VINITALY: 30 lessons of wine communication for Italian
Brands
Lezioni su come comunicare nel mercato americano a Vinitaly
“30 lessons of wine communication for Italian Brands”, 30
pillole di saggezza su come comunicare in maniera efficace i vini italiani in
America. Ecco quello che è emerso.
L’America è un mercato immenso, che offre grandi
opportunità, ma estremamente selettivo e legato ai nomi più conosciuti: Pinot
grigio, Barolo, Chianti… Per colpire l’interesse è necessario sapersi
differenziare, sapere cosa rende speciale e distintivo un brand, e su questo
costruire una strategia.
“Siate chiari, esprimete la vostra identità in modo semplice
e comprensibile, pensando prima di tutto a chi berrà il vostro vino. La
bottiglia e l’etichetta offrono delle grandi opportunità per comunicare con il
consumatore, connettendolo al vostro website o ai social network” ha spiegato Damien
Wilson, direttore del MSc Wine Business programme.
Un buon sito Internet è un biglietto da visita fondamentale,
uno strumento per connettere il business al mondo secondo Reka Haros,
cofondatrice assieme al marito dell’Azienda agricola Sfriso ed esperta del
marketing del vino. È fondamentale creare una buona reputazione nei confronti
del consumatore e per farlo sito web, dove trovare i valori aziendali, e e-mail
sono delle ottime forme di interazione. Dal punto di vista della promozione, i
brand dovrebbero ricercare sempre di più come obiettivo la conversazione con il
consumatore e non la glorificazione.
“Per farlo bisogna prima documentarsi sulla platea di
consumatori, definire il target e il linguaggio da adottare, che deve essere
sempre semplice, autentico, volto a stimolare la fiducia. Per essere credibili
bisogna essere autentici ed essendo autentici si crea così una condivisione di
esperienze ed emozioni. Lo storytelling, ad esempio, è uno strumento
formidabile nel connettere le persone alle emozioni che hanno ispirato i brand,
facendo sì che si ricordino di essi” conclude Reka Haros. Rebecca Hopkins,
vicepresidente Comunicazione e Partner presso Folio Fine Wine Partners, spiega
come siano fondamentali le relazioni nel mercato americano. E per curare al
meglio le relazioni le PR sono la chiave. A patto che si conosca bene la
diversificazione nella platea di stampa americana (wine critics, wine authors,
wine writers, bloggers, wine authorities e personalities) e che se ne
comprendano le dinamiche.
“Per prima cosa l’attenzione che la stampa americana può
dedicare ai singoli brand è molto limitata, vista la vastissima concorrenza.
Trovate la tecnica per far sì che si innamorino dei vostri vini, usando video o
foto e un linguaggio conciso, chiaro e interessante. L’80% dei comunicati
stampa non vengono letti, perché spesso non danno delle reali notizie. Cercate
e selezionate il target adatto a voi, leggete e tenetevi aggiornati su quello
che pubblicano, comprendendo il focus di ogni testata e date una
diversificazione alle vostre comunicazioni cercando di colpire nel segno” ha
detto Rebecca Hopkins.
Un ultimo consiglio riguarda l’invio di campioni, key point:
risparmiate i vostri soldi, inviando campioni solo quando richiesto, in
relazione al focus di interesse del giornalista o della testata e corredandoli
con tutte le informazioni sul vino (prezzo, annata, contatti).
Ha concluso l’incontro la giornalista di Forbes Cathy Huyghe
che ha ricordato l’importanza di social network come Youtube e Instagram (il
visual piace molto al mercato americano), in grado di comunicare direttamente
al cuore delle persone in maniera più emozionale. Proprio perché social media
significa engagement, e non solo diffusione.
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