Passa ai contenuti principali

Vino&Clima. Una mirata ed attenta gestione del vigneto, così i viticoltori della Doc Merlara rispondono al cambiamento climatico

Grazie ad una gestione del vigneto attenta e mirata, si possono fronteggiare con successo gli eccessi del cambiamento climatico. Questo quanto emerso nel convegno sulle sollecitazioni climatiche promosso dal Consorzio di Tutela in occasione della XVI edizione di “Montagnanese in fiera”.

Irrigazione mirata, sfogliature intelligenti e adeguato rapporto tra grappoli e parete fogliare: ecco come si risponde al cambiamento climatico. Sono dunque questi i due principali rimedi per contrastare gli estremi climatici, illustrati nel corso del convegno “Sollecitazioni climatiche e gestione del vigneto”, recentemente svoltosi nell’ambito della manifestazione “Montagnanese in fiere”, la rassegna del mondo agricolo e artigianale di Montagnana.

All’interno della Sala Veneziana del Castello di Montagnana, Luigino De Togni, presidente del Consorzio di Tutela dei Vini Merlara doc, ha tracciato un bilancio della vendemmia, ripercorrendo un’annata, la 2017, che si è contraddistinta per le numerose avversità climatiche: le gelate in primavera, poi la siccità e le alte temperature di agosto, infine le piogge in fase di vendemmia.

Anche Diego Tomasi, direttore del CREA di Conegliano, ha ribadito come dal germogliamento alla caduta delle foglie, i viticoltori sono chiamati direttamente in causa per “domare” eventi estremi. «La gestione corretta della parete fogliare – ha ribadito Tommasi - risulta strategica anche in chiave di efficacia degli interventi fitosanitari. Interventi di verifica, prima della fioritura e non dopo, consentono inoltre di ottimizzare i risultati e di prevenire gli effetti da scottature che sono molto evidenti nelle varietà più sensibili».

Giancarlo Lechthaler di Collis Veneto Wine Group, ha invece delineato come «questo 2017 ha consegnato alle cantine una tra le vendemmie più scarse sia per quanto riguarda il Veneto che più in generale l’Italia e l’estero. Occorre quindi gestire al meglio questa particolare situazione che può vedere nel breve periodo anche un ritocco dei prezzi. Il Prosecco è oggi un fenomeno mondiale che poggia su fondamenta fragili che vanno assolutamente consolidate, mentre per il Pinot Grigio la tenuta sul prezzo sembra oggi merito soprattutto della straordinaria contingenza stagionale».

Il presidente di Collis Veneto Wine Group Piero Zambon, ha quindi concluso l’intervento sottolineando come la forte crescita delle superfici vitate, passate in questo areale da 400 a 700 ettari in pochi anni, sia da ascrivere al valore della cooperazione. «Oggi – ha concluso Zambon - Collis è uno dei più grandi gruppi italiani nel settore vinicolo ed ha ancora grandi possibilità di crescere, forte di tanti valori territoriali, ma molto dipende dallo spirito cooperativistico di tutti i soci che devono credere nel valore della cooperazione sempre e soprattutto in annate con caratteristiche particolari come è stato il 2017».

La DOC Merlara

Nasce nel 2000. Negli ultimi anni la superficie viticola dei soci è sensibilmente aumentata con un ritmo tra i più alti del Veneto grazie alle continue richieste di ristrutturazione e di nuovi impianti, mentre negli ultimi 15 anni (fonte Avepa) la superficie vitata è passata dai 250 ettari agli attuali 628. Sedici le varietà coltivate: tra queste Marzemino e Malvasia si confermano i vitigni storici. In parallelo crescono gli ettari coltivati a Glera, che salgono oggi a 247, e quelli coltivati a Pinot Grigio, attualmente 157. Sono nove i comuni che appartengono alla zona di produzione: tra questi spicca il comune di Merlara che detiene oggi 258 ettari, mentre in provincia di Verona si distingue Terrazzo con 84 ettari.

Commenti

Post popolari in questo blog

Vino e scienza, il sistema agrovoltaico come efficiente risposta allo stress idrico della vite

I risultati di uno studio francese dimostrano l'efficacia del sistema agrovoltaico nella gestione del vigneto. I pannelli solari installati nel vigneto sembrano avere un impatto positivo sulla resistenza della vite allo stress idrico. Nasce un nuovo e promettente modo di coltivare, secondo recenti studi l'agrovoltaico, ovvero agricoltura + fotovoltaico si sta dimostrando un sistema efficace nella gestione del vigneto che combina su una superficie, una coltura e pannelli solari fotovoltaici, sollevati da terra e controllati in base alle esigenze fisiologiche delle piante. In effetti è un doppio sistema in quanto i pannelli oltre a produrre energia pulita e rinnovabile, proteggono le piante modificando il clima sulle colture. L’agrovoltaico di fatto può essere considerato una tecnologia 4.0 applicata alla viticoltura. I pannelli solari installati nel vigneto sembrano avere un impatto sulla resistenza della vite allo stress idrico. Uno studio condotto dalla Camera dell

Scienza, sviluppato dispositivo per misurare il metanolo nel vino

Ricercatori svizzeri hanno sviluppato un dispositivo economico che rileva basse concentrazioni di metanolo nel vino. La nuova tecnologia può essere utilizzata sia da i consumatori che dai produttori ed è in grado di rilevare valori di metanolo in soli due minuti. Perdita di coscienza fino al coma, disturbi visivi fino alla cecità, acidosi metabolica. Sono i segni caratteristici dell’intossicazione da alcool metilico o metanolo. In piccolissime percentuali, l’alcool metilico, è un componente naturale del vino ma che se aumentato dolosamente, provoca danni permanenti, portando anche alla morte. E' bene ricordare che più di trent'anni fa e purtroppo proprio in Italia, si verificò il più grave scandalo nel settore del vino. Si tratta del triste episodio del "vino al metanolo" che nel marzo 1986 provocò 23 vittime e lesioni gravissime a decine di persone come la perdita della vista. Al quel particolare vino erano state aggiunte dosi elevatissime di metanolo per

Archeologia, Toscana: a San Casciano ritrovate statue di bronzo etrusche e romane intatte. Scoperta più importante dei Bronzi di Riace

 A San Casciano dei Bagni in Toscana riemergono da alcuni scavi 24 statue di bronzo etrusche e romane intatte. La scoperta è più importante del ritrovamento dei Bronzi di Riace. 24 statue di bronzo, 5 delle quali alte quasi un metro, e perfettamente integre. L'eccezionale scoperta è avvenuta a San Casciano dei Bagni in Toscana, piccolo borgo nella provincia di Siena noto per le sue affascinanti terme. In queste ore i tecnici del laboratorio sono già al lavoro per il restauro delle opere. Il ritrovamento grazie ad un progetto in cui gli archeologi sono impegnati da tre anni. Gli scavi furono intrapresi infatti nel 2019 con la concessione del ministero della Cultura e il sostegno anche economico del comune toscano. Alla guida del progetto l’archeologo Jacopo Tabolli, docente dell’Università per Stranieri di Siena. I lavori nel sito hanno fatto già fatto parlare di sé. Dalle acque delle terme infatti emergono oggetti straordinari, come la grande vasca, svariate offerte votive, altari