Passa ai contenuti principali

Coronavirus, Provincia di Trento, al via il sequenziamento del genoma di SARS CoV-2. Servirà a ricostruire la rete dei contagi

La Fondazione Edmund Mach e l’Azienda provinciale per i servizi sanitari di Trento hanno ottenuto dalla Fondazione per la Valorizzazione della Ricerca Trentina il finanziamento di un progetto di ricerca che sfrutta il sequenziamento del genoma completo di SARS-CoV-2 per ricostruire la rete dei contagi a livello provinciale, potenziando ulteriormente le strategie di mitigazione e controllo dei focolai epidemici.





La Fondazione Edmund Mach sta collaborando con l’Azienda provinciale per i servizi sanitari di Trento per permettere un aumento significativo delle analisi sui tamponi effettuati sulla popolazione. Partendo da questa attività di supporto al sistema sanitario, i ricercatori del Centro Ricerca e Innovazione puntano ora anche a identificare le varianti genetiche del virus presente in provincia di Trento.

L’obiettivo è quello di sfruttare la variabilità genetica del virus per mappare le reti dei contagi tra pazienti e visualizzare la diffusione del patogeno tra aree geografiche mediante una piattaforma web di analisi e gestione dei dati creata all’interno del progetto. Le sequenze genetiche e il sistema di gestione dei dati prodotti, grazie al finanziamento di 62 mila euro concesso dalla Fondazione per la valorizzazione della ricerca trentina, saranno resi disponibili per il loro utilizzo alla Task Force provinciale nonché alla comunità scientifica internazionale.

Una piattaforma di sorveglianza epidemiologica molecolare provinciale

In una prospettiva più ampia, l’obiettivo è quello di sviluppare una piattaforma di analisi e gestione dei dati genomici di hCoV-19 che possa costituire la base per lo sviluppo di un’attività di sorveglianza epidemiologica molecolare. Le sequenze genomiche dei nuovi campioni potranno essere confrontate con le sequenze già osservate, identificando e visualizzando su mappa i nuovi focolai di infezione e le loro linee di diffusione. Ricostruendo su base molecolare le reti di infezione, sarà possibile identificare tempestivamente i comportamenti a rischio oppure eventuali falle nelle strategie di contenimento. La base dati prodotta potrà essere incrociata con dati di mobilità personale (ad esempio mediante il tracciamento dei telefoni cellulari) per identificare e circoscrivere le aree di contagio.

Le ricadute

Il progetto avrà ricadute sul territorio provinciale sotto vari aspetti. I dati genomici ottenuti a livello provinciale saranno integrati con quelli disponibili pubblicamente al fine di: descrivere la diffusione del virus e fornire una base dati per la gestione della seconda fase dell’epidemia, quando andranno identificate azioni di contenimento adeguate; monitorare l’evoluzione e le progressive mutazioni del virus che potenzialmente possano avere effetto anche sulla contagiosità; ottenere maggiori informazioni che possono essere utilizzate per sviluppare vaccini o strategie di gestione dell’infezione specifiche; fornire dati per capire come il potere patogeno del virus possa essere cambiato in seguito alle mutazioni acquisite.

Il team

Il team, coordinato da Annapaola Rizzoli e Claudio Donati e composto da Luca Bianco, Mirko Moser, Paolo Fontana, Diego Micheletti, Pietro Franceschi e Massimo Pindo del Centro Ricerca e Innovazione della Fondazione Edmund Mach, comprende ricercatori con una vasta esperienza nel campo della genomica, dell’epidemiologia molecolare, dell’analisi bioinformatica delle sequenze e nell’analisi statistica di dati complessi. L’attività di ricerca sarà svolta in stretto coordinamento con Paolo Lanzafame, Lucia Collini, Giovanni Lorenzin del Laboratorio di microbiologia e virologia dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari di Trento.

Commenti

Post popolari in questo blog

Lotta agli insetti alieni, Lycorma delicatula: un nuovo flagello della viticoltura mondiale. Uno studio indaga su comportamento e dispersione nell'ambiente

Uno nuovo studio statunitense per contrastare l'avanzata di un nascente insetto alieno candidato a diventare il nuovo flagello della viticoltura mondiale. Si tratta della Lycorma delicatula, un insetto dall'aspetto simile alla coccinella ma che a differenza di questa provoca danni consistenti ai vigneti. La Lanterna macchiata, così come viene chiamata dagli agricoltori, si è diffusa per la prima volta in Corea anche se originaria della Cina e ha già raggiunto, infestandoli, i vigneti della Pennsylvania. La lotta agli insetti alieni non permette soste, la ricerca si sta muovendo velocemente nel contrastare un nuovo flagello destinato a mettere sotto scacco la viticoltura mondiale. Si tratta della Lycorma delicatula, un insetto dall'aspetto simile alla coccinella, gli agricoltori la chiamano Lanterna macchiata, in inglese Spotted Lanternfly. Si è diffusa per la prima volta in Corea anche se è originaria della Cina. Nel 2014 ha raggiunto i vigneti della contea di Berks, in Pen

Musica e psicologia, cambia la percezione di consonanza e dissonanza: uno studio smentisce l'universalità del concetto di armonia di Pitagora

I risultati di una ricerca dell'Università di Cambridge, smentiscono l'universalità del concetto di armonia di Pitagora. Nascono apprezzamenti istintivi verso nuovi tipi di armonia. Lo studio pubblicato su Nature Communications. Un team di ricerca dell’Università di Cambridge, Princeton e del Max Planck Institute for Empirical Aesthetics, ha scoperto che nei normali contesti di ascolto, in realtà non preferiamo che gli accordi siano perfettamente all'interno dei rapporti matematici professati da Pitagora.  Il tono e l’accordatura degli strumenti musicali hanno il potere di manipolare la nostra percezione dell'armonia. I risultati dello studio ribaltano gli assunti di secoli di teoria musicale occidentale e incoraggiano una maggiore sperimentazione con strumenti provenienti da culture diverse. Secondo il filosofo greco Pitagora, la "consonanza" - una combinazione di note dal suono piacevole - è prodotta da relazioni speciali tra numeri semplici come 3 e 4. Rece

Scienza, sviluppato dispositivo per misurare il metanolo nel vino

Ricercatori svizzeri hanno sviluppato un dispositivo economico che rileva basse concentrazioni di metanolo nel vino. La nuova tecnologia può essere utilizzata sia da i consumatori che dai produttori ed è in grado di rilevare valori di metanolo in soli due minuti. Perdita di coscienza fino al coma, disturbi visivi fino alla cecità, acidosi metabolica. Sono i segni caratteristici dell’intossicazione da alcool metilico o metanolo. In piccolissime percentuali, l’alcool metilico, è un componente naturale del vino ma che se aumentato dolosamente, provoca danni permanenti, portando anche alla morte. E' bene ricordare che più di trent'anni fa e purtroppo proprio in Italia, si verificò il più grave scandalo nel settore del vino. Si tratta del triste episodio del "vino al metanolo" che nel marzo 1986 provocò 23 vittime e lesioni gravissime a decine di persone come la perdita della vista. Al quel particolare vino erano state aggiunte dosi elevatissime di metanolo per