Passa ai contenuti principali

Vino&Vacanze

Le vacanze degli italiani? Scelte in base alla produzione di vino
L'85% dei turisti italiani consuma vino del territorio in vacanza, il 37% lo acquista per sé e gli amici, il 10% acquista vino direttamente in azienda durante le vacanze. Grandi potenzialità per il Trentino, considerato dal 12% degli italiani il luogo ideale dove trascorrere le vacanze e fare escursioni. Tra i punti di forza, oltre alla natura incontaminata, l'enogastronomia




Il potenziale del vino italiano e la sua capacità di attrazione turistica sono completamente sfruttate dal nostro Paese? La risposta è no. Infatti solo il 9% dei turisti stranieri dichiara che la scelta del territorio italiano è collegata ad una prevalente motivazione enogastronomica. Percentuale che scende ulteriormente se si considerano solo i turisti italiani: solo il 4,7% di loro è infatti spinto da questa variabile (in crescita, tuttavia, rispetto al 2008, in cui si era fermi al 3,2%). Ne emerge che il vino italiano non catalizza ancora l’attrattività che è in grado di esprimere. A dirlo sono i numeri che Wine Monitor Nomisma ha raccolto, realizzando anche una survey dal titolo “Il mercato interno: consumi, tendenze, prospettive.

L’attrattività del vino nella scelta delle mete turistiche e il ruolo degli acquisti diretti di vino durante le vacanze/escursioni”, con 1.300 interviste sulla popolazione italiana, commissionata dal Consorzio di Tutela Vini del Trentino (www.vinideltrentino.com). L'indagine, che focalizza l'attenzione sul posizionamento reputazionale del Trentino, stimola una riflessione sulle enormi potenzialità comunicative del territorio e delle sue eccellenze vitivinicole. Il 12% degli italiani lo giudica infatti il luogo ideale dove trascorrere vacanze e fare escursioni (al quinto posto, insieme al Veneto, dopo Toscana, Sicilia, Puglia e Sardegna e con una buona capacità di creare fedeltà oltre al trial) e tra i luoghi del Bel Paese in cui i vigneti contribuiscono maggiormente a rendere unica la bellezza del paesaggio (al quarto posto, insieme alle Langhe, con l'11% di preferenze, a ridosso dei Terrazzamenti liguri, al 12%, del Franciacorta, al 13%, ma distaccato dal 29% delle colline senesi, al primo posto della classifica).

Numeri confermati dall'alto tasso di Retention Rate (39 su 100), cioè il rapporto tra esperienza recente e trial-almeno una volta, che dimostra la capacità del brand Trentino di creare fedeltà dopo la prima esperienza di vacanza. Interessante rilevare come tra i punti di forza, a fianco della natura incontaminata, che vede primeggiare le Dolomiti con il 38% di preferenze, vi sia anche l'enogastronomia, considerata al primo posto per l'11% dei turisti (percentuale che raggiunge il 44% nell'insieme delle citazioni espresse sugli attributi percepiti). Infatti, all'interno della mappa valoriale, il Trentino è percepito innanzitutto come luogo amico della natura (prima risposta per il 32% della public opinion) ma anche come ricco giacimento di cibi e vini di grande qualità (28%), oltre che ospitale (25%) e salutare (24%). Che il Trentino sia un importante territorio vitivinicolo italiano è confermato dall’ampia awareness spontanea dei suoi vini: il 48% degli italiani dichiara di conoscere i vini Trentini.

I più conosciuti sono i bianchi fermi: Pinot Grigio, Müller Thurgau e Chardonnay, soprattutto tra turisti ed escursionisti del Trentino, dove la notorietà raggiunge oltre il 70% del target. Tra le bollicine, primeggia il Trento DOC, la cui awareness raggiunge il 50% tra i “frequentatori” del Trentino. Oltre a rappresentare occasioni per incrementare la notorietà delle principali denominazioni, le vacanze e gite in Trentino sono anche il momento perfetto per sperimentare e approcciarsi alle eccellenze del territorio: il 77% di turisti ed escursionisti ha bevuto in almeno una occasione vini trentini durante il soggiorno e ben il 24% dei turisti acquista vino del territorio in negozi/enoteche ogni volta che trascorre una vacanza in Trentino. Anche gli acquisti diretti in azienda rappresentano un canale utilizzato da escursionisti e turisti: sono soprattutto questi ultimi che acquistano più spesso vino in cantina (11% del totale dei turisti acquista spesso quando è in vacanza, un ulteriore 9% ha avuto occasioni sporadiche).

"Sono dati che ci aiutano a capire quali sono le potenziali strade da intraprendere per la promozione delle nostre eccellenze - ha dichiarato Fabio Piccoli, Responsabile della promozione del Consorzio Vini del Trentino -. Interessante notare, per esempio, che oltre il 40% degli escursionisti e turisti del Trentino potrebbe essere interessato a trascorrere un breve periodo di vacanze accolto da un'azienda vitivinicola trentina. Questo ci fa capire che forse i tempi sono maturi per sviluppare un modello ricettivo nuovo che non fa solo leva sull'originalità ma che stimola la componente enoica ancora latente nel turismo italiano e strizza l'occhio al turismo internazionale, maggiormente attento a questi aspetti."

Commenti

Post popolari in questo blog

Musica e psicologia, cambia la percezione di consonanza e dissonanza: uno studio smentisce l'universalità del concetto di armonia di Pitagora

I risultati di una ricerca dell'Università di Cambridge, smentiscono l'universalità del concetto di armonia di Pitagora. Nascono apprezzamenti istintivi verso nuovi tipi di armonia. Lo studio pubblicato su Nature Communications. Un team di ricerca dell’Università di Cambridge, Princeton e del Max Planck Institute for Empirical Aesthetics, ha scoperto che nei normali contesti di ascolto, in realtà non preferiamo che gli accordi siano perfettamente all'interno dei rapporti matematici professati da Pitagora.  Il tono e l’accordatura degli strumenti musicali hanno il potere di manipolare la nostra percezione dell'armonia. I risultati dello studio ribaltano gli assunti di secoli di teoria musicale occidentale e incoraggiano una maggiore sperimentazione con strumenti provenienti da culture diverse. Secondo il filosofo greco Pitagora, la "consonanza" - una combinazione di note dal suono piacevole - è prodotta da relazioni speciali tra numeri semplici come 3 e 4. Rece

"La prima notte di quiete" di Valerio Zurlini e la Madonna del parto

Uno dei capolavori più ammirati di Piero della Francesca attraverso gli occhi di un maestro della "settima arte" "Vergine madre, figlia del tuo figlio, umile ed alta più che creatura, termine fisso d'eterno consiglio, tu sei colei che l'umana natura nobilitasti, sì che il suo fattore, non disdegnò di farsi sua fattura" Nella piccola chiesa di Santa Maria a Momentana, isolata in mezzo al verde delle pendici collinari di Monterchi, Piero della Francesca dipinse in soli sette giorni uno dei suoi più noti e ammirati capolavori che oggi richiama nella Val Tiberina visitatori da tutto il mondo. La datazione esatta dell`opera è incerta, oscillando, a seconda delle teorie, dal 1450 a oltre il 1475. Non sono chiare le motivazioni della committenza né della scelta del soggetto, tema piuttosto frequente nell’iconografia spagnola, ma del tutto insolito in quella italiana. L’affresco rappresenta infatti la Vergine incinta, raffigurata in piedi al centro

Libri. La tecnica del contrappunto vocale nel Cinquecento. Un trattato fondamentale per giovani compositori

Scritto da Renato Dionisi e Bruno Zanolini per la Suvini Zerboni, La tecnica del contrappunto vocale nel Cinquecento è ancora oggi un testo di riferimento per quanti vogliano intraprendere gli studi di composizione offrendo all'allievo una base per potersi appropriare di un solido artigianato che gli consenta di "piegar la nota al voler dell'idea". Quello scritto da Renato Dionisi e Bruno Zanolini che fu suo allievo, costituisce un'ottima guida sullo studio del contrappunto e per la formazione del giovane compositore che ancora non ha individuato una personale cifra stilistica. La scrittura corale era per Dionisi, allievo di Celestino Eccher, maestro di formazione romana, la base di ogni possibile apprendistato in virtù del rigore che la scrittura corale impone e del relativamente più facile controllo che se ne può avere.  In Italia, e non solo in Italia, gli studi di composizione si svolgono ancora secondo un percorso obbligato, che parte dall'armonia, proseg