Comunale di Faenza, per la prima volta interamente catalogato in occasione della mostra, ne offre una rassegna variegata, che sarà apprezzabile anche attraverso riproduzioni digitali. I disegni offrono inoltre la testimonianza di opere oggi disperse, come il sontuoso servizio in argento dorato realizzato per i Borghese, i cui pochi oggetti giunti fino a noi saranno riuniti in questa occasione.

In mostra saranno presenti alcuni totem multimediali dedicati ai Luoghi di Luigi Valadier a Roma: siti, chiese, palazzi e ambienti che conservano le sue opere o comunque significativi, come la casa-studio in via del Babuino. Un invito a trasferire questo percorso virtuale nella realtà, per comprendere meglio quel Valadier “romano”, decoratore nella più splendida e “moderna” Villa di delizie della città eterna, ma espressione di quel gusto internazionale che da Roma partiva per diffondere un gusto ricercato e imitato in tutta Europa.

Commenti

Post popolari in questo blog

Lotta agli insetti alieni, Lycorma delicatula: un nuovo flagello della viticoltura mondiale. Uno studio indaga su comportamento e dispersione nell'ambiente

Uno nuovo studio statunitense per contrastare l'avanzata di un nascente insetto alieno candidato a diventare il nuovo flagello della viticoltura mondiale. Si tratta della Lycorma delicatula, un insetto dall'aspetto simile alla coccinella ma che a differenza di questa provoca danni consistenti ai vigneti. La Lanterna macchiata, così come viene chiamata dagli agricoltori, si è diffusa per la prima volta in Corea anche se originaria della Cina e ha già raggiunto, infestandoli, i vigneti della Pennsylvania. La lotta agli insetti alieni non permette soste, la ricerca si sta muovendo velocemente nel contrastare un nuovo flagello destinato a mettere sotto scacco la viticoltura mondiale. Si tratta della Lycorma delicatula, un insetto dall'aspetto simile alla coccinella, gli agricoltori la chiamano Lanterna macchiata, in inglese Spotted Lanternfly. Si è diffusa per la prima volta in Corea anche se è originaria della Cina. Nel 2014 ha raggiunto i vigneti della contea di Berks, in Pen

Musica e psicologia, cambia la percezione di consonanza e dissonanza: uno studio smentisce l'universalità del concetto di armonia di Pitagora

I risultati di una ricerca dell'Università di Cambridge, smentiscono l'universalità del concetto di armonia di Pitagora. Nascono apprezzamenti istintivi verso nuovi tipi di armonia. Lo studio pubblicato su Nature Communications. Un team di ricerca dell’Università di Cambridge, Princeton e del Max Planck Institute for Empirical Aesthetics, ha scoperto che nei normali contesti di ascolto, in realtà non preferiamo che gli accordi siano perfettamente all'interno dei rapporti matematici professati da Pitagora.  Il tono e l’accordatura degli strumenti musicali hanno il potere di manipolare la nostra percezione dell'armonia. I risultati dello studio ribaltano gli assunti di secoli di teoria musicale occidentale e incoraggiano una maggiore sperimentazione con strumenti provenienti da culture diverse. Secondo il filosofo greco Pitagora, la "consonanza" - una combinazione di note dal suono piacevole - è prodotta da relazioni speciali tra numeri semplici come 3 e 4. Rece

Scienza, sviluppato dispositivo per misurare il metanolo nel vino

Ricercatori svizzeri hanno sviluppato un dispositivo economico che rileva basse concentrazioni di metanolo nel vino. La nuova tecnologia può essere utilizzata sia da i consumatori che dai produttori ed è in grado di rilevare valori di metanolo in soli due minuti. Perdita di coscienza fino al coma, disturbi visivi fino alla cecità, acidosi metabolica. Sono i segni caratteristici dell’intossicazione da alcool metilico o metanolo. In piccolissime percentuali, l’alcool metilico, è un componente naturale del vino ma che se aumentato dolosamente, provoca danni permanenti, portando anche alla morte. E' bene ricordare che più di trent'anni fa e purtroppo proprio in Italia, si verificò il più grave scandalo nel settore del vino. Si tratta del triste episodio del "vino al metanolo" che nel marzo 1986 provocò 23 vittime e lesioni gravissime a decine di persone come la perdita della vista. Al quel particolare vino erano state aggiunte dosi elevatissime di metanolo per